Infiammazione, Cancro e Invecchiamento

Come sono correlati?

 

Il corpo umano è dotato di un discreto sistema di autoriparazione del DNA. Quando il DNA si moltiplica per produrre in continuazione nuove cellule che rimpiazzano le precedenti, ci sono delle possibilità di errore, che vengono chiamate mutazioni.

Queste mutazioni possono essere incrementate se ci si espone a: sostanze infiammatorie e ossidanti, radiazioni, agenti chimici nocivi, stile di vita poco sano (fumo, alcol…). Mentre la predisposizione genetica gioca un ruolo marginale.

D’altro canto, queste mutazioni possono essere riparate con maggiore facilità se si segue uno stile di vita sano che prevede l’assunzione regolare di sostanze riparatrici e antiossidanti (alimenti sani al posto di cibo-spazzatura), una leggera attività fisica e un ambiente il più possibile senza inquinanti.

Gli errori nella replicazione del DNA sono inevitabili: è questa la ragione per cui a 70 anni non siamo uguali a noi stessi vent’anni prima. Similmente a quando si fanno continue fotocopie di fotocopie di un documento, il corpo accumula piccole imperfezioni che sommate nel corso del tempo degradano il nostro aspetto e le nostre funzioni fisiologiche.

Ma se perseveriamo nel privare il corpo delle sostanze antiossidanti di cui necessita, accade che questo processo di mutazione accelera. Inoltre se permettiamo che un’infiammazione acuta diventi cronica, questa causerà ulteriori danni al DNA che si accumuleranno nel tempo, fino a che ci saranno più danni che processi in grado di ripararli. Ad esempio, chi consuma abitualmente alcool produce uno stato infiammatorio continuo al fegato che cronicizzando passa alla cirrosi e successivamente al tumore epatico. Una irradiazione solare eccessiva infiamma e danneggia il derma, e può sfociare successivamente in melanoma. Anche le persone con la Sindrome dell’Intestino Irritabile, la Colite Ulcerosa e la Malattia di Chron, hanno un aumentato rischio di cancro al colon. Sebbene sia ancora diffusa la vecchia concezione che queste siano malattie dovute alla genetica, evidenze sempre più numerose le rendono invece a tutti gli effetti malattie causate dallo stile di vita occidentale moderno, dove prosperano prodotti alimentari ossidanti e infiammatori, e uno stile di vita malsano.

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Il cancro è una malattia prevenibile attraverso cambiamenti dello stile di vita. La principale origine di infiammazione e tumore viene dall’alimentazione sbagliata. Al secondo posto il fumo. Come terza causa l’obesità (sempre causata da alimentazione sbagliata), poi le infezioni, poi radiazioni e inquinanti, e infine la predisposizione genetica.

 

Un concetto errato molto diffuso sul cancro, è che si possano suddividere con assoluta precisione le persone malate di tumore da quelle sane. In realtà ci sono molte sfumature: queste ultime sono proprio date dal quantitativo variabile di mutazioni presenti in ognuno di noi. E’ chiaro che, quando la crescita di cellule mutate diventa incontrollabile e chiaramente visibile anche alla strumentazione diagnostica, si parla inequivocabilmente di tumore. Ma prima di questo stadio, ci sono varie sfumature subcliniche in cui possono essere presenti numerose mutazioni che potrebbero o meno svilupparsi a seconda che trovino un “terreno fertile”.

 

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L’NF-κB è un complesso proteico funzionante come fattore di trascrizione. Si può trovare in tutti i tipi di cellule ed è interessato in tutte le reazioni delle cellule agli stimoli, quali stress, citochine, radicali liberi, irradiazione con ultravioletti e attacco proveniente dagli antigeni dei batteri o virus. L’NF-κB gioca un ruolo chiave nella regolazione della risposta immunitaria alle infezioni e sue disfunzioni sono state collegate al cancro (come il mieloma multiplo), ai processi infiammatori, alle patologie autoimmuni, agli shock settici, alle infezioni virali e alle malattie del sistema immunitario. L’infiammazione riveste un ruolo chiave nella proliferazione tumorale.

