Vellutata di Daikon

Il daikon crudo ha un sapore molto simile al ravanello ma ha le sembianze di una grossa carota bianca. E in giapponese, daikon significa proprio grossa radice. Si può consumare sia crudo che cotto. Crudo, possiede proprietà eccezionali: è ricco di vitamina C, aiuta la digestione, in particolare aiuta il fegato nella digestione dei grassi, e in generale, sembra costituire un valido aiuto per numerosi disturbi epatici. Possiede anche proprietà diuretiche, depurative e drenanti delle vie urinarie. Tutte queste virtù terapiche non sono inusuali nella famiglia botanica da cui proviene il daikon: infatti fa parte delle Brassicaceae (o Cruciferae), la stessa famiglia di broccoli, cavolo cappuccio, cavolfiore, rapa, pak-choi, cavoletti di Bruxelles, ecc. Ovvero il gruppo di verdure che più di tutte ci mantengono in salute, e che dovremmo consumare abitualmente.

Assieme al daikon, in questa vellutata aggiungiamo anche una bella batata (Ipomoea Batatas), il cui colore arancione intenso ci dice già a prima vista che è ricca di vitamina A. La batata non è proprio un tubero come la comune patata, ma è una radice tuberosa, e appartiene anche ad una specie botanica diversa. Le patate comuni invece fanno parte della famiglia delle Solanaceae, come i pomodori, i peperoni, le melanzane. Le batate sono un ottimo alimento per via di varie caratteristiche, non solo nutrizionali, ma anche per via della loro digeribilità grazie alla consistenza morbida.

Poi, nella nostra vellutata aggiungiamo due patate medie. Nella foto si vedono le proporzioni degli ingredienti.

Assieme a questi tuberi, ho aggiunto due spicchi di aglione. Ho trovato questo fantastico ingrediente in una sagra toscana, e il suo sapore dolce e delicato è perfetto per questa vellutata. Non è un ingrediente comune e quindi, se non lo trovate, in questa ricetta si può sostituire con un po’ di porro, o comune aglio.

Una volta lavate, sbucciate e tagliate le verdure a cubetti, vanno messe in una pentola con del brodo di carne. Io utilizzo talvolta brodo di pollo che preparo io, altre volte del brodo di carne mista già pronto. Ne serve circa 800ml.

Ovunque possibile, in cucina, è sempre consigliabile usare la preziosa curcuma. In questa vellutata sta benissimo e la cottura rende questa spezia più biodisponibile, ovvero più assimilabile dall’organismo. Se la curcuma non vi è familiare, è una spezia estremamente benefica e antinfiammatoria, della stessa famiglia dello zenzero, che potete utilizzare come insaporitore in moltissimi piatti.

Il rosmarino, pianta mediterranea a cui vengono ascritte molte virtù, tra cui quelle digestive, in questa ricetta va privato del suo rametto e i 4-5 ciuffetti di foglie che ottenete vanno aggiunti agli altri ingredienti. A questo punto accendete il fuoco e bollite il tutto per 20 minuti. Quando la minestra è tiepida, passate tutto al minipimer, e frullate finché non risulta tutto omogeneo. Scaldate e servite oppure, potete attendere che si raffreddi del tutto, e conservare questa vellutata divisa in piccoli contenitori, da riporre nel freezer.

Ingredienti:

1 radice di Daikon
1 Batata rossa grande
2 Patate medie
2 spicchi di Aglione
800 ml di Brodo di carne
Un cucchiaino di Curcuma
Un rametto di Rosmarino

Una volta nel piatto, aggiungete un filo di olio EVO a crudo sulla vellutata, e se volete, qualche scaglia di parmigiano.

La Vellutata di Daikon è pronta, buon appetito e buona salute!

Torta al Tè Rosso e Arancia

Il tè rosso o Rooibos è una pianta sudafricana dalle ottime proprietà antiossidanti, e naturalmente priva di caffeina, di cui ho già tessuto le lodi in passato.

Allora perchè non farci una torta? E quindi ho preso due cucchiai di rooibos e li ho tritati finemente nel mixer, per ottenere una polvere. Il suo sapore dolce si sposa bene con gli agrumi, specialmente l’arancia.

Ho utilizzato della scorza di arancia essiccata, quindi ho tritato anche quella.

Rooibos, zenzero e curcuma sono piante e spezie alleate della nostra salute ricche di antiossidanti e sostanze antinfiammatorie. Si può benissimo mangiare una buona torta che ci aiuta anche a stare in salute!

Il miglio bruno è un cereale naturalmente privo di glutine ma ricco di acido silicico, elemento molto importante per la salute di ossa, cartilagini, denti, capelli, pelle e unghie. La farina di miglio bruno si può anche utilizzare cruda in aggiunta a bevande, muesli o yogurt. Che tu sia intollerante al glutine o meno, ti consiglio di variare l’utilizzo di farine e non prendere sempre e solo (grano) mais e riso, che sono le più povere. Includi il miglio bruno, il sorgo, l’amaranto, il grano saraceno, e anche quelle non da cereali come le farine di castagna, di carrube, di canapa, di lenticchie, di ceci, di mandorle, di nocciole… variare la dieta è uno dei punti cardine per mantenersi in salute.

