Panettone in Tazza

Ecco come farsi una monoporzione di Panettone in due minuti, senza glutine, senza latte e lattosio, senza zucchero aggiunto e senza frutta a guscio: così potrai celebrare anche tu le feste senza rinunce!

Ingredienti:

  • 1 cucchiaio di farina di mais superfine
  • 2 cucchiai di farina di sorgo integrale o miglio bruno integrale
  • 1 manciata di uvetta e canditi (per una alternativa più sana: bacche di goji bio e pezzetti di frutta liofilizzata al naturale)
  • 1 uovo
  • 1 cucchiaio / 1 cucchiaio e mezzo di truvia
  • mezzo cucchiaino di lievito istantaneo vanigliato bio per dolci
  • un pizzico di scorza di limone grattuggiata
  • un pizzico di aroma naturale ai fiori d’arancio
  • 1 cucchiaino di olio EVO al limone
  • 1 cucchiaio di acqua

Nota – Attenzione a leggere bene se cucchiaio o cucchiaino: le quantità sono una il doppio dell’altra e in una torta così piccola fanno molta differenza.

Questo panettone profumato e super-soffice in tazza si prepara così:

  1. Apri un uovo e versalo in una tazza da latte. Aggiungi la truvia, l’olio EVO al limone, le scorze e dai una mescolata.
  2. Aggiungi le farine, il lievito e l’aroma mentre mescoli con una forchetta o una mini-frusta da cucina.
  3. Stempera con l’acqua mescolando finchè non è tutto omogeneo.
  4. Aggiungi la frutta (nella ricetta della foto io ho messo pezzetti di mandarino liofilizzato e bacche di goji bio, tu puoi mettere i classici uvetta e canditi, oppure altra frutta che gradisci), mescola, e tieni da parte qualche uvetta/bacca per decorare.
  5. Inforna la tazza nel microonde, con sola funzione microonde, per circa 1:40 se hai un forno a 900W oppure per più tempo se hai un forno a 750W o inferiore. Ad ogni modo puoi sentire con il dito: se la parte centrale è cotta (non deve essere appiccicosa), allora la torta è pronta!
  6. Decora a piacimento e mangia calda o fredda con un cucchiaio o una forchetta.

Tieni presente che l’uvetta è molto ricca di fruttosio, uno zucchero che può essere infiammatorio per il fegato, mentre i canditi difficilmente potrai trovarli senza solfiti e zuccheri aggiunti. Mangiati saltuariamente e/o in condizioni di buona salute non causano generalmente alcun problema, ma se soffri di patologie infiammatorie o autoimmuni cerca di ridurre al minimo il consumo di fruttosio, glucosio e conservanti. Le bacche di goji hanno un contenuto di fruttosio leggermente inferiore rispetto all’uvetta, e un contenuto di fibre più che doppio. La frutta liofilizzata tipo questa non necessita di conservanti e concentra il gusto della frutta senza additivi.

Torta di Mele Integrale

Vi presento questa celebre torta autunnale arricchita di sapore e buoni nutrienti. Nonostante questo, è senza glutine, senza lattosio e senza zucchero, con un basso indice glicemico e buone fibre.

Assieme alla farina di mais, aggiungo quella di castagne, quella di nocciole e di miglio bruno integrale. Questo mix rende il nostro dolce ricco di minerali e fibre, e del sapore dell’autunno.

Le proteine di riso integrale, lo yogurt, le uova e la frutta a guscio sono ingredienti naturali ricchi di proteine, vitamine e minerali che si contrappongono alla usuale povertà nutrizionale dei dolci comuni.

I grassi buoni delle noci pecan, dei pinoli e dell’olio extravergine d’oliva sono la variante sana di burro confezionato, margarina e grassi vegetali di minor qualità. Utilizzando le noci e l’olio EVO al posto di burro, margarina e altro, possiamo mangiare una buona torta senza tutti quei grassi saturi in eccesso, talvolta addirittura idrogenati, o trans.

Da noci, mandorle, nocciole e simili, e dall’olio extravergine di oliva, noi invece otteniamo quei grassi buoni che servono per manterci in salute.

Il fruttosio contenuto nella frutta è uno zucchero che non andrebbe mai consumato a parte perché in tale forma non è così innocuo e sano come si pensa [1] [2]. Se si depriva la frutta della buccia e della polpa, come accade per i succhi di frutta, o nel fruttosio puro, tale sostanza risulterà nociva e infiammatoria specie per il fegato, similmente all’alcol.

Il fruttosio andrebbe sempre assunto assieme al frutto intero, o assieme a molte fibre, in modo che venga assimilato lentamente.

In questa ricetta, il fruttosio viene assimilato molto lentamente grazie alle fibre di questa torta di mele integrale.

Le noci pecan sono un frutto a guscio delizioso, molto diffuso negli Stati Uniti e meno conosciuto da noi, ma reperibile negli ipermercati. È facile notare la somiglianza con le noci nostrane, infatti entrambe le specie di albero appartengono alle Juglandaceae. Ma le noci pecan hanno un sapore più dolce, e su questa torta di mele sono perfette. In alternativa si possono usare le mandorle sgusciate (non pelate). Per chi è allergico alla frutta a guscio in generale invece, suggerisco di utilizzare i semi di canapa, che sono degni sostituti, sia per sapore che per valori nutrizionali.

Nei link trovate gli ingredienti specifici che ho usato io.

Ingredienti:

50g di farina di castagne
150g di farina di mais finissima
50g di farina di miglio bruno integrale
50g di farina di nocciole
3 cucchiai di truvia
Mezzo cucchiaino di vaniglia bourbon
Mezza bustina di lievito per dolci
1 cucchiaio di proteine di riso integrale
2 uova + 1 albume
200g di yogurt magro al naturale senza lattosio
3 cucchiai di succo naturale di mela e zenzero
3 cucchiai di olio extra vergine di oliva al limone
3 mele
Pinoli, una manciata
Noci pecan, qualcuna

Preparazione:

In una terrina aggiungere tutte le farine, la truvia, il lievito, la vaniglia, e le proteine di riso integrale. Mescolare con una frusta o passare con un colino per eliminare i grumi. Aggiungere l’uovo, lo yogurt e l’olio EVO al limone. Mescolare bene con la frusta, poi versare in una teglia da circa 26-28 cm e infornare. Cuocere per circa 18min microonde + forno 140° gradi, nella parte bassa. Eventualmente aggiungere 2 minuti di grill spostando la torta nella parte alta.