 

Una prevenzione sistematica può ridurre le probabilità che queste mutazioni diventino cancro a tutti gli effetti. Diverse sostanze vegetali antiossidanti possiedono addirittura la capacità di far retrocedere la diffusione di tali cellule mutate, e in alcuni casi, anche a stadi iniziali di tumore. Questi spiegabili casi clinici, purtroppo quasi sempre spacciati come miracoli per ignoranza, sono dovuti ad una tempestiva e fortuita combinazione di diagnosi molto precoce e somministrazione di sostanze ad elevato potere antiossidante, antinfiammatorio e anticarcinogenico come aloe, cannabis medicale, curcuma e diete a base soprattutto di verdure e frutta fresche.

Queste stesse sostanze vegetali anti-tumorali sono al contempo anti-infiammatorie e anti-invecchiamento: infatti lo stesso meccanismo che permette di riparare il DNA, previene la diffusione delle mutazioni che sono responsabili sia delle “cattive fotocopie” delle nostre cellule (invecchiamento), sia dei danni causati dall’infiammazione prevenendo così la replicazione delle cellule maligne (tumore).

Quindi un’alimentazione che tralascia tutti quei cibi ossidanti e infiammatori come zucchero, farine bianche, grassi saturi in eccesso, sale in eccesso, calorie in eccesso, alimenti trasformati e lavorati; e introduce fibre, cibi naturali, frutta, verdura e spezie; è un potente mezzo di prevenzione sia per l’invecchiamento che per numerose malattie, tumori inclusi.

 

Per approfondire:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5323483/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28350105

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4058555/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5811844/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC526387/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5808339/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3312721/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5074764/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3799895/

https://www.thelancet.com/journals/lanonc/article/PIIS1470-2045(14)70263-3/abstract?code=lancet-site

https://www.futuremedicine.com/doi/pdf/10.2217/imt.11.32

http://scienceblog.cancerresearchuk.org/2013/02/01/feeling-the-heat-the-link-between-inflammation-and-cancer/

 

 

 

Antiossidanti e ORAC

Il test ORAC è la tecnica di riferimento per la misura dell’azione antiossidante degli alimenti e degli integratori. Il Trolox® è un composto con attività antiossidante scelto come il suo standard di riferimento. Sebbene questo test fornisca misure precise e ripetibili, presenta anche dei limiti.
Infatti permette una valutazione unicamente quantitativa, ovvero è in grado di indicare quanti radicali liberi una sostanza è in grado di disattivare, ma non specifica la velocità con cui questo processo avviene. Tale velocità è un paramentro importante per stabilire l’efficacia del potere antiossidante, in quanto più rapidamente viene contrastata la reattività dei radicali, tanto minori sono i possibili danni alle strutture biologiche.

Inoltre il valore ORAC di un antiossidante può variare considerevolmente in base al protocollo di analisi che viene impiegato. Le metodiche estrattive, le temperature e il tipo di molecole utilizzate per i test possono addirittura rendere i risultati tanto diversi da non essere più confrontabili.

Ciò nonostante, questa metodica di analisi ha consentito di determinare la capacità ORAC di molti alimenti, soprattutto di frutta, verdura e spezie, con la creazione di tabelle che sono largamente diffuse in ambito nutrizionale e con il consiglio, da parte del Dipartimento Americano dell’Agricoltura, di assumere circa 5000 unità al giorno di ORAC per poter contrastare l’azione dei radicali liberi.

Oggi sappiamo che l’effetto benefico per la salute derivante da frutta, verdura, spezie ed integratori; deriva da molti altri meccanismi di azione indipendenti dal potere antiossidante, con una vasta gamma di funzioni estranee alla capacità di contrastare i radicali liberi. Ad esempio le bacche di goji non risultano avere un valore elevatissimo in questa scala, ma non per questo il loro effetto sulla salute è da ritenere meno importante.

Ci sono anche altre metodiche utilizzate per misurare il potere antiossidante (Saggio ABTS, FRAP (Ferric Reducing Antioxidant Power),  TEST DPPH, TEST PCL (Photochemiluminescence)…), ad ogni modo l’ORAC si è imposto come la principale tecnica e di seguito riporto una lista di alimenti dall’elevato potere antiossidante secondo questo specifico metodo di misura.