Tagliare le mele a fettine (se sono bio e non hanno la buccia trattata, meglio non sbucciarle) e disporle in un piatto, poi versare sopra il succo di mela e zenzero, e cuocere in microonde per qualche minuto per ammorbidirle. Quando sono pronte, disporre ordinatamente le fettine di mela sulla torta e infine aggiungere le noci pecan e i pinoli.

Se avete un forno tradizionale, i tempi di cottura saranno più lunghi, in base alle caratteristiche del vostro elettrodomestico.

La Torta di Mele Integrale è pronta da servire, e sarà molto saporita, friabile e profumata. Ricca di minerali, vitamine, proteine, buoni grassi e fibre, non sarà il solito dolce che deve danneggiare la salute per essere delizioso, sarà invece una torta speciale che può essere a buon diritto parte integrante di una alimentazione corretta, che lascia spazio anche al gusto e alla soddisfazione mentre ci beneficia con i suoi nutrienti e i suoi antiossidanti.

Per approfondire:

[1] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29225114

[2] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30919933

Torta Cocco & Banana

Questo dolce dai sapori estivi è a basso indice glicemico, senza glutine, senza lattosio, senza zuccheri aggiunti. Il profumo delle mandorle, del cocco, della banana e degli anacardi assieme alla vaniglia, renderà questa torta irresistibile ancora prima di assaggiarla. La farina di mandorle rende l’impasto molto leggero e morbido, e assieme agli anacardi ci regala i benefici della frutta secca: fibre, vitamine, minerali, grassi buoni e sostanze antiossidanti.

La farina di sorgo integrale, non solo migliora il sapore della torta con le sue note simili al grano, ma il sorgo è uno dei cereali più nutrienti e antiossidanti e per questo classificato ai primi posti nella tabella ORAC.

Grazie agli ingredienti naturalmente dolci che inseriamo in questa ricetta, la necessità di dolcificare si riduce, e utilizzando la truvia otteniamo la dolcezza senza calorie aggiunte, ma ancora più importante è che l’eritritolo e la stevia in essa contenuti non alterano nè il nostro indice glicemico e nè il nostro microbiota.

Le uova, le proteine di riso integrale, la frutta secca e il sorgo, forniscono un buon contributo proteico che assieme alle fibre riducono in percentuale il contenuto di carboidrati, specie quelli semplici. Ciò fa di questa torta un alimento nutriente e sano, da mangiare senza rimpianti.

Gli ingredienti della Torta Cocco & Banana sono i seguenti. Nei link trovate gli ingredienti specifici che ho usato io:

150 grammi di farina di mais fioretto bio
100 grammi di farina di mandorle
50 grammi di farina di sorgo integrale bio
1 busta di vanillina
Mezza bustina di lievito per dolci
1 cucchiaio di proteine di riso integrale
200 ml di crema di cocco + eventuale acqua
2 banane mature
2-3 cucchiai di truvia
3 cucchiai di olio extra vergine di oliva al limone
3 uova
Anacardi

Preparazione:

  1. Schiacciate le banane con una forchetta in un piatto finchè non sono diventate una pasta omogenea. In alternativa, frullatele con un mixer o col minipimer. Lasciatele da parte.
  2. Intanto unite tutti gli ingredienti secchi – eccetto gli anacardi – in una ciotola capiente, rompete i grumi mescolando con una frusta.
  3. Aggiungete le tre uova, l’olio, e la crema di cocco, poi mescolate piano, inglobando poco a poco gli ingredienti secchi. Se l’impasto risulta troppo denso, aggiungete un goccio d’acqua.
  4. Aggiungete le banane schiacciate e mescolate finchè non è tutto omogeneo.
  5. Prima di infornare sentite con la punta di un cucchiaino una piccola quantità di impasto sulla punta della lingua, che è l’area deputata alla percezione del sapore dolce. Aggiustate di truvia, e assaggiate di nuovo fino a chè il sapore non vi soddisferà (è meglio evitare di mangiare l’impasto crudo: basta rimuoverlo dalla lingua con l’acqua anzichè deglutire).
  6. Versate l’impasto in una teglia e aggiungete due-tre belle manciate di anacardi sulla superficie. Se volete aggiungere altre decorazioni, come scaglie di cocco o petali di mandorle, fate attenzione dato che questi tendono a bruciarsi.
  7. Cuocere in una teglia per torta da per circa 18min microonde + forno ventilato a 140 gradi, oppure per più tempo in forno tradizionale, testando il centro della torta con uno stuzzicadente di legno (quando l’impasto non vi rimane più attaccato, è cotta). La Torta Cocco & Banana è pronta da servire.

Questa torta è buonissima anche fredda, magari da mangiare a colazione in una calda giornata estiva, assieme ad uno yogurt e ad un piccolo frutto. Buon appetito!

Torta di Compleanno Alla Canapa

Quando ci si incontra per festeggiare un compleanno e non si salva nessuno tra allergie e intolleranze, fare un dolce diventa una bella sfida culinaria!

E così è nata questa torta semifreddo alla canapa, che ha messo tutti d’accordo.

Ora vi spiego come l’ho fatta.

Ho preso una confezione da 375 grammi di corn flakes biologici senza zucchero al naturale, li ho sbriciolati dentro la loro confezione battendoli con il fondo di una tazza pesante, e li ho versati in una terrina capiente. Poi ho aggiunto del latte scremato senza lattosio in quantità sufficiente per ammorbidire il tutto, lasciando riposare una decina di minuti. Poi ho aggiunto tre-quattro cucchiai di cacao amaro, mezzo cucchiaio di vaniglia in polvere Bourbon, e ho mescolato con una frusta. Poi ho messo un cucchiaio di farina di semi di carrube e ho mescolato di nuovo, ho aggiunto quattro cucchiai di Truvia, e dopo aver mescolato ancora, ho versato quattro cucchiai di semi di canapa. Infine ho versato due cucchiai di olio EVO.

Dopo aver amalgamato bene il tutto, l’impasto deve risultare abbastanza denso (vedi foto) e va versato dentro ad una tortiera apribile. A questo punto ho infornato la tortiera per circa un quarto d’ora a 140 gradi: questo procedimento serve per rendere compatto l’impasto.

Se avete un impasto più o meno liquido regolatevi di conseguenza con i tempi di cottura in modo da ottenere una base che si riesce a tagliare ma che rimane unita. Lasciate raffreddare la base preparando intanto la crema.

Per la crema, ho usato una confezione di mascarpone da 500g, 600g di ricotta, 200g di panna, il tutto senza lattosio. La ricotta è meno grassa del mascarpone e quindi la uso in sostituzione parziale o totale del mascarpone. Ho versato questi latticini in una grande terrina e li ho amalgamati assieme a 5 cucchiai di Truvia. Infine ho aggiunto delle gocce di cioccolato fondente senza glutine e senza lattosio, mescolando di nuovo. Parte delle gocce le ho tenute da parte per disporle sopra la torta. E quindi così ho fatto: una volta raffreddata la base di corn flakes, cacao e canapa, vi ho disposto sopra a cucchiaiate la crema, livellandola con attenzione e poi versando sopra le rimanenti gocce di cioccolato.

A questo punto ho chiuso la tortiera e l’ho messa in freezer per due ore. Infine ho disposto delle decorazioni e ho aperto la tortiera. E la torta di Compleanno alla Canapa era pronta da servire!

Ma perchè usare la canapa? I semi di canapa, grazie al loro sapore tostato, sono un perfetto sostituto della frutta secca, specie per chi è allergico a noci e simili, e si sposano perfettamente con il cacao. Inoltre sono estremamente salutari grazie alle sostanze antinfiammatorie che contengono, e sono anche molto nutrienti. Abbassano l’indice glicemico del dolce, anche se, grazie alla Truvia, i soli carboidrati a medio-alto IG sono il mais dei corn flakes al naturale e quel poco zucchero nelle gocce di cioccolato fondente.

Una base di corn flakes? I corn flakes al naturale sbriciolati possono sostituire benissimo la classica base delle cheesecake fatta di biscotti, specie per chi è intollerante al glutine.

A cosa serve la farina di semi di carrube? In questa ricetta è molto utile per rendere la base compatta e amalgamare gli ingredienti. Ricca di fibre, contribuisce ad abbassare l’indice glicemico del dolce.

Questo dolce è dietetico? No, per niente, è una torta di compleanno ed è ricca di grassi saturi soprattutto per via del mascarpone e del cacao. Comunque, ha meno grassi saturi rispetto a molti altri dolci, ed è quasi del tutto priva di zucchero, con un IG basso.

Come Creare Superfood in Casa

Oggi si parla spesso di superfood: ovvero alimenti dalle elevate proprietà nutritive e antiossidanti. Ci sono le bacche di goji e quelle di açai, i semi di chia, la quinoa, l’avocado… ma è proprio necessario andare a cercare cibi esotici e costosi per avere i superfood? No davvero. Innanzitutto ricordiamo che gli umili cavoli, cipolle, uova, latte, fagioli e mele sono a tutti gli effetti superfood anche se nessuno li pubblicizza: la realtà è che sono poco costosi da produrre, quindi c’è poco margine di guadagno dalla loro vendita, ecco perchè vogliono che pensiamo che non vanno più di moda…o peggio che fanno male, sempre che vogliamo dare retta a qualche celebre tuttologo di turno.

Ma se desideriamo avere più scelta, possibilmente sana ed economica oltre che buona, allora ci sono diversi modi per ottenere alimenti ricchi di sostanze nutritive. Tali sostanze come vitamine, minerali, aminoacidi, antiossidanti; sono importantissime per prevenire le carenze alimentari e con esse vari disturbi, sono indispensabili per bilanciare i pasti fuori casa e le calorie vuote, e utili per mantenere il peso, contrastare gli attacchi di fame e i cali di energia.

Uno dei modi per ottenere cibi ricchi di nutrienti è essiccarli. L’essiccatore è uno strumento semplice che estrae l’acqua da verdura o frutta per mezzo di un flusso d’aria calda costante. Non necessita di attenzioni particolari (non brucerà gli alimenti) e si può quindi accendere al mattino e andare al lavoro, per poi tornare e trovare delle croccanti chips di mela, di zucchine o di topinambur, da mangiare subito o da portarsi assieme al pranzo del giorno dopo. L’essiccatore ha il vantaggio anche di rendere la scadenza degli alimenti molto più lontana, e di alleggerirne il peso. Proprio perchè estrae l’acqua, i nutrienti si concentrano, ma poichè non li cuoce, rimangono inalterati. Ci sono in commercio confezioni di frutta o verdura essiccate e non sono per niente male, ma il sapore di quello prodotto in casa appena fatto è senza dubbio superiore. L’essiccatore non è costoso, ce ne sono da vari prezzi. Personalmente preferisco quelli con i ripiani in acciaio anzichè in plastica, e questo è costato un po’ di più della media, ma penso che ne valga la pena.

Un altro modo per farsi in casa un ottimo superfood è coltivare i germogli. Anticamente i Romani si appendevano in vita dei sacchetti di stoffa umidi dove dentro facevano germogliare vari semi, anche grazie al calore umano, e se li portavano appresso per avere sempre una scorta di cibo fresco e nutriente. Poi nei Secoli Bui sono andate perse tante conoscenze inclusa questa, mentre in Asia l’uso di mangiare germogli si è preservato e continua tutt’ora. Ora noi occidentali stiamo di nuovo recuperando questa pratica dall’Oriente, che è molto sana: oggi infatti la ricerca ci può confermare che l’apporto vitaminico dei germogli rispetto ad altre fasi di crescita della medesima pianta, è superiore mediamente del 500%. Non solo le vitamine aumentano, ma anche i minerali, e le proteine, che in questa forma risultano più assimilabili. Anche i germogli dei legumi sono quindi più ricchi di nutrienti e con un ridotto quantitativo di anti-nutrienti.

Gli anti-nutrienti sono sostanze che si trovano nei vegetali e rendono i nutrienti meno assimilabili rispetto a quelli di origine animale. Mangiare legumi germogliati rende quindi tali nutrienti non solo più concentrati ma anche più biodisponibili.

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Far germogliare i semi è davvero facile. Si può utilizzare una vaschetta come quella che si trova all’Ikea (Fröer – set per coltivare) e costa attualmente 4 euro incluse tra bustine di semi di crescione e le istruzioni.

Oppure si possono acquistare altri germogliatori di vari tipi e marche (Geo, Sonnetor, ecc.), ce ne sono a forma di torre a più piani in plastica o in cotto, oppure molto popolari sono i vasetti di vetro. Sebbene ci siano anche questi ultimi in vendita, in realtà non c’è bisogno di comprare un set apposito, perchè ce lo possiamo fare anche da soli utilizzando un classico vaso in vetro da conserva che si trova al supermercato, una garza sterile, un elastico e una ciotola. A seconda del tipo di seme il vaso può essere più o meno adatto rispetto alla vaschetta, ma sulle confezioni di semi per germogliatori (o su internet) trovate ogni informazione a riguardo.