 

spezie

 

  1.  CHIODI DI GAROFANO Con più di 60 volte gli antiossidanti dei mirtilli, vale la pena cominciare ad utilizzare questa spezia profumata nei nostri dolci e nelle nostre bevande. Valore ORAC: 314.446
  2. SOMMACCO SICILIANO (Rhus Coriaria) è un arbusto i cui frutti acerbi fatti essiccare e tritati, danno vita ad una spezia dal colore rossastro e dal sapore acidulo, simile al succo di limone, quasi sconosciuta in occidente ma particolarmente usata nella cucina vicino e mediorientale. Valore ORAC: 312.400
  3. CANNELLA Non solo è antiossidante, ma similmente ai chiodi di garofano vanta una serie di proprietà benefiche che la rendono un ingrediente indispensabile e apprezzatissimo nelle cucine più salutari. Valore ORAC: 267.536
  4. ORIGANO (ESSICCATO) Questa spezia, facilmente reperibile, come altre erbe vanta proprietà erboristiche oltre a quelle antiossidanti. Valore ORAC: 200.129
  5. CURCUMA Ingrediente del famoso curry indiano, la curcuma si trova anche da sola e grazie al suo buon sapore, può adattarsi a piatti sia dolci che salati, oltre ad essere usata come base per creme di bellezza. Valore ORAC: 159.277
  6. CRUSCA DI SORGO NERO Introvabile in commercio, si può trovare però assieme al sorgo e alla sua farina integrale (che tra l’altro è naturalmente senza glutine), con valori antiossidanti del tutto rispettabili. Una particolare varietà ricca di tannini di crusca di sorgo raggiunge addirittura 240.000. Valore ORAC: 100.800
  7. SEMI DI CUMINO, PREZZEMOLO, BASILICO, SALVIA, SEMI DI SENAPE. Valori ORAC da 76.80029.257
  8. ZENZERO, PEPE, TIMO, MAGGIORANA, PEPERONCINO. Valori ORAC da 28.811 a 27.297
  9. NOCI PECAN, NOCCIOLE, NOCI, MANDORLE. Valori ORAC da 17.940 a 9.675
  10. CARCIOFI, FAGIOLI, LENTICCHIE, MELE, MIRTILLI. Valoi ORAC da 9.416 a 6.552

 

 

Per approfondire i valori ORAC:

http://www.orac-info-portal.de/download/ORAC_R2.pdf

https://en.wikipedia.org/wiki/Oxygen_radical_absorbance_capacity

http://www.phytochemicals.info/list-orac-values.php

https://it.wikipedia.org/wiki/Antiossidante

 

 

Biscotti Zenzero e Curcuma

La preziosissima curcuma, prima ancora di essere un ottimo componente per creme e maschere viso citoprotettive e ringiovanenti, è una spezia ricchissima in polifenoli dagli effetti antiossidanti e antinfiammatori.

Lo zenzero è una spezia dall’aspetto simile che protegge lo stomaco, ha effetti antiemetici (previene e reprime nausea e vomito), antimicrobici e anticancerogeni. I suoi composti fenolici proteggono inoltre dall’ossidazione e dall’infiammazione.

Nelle bustine di infuso della Pompadour si trovano già questi due virtuosi ingredienti in un ottimo equilibrio di sapori, con aggiunti estratti naturali di miele e di limone. Questo infuso è già delizioso se bevuto, ma usato come ingrediente dei biscotti per me è super!

 

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Nei link trovi gli ingredienti che ho usato io:

 

Ingredienti:

70 g di farina integrale di riso

70 g di mais fioretto

30 g di proteine della canapa

1 uovo

125 g di carote grattuggiate o omogeneizzato di carote

2 cucchiai di Truvia

2 cucchiai di olio EVO al limone

1/2 bustina di lievito vanigliato per dolci

1 bustina di infuso di Zenzero e Curcuma Pompadour

 

Preparazione:

  1. Pesa le farine e le proteine della canapa poi mettile in una ciotola assieme alla Truvia e al lievito.
  2. Apri una bustina di infuso di Zenzero e Curcuma Pompadour e versa il contenuto nella ciotola.
  3. Ora aggiungi gli ingredienti più liquidi: olio, uovo e carota, e mescola bene il tutto con una frusta.
  4. Disponi l’impasto a cucchiaiate in una teglia antiaderente poi cuoci con microonde+grill 8 minuti 450W nella parte bassa del forno. Eventualmente gira i biscotti dall’altro lato e cuoci per altri due minuti (modalità e tempi di cottura variano in base al tuo forno).
  5. Sforna i tuoi Biscotti Zenzero e Curcuma super-salutari!

 

 

 

 

 

Il Segreto delle Donne Indiane

In India non è un segreto, ma in Italia lo conoscono in pochi. Mi riferisco alla crema idratante, antirughe e ristrutturante più efficace che ci sia.