Coltivare germogli è semplicissimo dato che non servono nè orti, nè terreno, nè luce o doti da contadino. I semi sono già “contenti” se li tenete bagnati, anche al buio, sciacquandoli un paio di volte al giorno. Mediamente in una decina di giorni sono pronti e volendo si possono coltivare in vari contenitori  in tempi diversi per avere sempre un raccolto fresco. L’unica accortezza è coltivarli in un posto pulito: dato che rimangono sempre a contatto con l’acqua, in caso di scarsa pulizia batteri e funghi possono iniziare a banchettare con i vostri germogli e successivamente causare una intossicazione alimentare (2499 casi negli Stati Uniti nell’arco di 20 anni). Quindi usiamo un contenitore in vetro lavato in lavastoviglie, una garza sterile, acqua pulita (meglio minerale rispetto a rubinetto) e mani sempre lavate prima di toccare i semi o i germogli. Utilizziamo semi biologici appositi per germogliatore. I germogli vanno consumati preferibilmente crudi in modo da mantenere tutte le loro ricchissime proprietà nutritive. Prossimamente tornerò sull’argomento germogli per approfondire.

Infine per ottenere ottimi superfood casalinghi si può utilizzare la fermentazione. Questo processo facilita la digestione perchè la fermentazione è già una sorta di pre-digestione, e non solo si mantengono intatte le vitamine e i minerali presenti nel cibo, ma se ne aumenta anche l’assorbimento. I cibi fermentati aiutano anche il sistema immunitario e contrastano le malattie infiammatorie. La fermentazione poi, è un antico metodo di conservazione che prolunga la freschezza dei cibi, e non per ultima cosa aiutano a mantenere sana la flora batterica. Personalment non sono fan della fermentazione in casa perchè se non è ben eseguita può diventare persino un rischio per la salute (soprattutto a causa del botulino), ma ci sono macchine apposite per preparare lo yogurt e varie ricette per fare il tè kombucha, il kefir, il miso, il kimchi… in alternativa si possono trovare molti di questi prodotti nei supermercati biologici o su internet nei negozi online.

Ecco quindi tre modi diversi per migliorare la propria nutrizione con alimenti a tutti gli effetti superfood ricchi di sostanze molto importanti per la nostra salute. Meglio sarebbe poter adottare tutti e tre questi accorgimenti, ma risulterebbe già di grande beneficio aggiungere anche uno solo di questi alimenti tra verdure fresche essiccate, germogli o cibi fermentati per migliorare la propria nutrizione e di conseguenza, la propria salute.

 

Per approfondire:

https://www.healthline.com/nutrition/raw-sprouts

https://academic.oup.com/ofid/article/3/suppl_1/1438/2635778

 

I Pasti Sostitutivi

Molte persone oggi necessitano di perdere peso, e questo sappiamo essere il risultato negativo della dieta occidentale moderna + lo stile di vita moderno, con tutti i suoi prodotti confezionati altamente ingrassanti, a cui si aggiunge la sedentarietà. “L’antidoto” non è sempre facile da trovare, perché avere cura nel mangiare o trovare il tempo per fare un po’ di moto (scuse a parte) per alcuni è davvero complicato.

I pasti sostitutivi possono essere d’aiuto per perdere peso? La risposta breve è si, ma con le dovute considerazioni. Prima di tutto non sono la soluzione definitiva al problema. Infatti, non appena si interrompe questo regime e si torna ai cibi consumati in precedenza, ovviamente si torna ad ingrassare.

Ma se ci guardiamo attorno, vediamo che la disinformazione mediatica ci bombarda con diete estremamente pericolose che escludono intere categorie di cibi, con suggerimenti sbagliati e nocivi, e che nonostante questo in alcuni casi diventano vere e proprie ideologie estremiste basate sull’emozione e la popolarità, anziché sulle prove scientifiche.

Quindi piuttosto che cadere in queste trappole e causarsi carenze e malnutrizione, possiamo trovare nei pasti sostitutivi uno standard nutrizionale e un regime che al contrario di queste diete è quantomeno nutrizionalmente bilanciato e di semplice messa in pratica.

Ci sono barrette che contengono carboidrati, proteine e grassi in proporzioni bilanciate per la perdita di peso e al contempo includono minerali e vitamine.

Si possono consumare 2 di queste barrette al giorno in uno dei pasti principali ad esempio a pranzo, e mangiare normalmente a colazione e cena.

Il grande vantaggio di questa dieta è che non dobbiamo pensare a dosare gli ingredienti, non dobbiamo preparare nulla e la loro forma confezionata permette di portarsele al lavoro. E funzionano, perché effettivamente si perde peso senza fatica in quanto sono anche prodotti sazianti. Ma ci sono anche dei lati negativi: le barrette non sono calibrate in base al peso iniziale del consumatore, quindi significa che, sia che io pesi 60 chili e voglia perdere 5 chili, sia che io pesi 120 chili e ne voglia perdere 40, le barrette consigliate sono sempre due al dì, mentre non si può standardizzare in questo modo una dieta…

Bisognerebbe infatti calcolare il proprio metabolismo basale (ovvero ciò che ognuno di noi consuma di base a riposo), aggiungere le calorie consumate in base all’attività fisica e alla propria composizione corporea. Infine, in base a quanto chili siamo in sovrappeso e quanti ne vogliamo perdere, bisognerebbe calcolare le calorie necessarie per dimagrire in modo graduale ed efficace. Qualcuno può ricavare queste informazioni da una attenta ricerca su internet dato che ci sono siti che aiutano ad effettuare tutti questi calcoli. Come sempre, meglio sarebbe rivolgersi ad un nutrizionista esperto.

La controindicazione principale di questi pasti sostitutivi così come di tutte le altre diete dimagranti, è sempre la stessa: ovvero che non sradicano la causa originaria dell’ingrassamento. In primo luogo non ci dovrebbe mai essere il bisogno di fare alcuna dieta dimagrante! Nessuna delle popolazioni pre-industriali di questo pianeta ha mai avuto bisogno di fare una dieta e nessuno degli esseri viventi che non siano addomesticati dall’uomo moderno necessita di una dieta. La dieta è il disperato tentativo di correggere una alimentazione moderna sbagliata con un’altra alimentazione moderna sbagliata. La soluzione a questo è la sostituzione dei cibi raffinati con i cibi naturali, assieme ad una attività fisica giornaliera.

Detto questo, rimane comunque il problema di chi non ha tempo di fare attenzione alla cucina e alla forma fisica, e l’unico rimedio può essere ricorrere saltuariamente al pasto sostitutivo. In questo caso quindi possiamo cercare di ottenere una alimentazione decente sostituendo un pasto con due barrette con queste accortezze: In caso di poco sovrappeso o di un quantitativo di peso ridotto da perdere, vanno bene due barrette al giorno tenendo presente che sostituite alla cena anziché al pranzo probabilmente sortiranno un maggiore effetto dimagrante. Ricordarsi di bere di più del solito perchè questi pasti sono secchi e densi, spesso ricchi di fibre e necessitano di più acqua, che tra l’altro ci aiuterà anche a sentire meno fame. Evitare di fare l’effetto “fisarmonica” dimagrendo e ingrassando continuamente sospendendo e riprendendo la dieta. Casomai manteniamo sempre 2 o 3 sostituzioni a settimana.

Se siamo obesi o abbiamo un peso sostanzioso da ridurre, non dobbiamo mangiare solo due barrette a pasto, perderemmo troppo in fretta i chili, che è dannoso per molti motivi, e molto probabilmente rinunceremmo ad una dieta del genere che ci affama, perché più si è grassi e maggiore è la necessità di calorie di base per mantenere il proprio metabolismo. Quindi in caso di molto peso da dover ridurre, bisognerebbe partire da un quantitativo di calorie più alto (ad esempio, due barrette + 30g di frutta secca + una banana), per poi ridurre pian piano le calorie, mano a mano che anche il peso si riduce.

Altro suggerimento: non pesarsi tutti i giorni… L’obesità e il sovrappeso sono problemi sia fisici che emotivi.  Pesarsi tutti i giorni per chi è obeso e non vedere un calo di peso, specie all’inizio della dieta, può essere molto deludente e far rinunciare, oppure come reazione opposta, spingere a fare dannosi digiuni per vedere in fretta i risultati! Piantiamola di consigliare alla gente di diventare ossessionata dalla bilancia.

Pesarsi una volta alla settimana o anche una volta al mese è più che sufficiente per controllarsi. Ma meglio sarebbe imparare a valutare il proprio peso allo specchio senza distorsioni, perché in quel caso vedremmo l’aspetto completo del nostro corpo includendo le proprie caratteristiche di costituzione e forma fisica complessiva.

Infine riporto l’esperienza personale di un familiare, che in quanto esperienza personale rimane tale e non si applica a tutti, e tantomeno fa statistica, ma rimane un esempio o un dato che può essere interessante.

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Partendo da un sovrappeso radente l’obesità di circa 95 chili (uomo) ha consumato, per 6 giorni a settimana, un pasto sostitutivo ad ogni pranzo, esclusa la domenica. La dieta è durata circa 4 mesi.

I pasti sostitutivi erano inizialmente così composti: una barretta salata + una barretta dolce + 30g di frutta secca varia + 100g di succo e polpa di frutta senza zucchero, per un apporto calorico complessivo di circa 450-500 kcal giornaliere, con i seguenti macronutrienti in percentuale: 40% di carboidrati, 40% di grassi, 20% di proteine.

Alla sera e la domenica, mangiava normalmente. Dopo due mesi e un calo di circa 8-10kg, dalla dieta è stata tolta la confezione di succo e polpa di frutta, pari a circa 50kcal.

Dopo 4 mesi, il peso raggiunto era di circa 78-80kg e a detta dell’interessato, senza fatica.

Le barrette utilizzate sono state:

Salate:

Pesoforma Nature cracker sesamo

Peso forma Prosciutto formaggio

Enerzona 40-30-40 cracker al farro

Dolci:

Peso forma cereali gusto cookies e vaniglia

Peso forma biscotti al mirtillo

Peso forma biscotti lampone e mela

Frutta secca:

Varie marche, senza aggiunte di zuccheri, sale, oli o anidride solforosa, variando tra mandorle sgusciate (non pelate), noci sgusciate, pistacchi, anacardi, nocciole, arachidi, miste a semi di zucca o girasole. Talvolta con un po’ di uvetta o goji.

Succo e polpa di frutta:

Varie marche, senza aggiunta di zuccheri, con polpa, e da 100g.

Ad esempio Natura Nuova bio, oppure Baule Volante.

 

Note: la frutta secca oltre a contribuire ad un più consono apporto calorico per chi parte da un sovrappeso importante, ha un effetto “snack”. Mi spiego: il gesto di estrarre ripetutamente bocconcini da una confezione, ha un effetto emotivo appagante. Però la frutta secca non fa male, anzi, contiene grassi buoni, vitamine, minerali e fibre che contribuiscono al benessere dell’individuo. Quindi aggiungere semi e noci e allungare così il tempo che si impiega a pranzare, con in più questo effetto “snack”, secondo me può aiutare a mantenere un senso di soddisfazione dai pasti e quindi per molte persone può significare di poter proseguire con la dieta senza rinunce e senza sensi di vuoto da riempire.

Per approfondire:

I Benefici delle Fragole

La fragola, Fragaria, è una delle bacche più popolari al mondo. Ci sono più di 10 specie di Fragaria che si differenziano per sapore, dimensione e consistenza, ma hanno tutte lo stesso caratteristico mantello a forma di cuore, polpa rossa e semi, insieme a cappucci verdi con steli piccoli e regali, che adornano le loro corone.

Lo sapevi che…
… le fragole non sono in realtà propio dei frutti perchè i loro semi sono all’esterno. Hanno una media di 200 semi per frutto e sono in realtà un membro della famiglia delle rose (rosaceae).

Fragole più grandi
Le fragole hanno una lunga storia e sono state apprezzate sin dai tempi dei romani. Originarie di molte parti del mondo, esistono centinaia di varietà di fragole per via delle tecniche di incrocio. Nel 1714, un ingegnere francese incaricato di lavorare in Cile e Perù, osservò che la fragola originaria di quelle regioni era molto più grande di quelle che si trovano in Europa. Decise di riportare un campione di questa fragola da coltivare in Francia. Il risultato finale è stato un ibrido grande, succoso e dolce (la moderna fragola da giardino) che è diventato estremamente popolare in Europa.