Da sempre le donne ma anche gli uomini, in India preparano una crema a base di curcuma che si spalmano sul viso. Il giorno prima del matrimonio le spose effettuano questo trattamento su tutto il corpo.

Sappiamo che diversi rimedi popolari sono discutibili, inefficaci o basati sulla superstizione. Ma nel caso della curcuma ci sono ragioni ben fondate per ritenerla una validissima alternativa a creme e maschere per il viso spesso anche inutilmente costose.

Ci sono diverse versioni della maschera alla curcuma, ma la più efficace risulta quella che comprende questi due soli ingredienti:

• 1 cucchiaino di yogurt bianco intero biologico senza altre aggiunte negli ingredienti (e senza zucchero ovviamente)

• 1 cucchiaino di curcuma fresca triturata o in polvere

Alcune versioni contemplano il miele, ma di certo il miele che vendono oggi nei nostri supermercati non è più nemmeno da considerarsi tale, quindi lasciamo stare.

Per creare la maschera si mescolano semplicemente lo yogurt e la curcuma, dopodiché si applica uniformemente sul viso e si lascia in posa per 20 minuti. Bisogna fare attenzione a non macchiare i vestiti: la curcuma è anche una tintura naturale. Mettiamo una fascia per i capelli: la curcuma schiarisce i capelli rendendoli più ramati/dorati se siamo castani.

Se vogliamo tenere la maschera tutta la notte, mettiamo un asciugamano sul cuscino.

Per rimuovere la maschera basta sciacquare il viso con acqua calda, poi si possono rimuovere eventuali residui con un dischetto struccante e acqua di rose.

Curcuma Longa

Foto di Simon A. Eugster

 

 

La curcuma possiede proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, antibatteriche, citostimolanti e altamente nutritive: grazie a questo è in grado di proteggere, rigenerare, eliminare macchie, ridurre i segni dell’acne e delle rughe, aumentare la densità del collagene e promuovere l’angiogenesi, inotre è in grado di proteggere dalla citotossicità indotta dai raggi UVB: significa che è capace di prevenire i tumori della pelle dovuti all’esposizione solare. Inoltre il vettore con cui viene assorbita, lo yogurt, idrata e nutre.

Questa maschera è molto efficace anche con la curcuma in polvere, ma se possibile cerchiamo il rizoma fresco di curcuma: si trova nei negozi bio e nei supermercati più forniti.

Per un trattamento ancora più efficace, usiamo la curcuma fresca o in polvere anche nei nostri piatti: si può aggiungere su tante pietanze sia salate che dolci.

 

Per approfondire gli effetti dermatologici della curcuma, qui ci sono alcuni tra i molti studi che ne confermano le proprietà dermatologiche e sistemiche:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27213821

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19577913

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24085048

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17569219

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3532873/

Cosa sono gli AGE?

Gli AGE sono un complesso ed eterogeneo gruppo di composti che stanno per Advanced Glycation End-products, ovvero il prodotto finale di glicazione avanzata che avviene attraverso reazioni non enzimatiche di zuccheri riducenti con gli aminoacidi delle proteine, lipidi e acidi nucleici.

Gli AGE si formano a livello endogeno, ma recenti studi suggeriscono che la dieta costituisce una importantissima fonte di AGE.

“Age” in inglese significa anche età: non a caso la presenza e l’accumulo di AGE nelle cellule causa stress ossidativo ed evoca reazioni infiammatorie e fibrotiche, causando la malattia e l’invecchiamento precoce dell’organismo.

Gli AGE sono implicati nelle malattie cardiovascolari con annesse aterosclerosi, ipertensione, patologie delle arterie coronariche e carotidee, vasculopatie periferiche, insufficienza cardiaca, cardiomiopatia e microangiopatia.

Sono anche implicati nel diabete e sue complicazioni come retinopatia, nefropatia, vasculopatia e neuropatia.
Interazioni degli AGE con i loro recettori cellulari (RAGE) producono radicali liberi, NF-kB (nuclear factor kappa-β), e citochine pro-infiammatorie.

Una riduzione dei livelli di AGE può essere ottenuta tramite il consumo di alimenti a basso contenuto di AGE; la cottura di cibi a basse temperature per tempi ridotti e usando la cottura a vapore o in acqua. La riduzione di AGE si può anche ottenere tramite l’assunzione di alcune vitamine come la D, alcune sostanze come la curcumina (contenuta nella curcuma), e alcuni farmaci come gli ACE-inibitori (anche conosciuti come inibitori dell’Enzima di Conversione dell’Angiotensina, e non per ultimo, va eliminato il fumo di sigaretta.