Fragole: benefici salutari
Le fragole sono un’ottima fonte di vitamine C e K oltre a fornire una buona dose di fibre, acido folico, manganese e potassio. Inoltre contengono quantità significative di fitonutrienti e flavanoidi che rendono le fragole rosso vivo. Sono stati usati nel corso della storia in un contesto medicinale per aiutare con i disturbi digestivi, per lo sbiancamento dei denti e ridurre le irritazioni della pelle. Il loro contenuto di fibre e fruttosio può aiutare a regolare i livelli di zucchero nel sangue rallentando la digestione e si pensa che la fibra abbia un effetto saziante. Le foglie possono essere consumate crude, cotte o usate per preparare il tè.

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Frutta e verdura danno un prezioso contributo a una dieta sana ed equilibrata, e bacche come le fragole sono particolarmente utili. Questo perché sono ricche di pigmenti colorati che hanno un effetto protettivo – si pensa che queste antocianidine abbiano un certo numero di potenziali benefici per la salute, inclusa la prevenzione delle condizioni infiammatorie e delle malattie cardiache.

100 grammi di fragole contengono 30 calorie, 0,5 grammi di grassi, 6,1 grammi di carboidrati, 3,8 grammi di fibre.

Le fragole possono essere allergeniche per qualcuno. Ad esempio se hai allergie al polline della betulla, è più probabile che sviluppi un’allergia alimentare secondaria alle fragole. I sintomi più comuni si manifestano in bocca e in gola: formicolio, prurito, lacrimazione e naso che cola. Sebbene sia noto che la varietà a fragola bianca contenga meno allergeni, è meglio evitare tutte le fragole per chi ha questa allergia.

I Magnifici 8 (Nutrienti)

Per molti anni la dieta mediterranea è stata promossa come uno stile alimentare associato a una migliore salute fisica e mentale. Alla luce di queste informazioni, i ricercatori dell’Università dell’Illinois Urbana-Champaign hanno esaminato attentamente 32 importanti sostanze nutritive associate alla dieta mediterranea per vedere quali potevano essere specificamente collegati a prestazioni cognitive più sane negli anziani. Le loro scoperte, pubblicate online nel dicembre 2018 e nel numero di marzo 2019 della rivista NeuroImage, hanno circoscritto i benefici a otto sostanze nutritive chiave.

Piuttosto che basarsi su questionari alimentari standard che richiedono ai partecipanti allo studio di ricordare cosa e quanto hanno mangiato durante specifici periodi di tempo, o test cognitivi tradizionali, i ricercatori hanno usato l’analisi del sangue per esaminare lo stato reale dei nutrienti dei partecipanti e la risonanza magnetica (immagini di risonanza magnetica) e per misurare l’efficienza delle loro reti cerebrali. Questi metodi diretti di raccolta delle informazioni hanno fornito ai ricercatori prove più chiare e più accurate di eventuali associazioni tra dieta e salute del cervello.

 

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La Dieta Mediterranea è ricca di verdure, legumi, frutta, pesce, noci, olio extravergine di oliva e cereali integrali: tutte fonti di nutrienti importanti.

 

I ricercatori hanno ristretto le 32 sostanze nutritive fornite da una dieta mediterranea tradizionale a diverse che sembrano giocare ruoli chiave in un sano invecchiamento cerebrale, in prestazioni cognitive potenziate, nell’efficienza funzionale della rete cerebrale, nella funzione esecutiva e nell’intelligenza generale. Questi includono acidi grassi omega-3, che si trovano in quantità significative in grassi pesci e oli di pesce; acidi grassi omega-6, presenti in oli vegetali, noci, semi, prodotti a base di pollame e cereali integrali; licopene, presente negli alimenti vegetali a pigmenti rossi, come pomodori e anguria; carotenoidi, trovati in alimenti a pigmenti gialli e arancioni, come patate dolci, zucca e carote; vitamina D, che si trova principalmente nei pesci grassi e in alcuni funghi; e la vitamina B riboflavina, presente nei latticini e nei cereali arricchiti; i folati, trovati in verdure a foglia verde scure e altre verdure e frutta; e B12, trovati in prodotti di origine animale come carne, pollame, pesce, uova, latticini. Un sottoinsieme dei partecipanti allo studio originale è ritornato due anni dopo per un follow-up e sono stati confermati modelli di nutrienti simili.

Tuttavia, non è solo il consumo di questi singoli nutrienti che influisce sulla salute del cervello e sull’efficienza cognitiva, hanno scoperto i ricercatori, ma piuttosto sul modo in cui lavorano insieme e vengono elaborati collettivamente dall’organismo più importante. Ecco perché gli esperti di nutrizione raccomandano, quando possibile, di ottenere i nutrienti da una dieta varia ed equilibrata, dove sono naturalmente confezionati insieme in quantità salutari e utili.

La ricerca continua spesso a concentrarsi sui benefici del mangiare una dieta in stile mediterraneo, perché questo particolare modello alimentare garantisce la disponibilità di una grande varietà di nutrienti noti per essere essenziali per la prevenzione delle malattie e una salute duratura. (Ovviamente, nei casi in cui i nutrienti specifici non sono facilmente disponibili nella dieta, un medico o un nutrizionista può raccomandare integratori).

 

Per approfondire:

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1053811918321517?via%3Dihub

Le Fibre che Gonfiano: Vanno Eliminate?

Spesso le persone riferiscono di non essere in grado di mangiare legumi, verdure o frutta perché gonfiano e causano loro disturbi intestinali. Quindi iniziano ad evitare sempre più tutti questi cibi ricchi di fibre e nutrienti, perseverando in una dieta povera di fibre e ricca di carboidrati raffinati, zuccheri e calorie vuote.

Questa incapacità di digerire correttamente le fibre non è una situazione normale, ma è causata dalla disbiosi: ovvero uno squilibrio dove non sono più presenti quei batteri buoni in grado di digerire quelle fibre, di conseguenza queste fermentano, e causano discomfort intestinale. La soluzione a questo problema non è eliminare le fibre, come purtroppo si legge diffusamente su internet, ma reintrodurre gradualmente i cibi ricchi di fibre, in modo tale da ripopolare l’intestino con quei batteri indispensabili per mantenerci in salute.

Nel mio articolo precedente ho elencato diversi alimenti prebiotici, ovvero alimenti che favoriscono la presenza e lo sviluppo dei batteri buoni a discapito di quelli nocivi. Ecco come possiamo utilizzarli.