In conclusione, le attività nocive degli AGE E RAGE possono essere limitate tramite la riduzione della loro assunzione, e/o tramite la loro soppressione con sostanze antiossidanti.

Non suona sorprendente se nell’elenco dei cibi a più alto contenuto di AGE troviamo al primo posto il bacon fritto, e poi il burro e la margarina, e tra gli ultimi troviamo le solite verdure e la frutta.

In particolare, le raccomandazioni di organizzazioni come la American Heart Association, la American Institute for Cancer Research, e la American Diabetes Association, sono quelle già in accordo con una dieta sana e lungimirante:

• aumentare il consumo di pesce fresco (non lavorato industrialmente), legumi, latticini magri, verdura, frutta, e cereali integrali;

• evitare l’assunzione di grassi solidi, carni grasse, latticini grassi, cibi industriali e cibo spazzatura.

 

Per approfondire il tema degli AGE, il loro ruolo e come ridurne l’assunzione:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26178030

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11270668

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27277623

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29483760

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27231427

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27719648

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3704564/

Vellutata di Cavolfiori con Frutta Secca

Ingredienti per due persone:

500 ml di brodo vegetale o di carne

400 g di cavolfiore

200 g di noci

100 g di anacardi

2 spicchi di aglio

2 cipollotti

un cucchiaino raso di curcuma

 

Preparazione:

  1. Mettiamo a bollire il brodo con dentro il cavolfiore, l’aglio, i cipollotti e la curcuma in una pentola alta.
  2. Nel frattempo frulliamo finemente le noci e gli anancardi.
  3. A seconda di quanto finemente sono tagliate le verdure, i tempi di cottura cambiano. Quando le verdure sono cotte, aggiungiamo le noci e gli anacardi ridotti in farina, nella pentola.
  4. Usiamo un minipimer per mescolare e frullare il tutto, fin quando non abbiamo ottenuto una crema omogenea.
  5. Serviamo nel piatto con qualche crostino.

 

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Usare le Spezie

Le spezie, oggi spesso sostituite dagli aromi artificiali, dovrebbero tornare ad essere molto più usate: sono ricche di antiossidanti e possiedono proprietà medicali. La differenza tra spezia e pianta medicinale si fonde e si confonde. In pratica non esiste. Il rosmarino, l’alloro, la curcuma, lo zenzero, l’origano, i chiodi di garofano, la cannella… hanno tutte proprietà terapeutiche e dovrebbero far parte di una dieta sana.
Gli effetti curativi di queste piante, non solo sono riconosciuti da tempo dalla cultura popolare, ma hanno trovato largo riscontro scientifico.

Il rosmarino, che contiene flavonoidi, vitamina C e colina, si è dimostrato efficace come digestivo, batteriostatico e spasmolitico. Ha proprietà antiossidanti, balsamiche, antireumatiche.
Una cosa ancora poco nota è che stimola la memoria, quindi utile nei casi di alcune patologie tipicamente senili.

L’alloro è ricco di sali minerali, ha un effetto antibiotico e antisettico (decotto), e sedativo.
In assenza di canfora, si può usare l’alloro per tenere lontane le tarme dagli armadi.

La curcuma è un tubero eccezionale dalle proprietà antinfiammatorie, antiossidanti ed immunomodulanti. Le indicazioni comuni all’impiego di estratti di curcuma sono rappresentate da dispepsia funzionale, calcolosi della colecisti, dispepsia biliare, epatopatie croniche, ma anche malattie infiammatorie e degenerative croniche. Grazie al suo sapore gradevole, si può aggiungere ovunque. Inoltre riduce il colesterolo, anche a livello epatico, e svolge persino una azione antitumorale. Oltre che per trattare disturbi gastrici ed epatici – viene anche usata come rimedio contro diarrea, coliche, infezioni e infiammazioni delle vie respiratorie, infezioni e infiammazioni delle vie urinarie e dei reni, mal di testa e dolori articolari. In passato, la curcuma è stata impiegata perfino come rimedio contro la lebbra.
Sebbene sia consigliata in associazione con il pepe per aumentarne la biodisponibilità, è un consiglio da evitare da parte di chi ha l’intestino infiammato, perchè il pepe è irritante per le mucose non integre. Meglio bere un tè verde dopo aver assunto curcuma, che ha lo stesso effetto di incrementare la biodisponibilità senza irritare.