1) Si può partire sostituendo gradualmente il pane bianco con quello integrale, magari di avena e segale.

2) Successivamente si può sostituire parte della pasta con pasta integrale e legumi (o pasta di legumi).

3) Evitiamo di mangiare solo le solite patate e carote cotte che sono tra le verdure più povere di fibre e nutrienti: iniziamo a variare maggiormente le verdure con quelle più fibrose. Non serve perdere tempo ai fornelli: ci sono prodotti congelati, essiccati o già cotti e al contempo naturali. L’aglio crudo si può usare sulla classica bruschetta, mentre un po’ di cipolla cruda tagliata fine si può aggiungere all’insalata d’estate.

4) Le spezie vanno utilizzate ogni giorno: il rosmarino si sposa perfettamente con i ceci, la carne e pesci come il merluzzo. La cannella è ottima con le mele, le pere, le pesche e le albicocche, nel latte, nei biscotti, nei dolci in genere. Lo zenzero fresco ha il sapore di un limone piccante, senza essere aspro: si sposa benissimo con molti piatti sia dolci che salati, o anche semplicemente come tisana. La curcuma, da preferire cotta per migliorarne l’assorbimento, è estremamente versatile. Potete aggiungerla ovunque a piacimento.

5) Si possono sostituire poi gli snack con la frutta a guscio. È importante non comprare frutta a guscio spellata della sua buccia e peggio ancora aggiunta a grassi e zuccheri. Compriamo la versione più naturale possibile.

Al contempo, per riequilibrare l’intestino, è necessario togliere il nutrimento ai batteri nocivi. Il nutrimento dei patogeni è principalmente lo zucchero, il pane bianco, le farine raffinate e non integrali (inclusi gli alimenti/preparati sostitutivi per celiaci), l’alcol, gli insaccati, molti prodotti confezionati e il cibo-spazzatura in genere. Molti prodotti dove l’etichetta proclama la presenza di fermenti, ma dove come primo ingrediente troviamo lo zucchero, e poi aromi, coloranti e altri additivi, non serviranno a risolvere la disbiosi.

Nella foto: alcuni esempi di cibi confezionati ma di buona qualità, che possono aiutare ad assumere buone fibre. Alcuni crackers della linea Natura Ricca Misura, contengono farine poco raffinate, semi ricchi di fibre e sostanze nutritive. Al supermercato si trovano anche confezioni di crackers ai cereali arricchiti di legumi, come nel caso di questi buonissimi crackers riso e ceci. Lo zenzero ormai è molto diffuso. Trovo vaschette di zenzero biologico al supermercato. Il topinambur è noioso da preparare ma si trovano ottime chips essiccate nei negozi biologici/online. Di frutta a guscio ce ne sono tante varietà: qui si vede un mix con noci del Brasile, anacardi e macadamia. Si possono alternare a: noci, nocciole, pistacchi, arachidi, mandorle, pecan; per ottenere tutti i benefici di questi frutti. Non vanno dimenticati i semi: di zucca, di canapa, di lino, di girasole, di papavero, di sesamo: integriamoli nella dieta quotidiana. I carciofi grigliati della Demeter sono confezioni pronte di ottimi carciofi biologici conditi con olio, prezzemolo e succo di limone. Non trovo mai striature bruciate di griglia, o non li comprerei, dato che il cibo bruciato rilascia sostanze nocive. In alternativa trovo zuppe di carciofi congelate al naturale. L’avena soffiata integrale al naturale è ottima per la colazione oppure come base per dolci. Si trova anche al supermercato. La versione senza glutine invece si trova più frequentemente nei negozi biologici o senza glutine.

Per riequilibrare la flora intestinale e tornare ad uno stato normale (eubiosi) servono soprattutto pazienza e costanza. Se ci si accorge che si va troppo veloci con le sostituzioni, si può fare un passo indietro e rallentare il procedimento. L’importante è andare nella direzione giusta. Sapremo di aver raggiunto un buon equilibrio del microbiota quando saremo in grado di digerire tranquillamente legumi, verdure fibrose e altri cibi prebiotici raggiungendo un apporto ideale di 25-29 grammi di fibre giornaliere senza accusare problemi. Sono escluse le persone con particolari patologie quali diverticolite e altre condizioni speciali che richiedono restrizioni dietetiche di alcuni tipi di fibre.

Per aiutare ad incrementare la varietà dei ceppi batterici benefici ci si può aiutare con i cibi probiotici, o i fermenti lattici. Vediamo nel prossimo articolo alcuni prodotti utili per questo scopo.

Proprietà delle Noci di Macadamia

Le noci di macadamia sono ad alto contenuto di grassi sani e possono aiutare coloro che cercano di perdere peso. Una porzione di noci di macadamia contiene anche fibre alimentari, proteine, manganese, tiamina e una buona quantità di rame.
Il contenuto di grassi delle noci di macadamia è superiore a quello di altra frutta a guscio comune come mandorle, anacardi e noci.

Oltre il 75% del grasso contenuto nelle noci di macadamia è grasso monoinsaturo, che ha benefici per la salute. Queste noci contengono anche specifici tipi di acidi grassi monoinsaturi (MUFA), che non sono facilmente disponibili in molti altri alimenti.

Le noci di macadamia sono un alimento a basso indice glicemico. Con i loro numerosi benefici per la salute, le noci di macadamia possono adattarsi a qualsiasi dieta salutare.

1. Riducono il rischio di malattie cardiache
Le noci di macadamia possono ridurre i fattori di rischio per le malattie cardiache.
I Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie affermano che le malattie cardiache causano 1 decesso su 4 nei paesi occidentali. È la principale causa di decesso sia per maschi che per femmine, responsabile della morte di circa 610.000 persone ogni anno negli soli Stati Uniti.

Gli studi hanno scoperto che mangiare noci, tra cui noci di macadamia, può ridurre i fattori di rischio per le malattie cardiache.

Ad esempio, uno studio del 2007 su individui maschi con colesterolo alto, ha rilevato che dopo 4 settimane di consumo di noci di macadamia, avevano fattori di rischio più bassi per la malattia coronarica.

Nel 2015, una revisione della ricerca ha rilevato che mangiare noci di ogni tipo, abbassava il colesterolo totale, le lipoproteine a bassa densità (detto comunemente colesterolo “cattivo”), e i trigliceridi.