Lo zenzero, altro tubero dalle eccezionali proprietà curative, è usato come eupeptico, stomachico e carminativo* nella cura di flatulenze e coliche, e nel trattamento dei sintomi da astinenza da droghe. Inoltre, è in grado di stimolare i normali movimenti peristaltici dello stomaco e dell’intestino, fungendo così da procinetico ed esplicando anche un effetto antinausea ed antivomito. Non esiste un rimedio più efficace per quest’ultimo problema: masticare una fettina di zenzero fresco quando si accusano conati, elimina in pochi secondi anche la nausea più forte.
Lo zenzero, dal grande potere antinfiammatorio, è impiegato anche come rimedio espettorante, carminativo e astringente. È utilizzato anche per contrastare il raffreddore, il fiato corto, l’anoressia e le faringiti.
Non bisogna però esagerare con le dosi: oltre un certo quantitativo lo zenzero inizia a causare bruciori di stomaco. Quindi ci vuole misura, come in tutte le cose.

(*eupeptico=stimola l’appetito e facilità la digestione; stomachico=tonificante dello stomaco; carminativo=riduce il meteorismo)

L’origano, che siamo abituati a vedere sulla pizza, è una pianta ricca di flavonoidi e che vanta proprietà antimicotiche e antibatteriche, antiossidanti, e antireumatiche. Per contro però, attenzione a non esagerare con il suo uso: ha un effetto lievemente irritante per cute e mucose.

I chiodi di garofano sono una profumatissima spezia che ricorda il Natale. Ma dovremmo cercare di utilizzarla anche gli altri mesi dell’anno perchè è un tripudio di tannini, flavonoidi, polifenoli, ovvero tutte sostanze antinfiammatorie e antiossidanti, che quindi ci proteggono da malattie e invecchiamento. Ai chiodi di garofano vengono attribuite numerose proprietà, fra cui spiccano quelle analgesiche, antinfiammatorie, antisettiche e antimicotiche. Grazie a queste spiccate proprietà di cui ssoprattutto l’olio essenziale di chiodi di garofano è dotato, il suo utilizzo ha ottenuto l’approvazione ufficiale per il trattamento dell’infiammazione e del dolore a livello di denti, periodonto e mucosa orofaringea.
L’eugenina (un composto fenolico contenuto nell’olio di chiodi di garofano) ha, invece, dimostrato di possedere proprietà antivirali, che sembrano essere esercitate attraverso un meccanismo d’azione che prevede l’inibizione delle DNA polimerasi virali.
Un altro studio, invece, ha messo in luce le interessanti proprietà epatoprotettive di cui l’eugenolo ottenuto dall’olio essenziale di chiodi di garofano è dotato.
L’azione protettiva nei confronti del fegato viene esplicata dall’eugenolo sia attraverso un’azione antiossidante, che previene la perossidazione lipidica, sia attraverso un meccanismo di free-radical scavenging.
Infine, alcuni studi hanno dimostrato che l’olio di chiodi di garofano è anche in grado di esercitare un’azione neuroprotettiva, antimutagenica e antitrombotica.

Infine parliamo della cannella. Terpeni, tannini, polifenoli e mucillagini sono tra gli elementi presenti in questa spezia, che assieme ai chiodi di garofano viene spesso utilizzata nella preparazione di prodotti antinfluenzali. La cannella presenta attività antimicrobica ed eupeptica: trova infatti applicazione nel trattamento delle patologie gastrointestinali, nelle cistiti batteriche, nelle vaginiti e nelle infezioni del cavo orale. Similmente ai chiodi di garofano, è un potente antiossidante e aninfiammatorio. Ma facciamo attenzione al suo uso in concomitanza con i medicinali: potrebbe infatti incrementare l’effetto di alcuni di essi, come FANS, antibiotici e Coumadin, inclusi però anche tutti i loro effetti collaterali.

Se non sappiamo bene come utilizzare le spezie nei cibi, possiamo sempre consumarle con le tisane e gli infusi. Ci sono ottime linee di prodotti biologici, oppure possiamo usare le erbe sfuse, fresche o essiccate dell’erboristeria o del giardino. Facciamo sempre attenzione a possibili allergeni tra gli ingredienti: naturale e biologico non significa che non possiamo avere reazioni allergiche a determinate piante e spezie.