Sostituire i grassi saturi con grassi monoinsaturi e polinsaturi come quelli presenti nelle noci fa aumentare i livelli di lipoproteine ad alta densità (HDL) o di colesterolo “buono”, secondo diversi studi.

Un altro studio a lungo termine condotto in Svezia ha rilevato che il consumo di frutta a guscio può essere associato a un minor rischio di fibrillazione atriale e insufficienza cardiaca.

2. Migliorano la sindrome metabolica e il diabete
La sindrome metabolica è un gruppo di condizioni mediche che possono aumentare il rischio di diabete, ictus e malattie cardiache.

La sindrome metabolica include ipertensione, glicemia alta, bassi livelli di colesterolo HDL, alti trigliceridi e eccesso di grasso nella pancia.

L’American Heart Association (AHA) afferma che circa il 34% degli adulti negli Stati Uniti ha una sindrome metabolica. E sono in aumento in tutto il mondo.

Alcune ricerche suggeriscono che i grassi MUFA, come quelli presenti nelle noci di macadamia, possono aiutare a ridurre il rischio di sindrome metabolica o a ridurne gli effetti nelle persone che già ne hanno.

Una revisione della ricerca del 2016 mostra che una dieta ricca di grassi MUFA può ridurre i fattori di rischio metabolici nelle persone con diabete di tipo 2.

L’indice hbA1c è una misura importante per le persone con diabete. Rappresenta il livello medio di zucchero nel sangue di una persona negli ultimi 2-3 mesi. Uno studio sui ratti con diabete ha rilevato che una dieta ricca di MUFA più l’esercizio fisico, era più efficace nell’abbassare l’HbA1c rispetto a mangiare i grassi o esercitare da soli.

Un altro studio mostra che la frutta a guscio come le noci di macadamia aiutano a migliorare il controllo glicemico nelle persone con diabete di tipo 2.

3. Possono prevenire il cancro
Le noci di macadamia contengono un tipo di vitamina E chiamato tocotrienolo.

I tocotrienoli possono avere potenti capacità antitumorali, secondo alcune ricerche. Le noci di macadamia contengono una quantità significativa di tocotrienoli.

Le noci di macadamia contengono anche composti vegetali chiamati flavonoidi, che possono combattere il cancro distruggendo i radicali liberi dannosi nel corpo.

4. Proteggono il cervello
Oltre alla loro potenziale capacità di combattere il cancro, i tocotrienoli hanno anche effetti di protezione del cervello.

Uno studio ha scoperto che un integratore ricco di tocotrienolo aiuta a proteggere le cellule cerebrali dagli effetti del glutammato, che può giocare un ruolo nello sviluppo del morbo di Alzheimer e del morbo di Parkinson.

Un altro studio sui ratti mostra che l’acido oleico, uno dei principali grassi monoinsaturi presenti nelle noci di macadamia, può proteggere il cervello da certi tipi di stress ossidativo.

5. Possono impedire l’aumento di peso
Le noci di macadamia e il loro olio sono alcune delle fonti più ricche di acido palmitoleico, un grasso monoinsaturo chiamato anche omega-7.

I ricercatori di uno studio hanno somministrato acido palmitoleico di pecora per 28 giorni e i risultati mostrano una riduzione nell’aumento di peso del 77%. Tuttavia, gli esperti non hanno ancora dimostrato che l’acido palmitoleico ha benefici di perdita di peso anche negli esseri umani.

Un altro studio mostra che l’alimentazione di topi con olio di noce di macadamia come integratore riduce le dimensioni delle cellule adipose dopo 12 settimane.

6. Allontanano il senso di fame
Le noci di macadamia contengono proteine, elevate quantità di grassi utili e fibre. Insieme, questi nutrienti possono aiutare una persona a sentirsi piena più a lungo.

Il grasso impiega più tempo delle proteine ad essere digerito e le fibre aiutano a prevenire le grandi variazioni di livelli di zucchero nel sangue che possono far sentire affamata una persona.

Effetti collaterali nel mangiare noci di macadamia
Anche se le noci di macadamia possono far parte di una dieta salutare, una persona dovrebbe cercare di ricordare i seguenti possibili inconvenienti:

Sono calorici densi
Noci di macadamia su un tavolo
Le noci di macadamia confezionate possono contenere sale, zucchero o altri additivi. È bene guardare gli ingredienti e assicurarsi che siano al naturale.

Una porzione giornaliera standard per le noci di macadamia, così come per gli altri tipi di frutta secca, è di 30g, o circa 12-13 noci. Ma se eccedete non succede niente di male, non è cibo spazzatura.

Mangiare noci di macadamia al posto di altri cibi poco sani ad alto contenuto di grassi/zuccheri/sale in eccesso, può fornire molti benefici e aiutare a ridurre il peso, qualora necessario.

Mangiare una porzione di frutta secca come spuntino al posto di patatine fritte, snack o altri alimenti trasformati che offrono poca nutrizione e calorie vuote, ci renderà sia più sazi che sani.

Tostarle può ridurre i nutrienti
Le persone possono mangiare le noci macadamia crude o arrostite. Tuttavia, uno studio suggerisce che la torrefazione delle noci di macadamia, specialmente a temperature più elevate, può ridurre il loro contenuto di nutrienti. È meglio consumare noci di macadamia crude o tostate a bassa temperatura.

Le persone con allergie alle noci e frutta secca devono evitarle
Le allergie alle noci sono gravi e possono essere pericolose per la vita.

Anche l’inalazione di particelle minuscole di noci può essere sufficiente per innescare una reazione allergica in alcune persone. Coloro che hanno allergie alle noci hanno bisogno di evitare completamente le noci di macadamia.

Anche le persone che vivono con una persona che ha allergie alle noci potrebbero voler evitare di introdurre noci in casa. Ciò è dovuto al rischio di contaminazione incrociata o all’esposizione accidentale di tracce di noci. Per chi è allergico alle noci e alla frutta a guscio ci sono delle possibili alternative come i semi di canapa, che seppur differendo completamente dalla frutta a guscio, possiedono proprietà nutrizionali eccellenti, in misura anche di molto superiore alle noci, e in più hanno un sapore tostato che ricorda quello della frutta a guscio. Quindi dal punto di vista nutrizionale/culinario non si perderebbe nulla. Risultano quindi un’ottima alternativa. Non si riscontrano allergie ai semi di canapa, ma se si è allergici è sempre meglio essere cauti e informarsi presso il proprio nutrizionista prima di testare nuovi cibi.