Ecco gli ingredienti della Torta al Tè Rosso e Arancia. Quelli evidenziati rimandano ai prodotti specifici che ho utilizzato io:

200 grammi di farina di mais fioretto
100 grammi di farina di miglio bruno
4 cucchiai di truvia
2 cucchiai di rooibos in polvere
La scorza essiccata di circa 1/4 di arancia
1 busta di vanillina
Mezzo cucchiaino di zenzero in polvere
Mezzo cucchiaino di curcuma
Mezza busta di lievito per dolci
300 ml di yogurt bianco al naturale
3 cucchiai di olio extra vergine di oliva al limone
3 uova
2 cucchiai di miele (decorazione)
Fiori di girasole (decorazione)

Preparazione:

  • Trita finemente il rooibos e la scorza di arancia essiccata, aggiungi agli altri ingredienti secchi dentro una terrina, e mescola con una frusta per rompere i grumi.
  • Aggiungi le tre uova, poi lo yogurt e l’olio: ingloba lentamente gli ingredienti secchi a quelli umidi con la frusta, mescolando finchè l’impasto non risulta omogeneo.
  • Versa in una teglia adatta alla cottura del tuo forno (io ho un forno microonde con funzione di forno ventilato).
  • Cuoci per circa 16min microonde + forno a 140 gradi nella parte bassa. Altrimenti cuoci per più tempo in base alle caratteristiche del tuo forno: per controllare la cottura puoi inserire uno stuzzicadenti di legno nel centro della torta, se l’impasto rimane attaccato va cotta più a lungo, altrimenti è pronta.
  • Una volta terminata la cottura, spalma uniformemente del miele sulla superficie della torta con una spatola di silicone, e aggiungi i petali essiccati di girasole. In alternativa, come decorazione puoi aggiungere un po’ di scorza grattuggiata fresca di arancia (evita la parte bianca).
  • La Torta al Tè Rosso e Arancia è pronta, magari da servire assieme ad una tisana fredda, o da mangiare con uno yogurt, per colazione.

Latte Speziato

Prima ricetta:

Latte Natalizio. In una tazza di latte resistente al microonde aggiungi una leggera spolverata di cannella e di chiodi di garofano in polvere. Se vuoi aggiungi la punta di un cucchiaino di Truvia. Scalda per un minuto e mezzo nel microonde a massima potenza. Mescola con un cucchiaio e servi.

Seconda ricetta:

Latte Indiano. In una tazza di latte resistente al microonde aggiungi mezzo cucchiaino di Truvia, la punta di un cucchiaino di curcuma e una spolverata di zenzero. Scalda per un minuto e mezzo nel microonde a massima potenza, mescola bene e servi.

Terza ricetta:

Latte Caraibico. Scalda circa un dito di latte di mandorla in una tazza resistente al microonde con la punta di un cucchiaino di vaniglia bourbon in polvere, per circa 30-40 secondi al microonde. Aggiungi se vuoi un pochino di Truvia. Aggiungi una mezza tazza di latte di mandorla al naturale freddo, poi aggiungi latte di cocco fino a riempire la tazza. Servi con una cannuccia.

Quarta ricetta:

Latte Giapponese. In una tazza resistente al microonde aggiungi latte di riso integrale al naturale, poi aggiungi la punta di un cucchiaino di tè verde Matcha in polvere, un cucchiaio di amasake o in alternativa mezzo cucchiaino di Truvia, poi aggiungi la punta di un cucchiaino di zenzero in polvere. Scalda per un minuto e servi (se usi l’amasake aggiungilo alla fine senza cuocerlo).

Alimenti Contro le Carenze

Ci sono alimenti che sono così ricchi di nutrienti che si rendono particolarmente adatti per coloro che hanno un cattivo assorbimento dei nutrienti come ad esempio i celiaci, le persone con Morbo di Crohn, anziani, persone con disbiosi, ecc.; ma anche per chi necessita di controbilanciare la povertà nutrizionale della dieta occidentale moderna con cibi in grado di apportare le vitamine e i minerali di cui necessitiamo ogni giorno.

Le spezie e le erbe sono sempre ai primissimi posti nelle classifiche degli alimenti che contengono più minerali o vitamine, con concentrazioni altissime specie se sono essiccate. Un uso vario e costante nei nostri piatti ci garantisce i loro benefici che vanno spesso ben oltre la nutrizione per comprendere anche la fitoterapia, tenendoci al riparo da molteplici disturbi e malattie.

Mentre è abbastanza facile (per gli italiani) usare le nostre erbe mediterranee, può risultare più difficile utilizzare spezie più esotiche o forti. Se non siamo abituati, possiamo provare a mettere piccolissime quantità nel latte (meglio caldo) che farà da base, e assaggiare ciascuna spezia: cannella, chiodi di garofano, zenzero e curcuma. Una volta che ne conosciamo e riconosciamo i diversi sapori, proviamo ad accoppiare curcuma e zenzero, e poi cannella e chiodi di garofano. Proviamo altre combinazioni con queste quattro spezie preziosissime. Sono quelle che si trovano più facilmente un po’ ovunque nei supermercati, ma sono esternamente benefiche e ricchissime di sostanze antiossidanti, minerali, vitamine e sostanze curative.

Un altro alimento ricchissimo di nutrienti è il fegato. Sia di manzo che di tacchino o pollo, contiene le concentrazioni più elevate di vitamina A, rame, zinco, ferro, vitamina B3, B5, B12; assieme a 20 grammi di proteine ad alto valore biologico per ogni 100 grammi. Il fegato è facilmente digeribile grazie alla scarsità di grassi e di tessuto connettivo. Date le caratteristiche filtranti del fegato è bene che sia di origine biologica, onde evitare la presenza di antibiotici e pesticidi da mangime non biologico, e che sia nato, allevato e macellato in Italia, dove le leggi sulla sicurezza alimentare sono più ristrette. Data la sua elevata densità nutrizionale non ne viene consigliato il consumo per più di 2-3 volte al mese salvo diverse indicazioni del medico nutrizionista.

Altre fonti animali ricche di nutrienti comprendono certamente l’uovo, che è un concentrato di sostanze nutritive facilmente digeribili e assimilabili. Per trarne il massimo nutrimento bisogna cuocere l’albume ma lasciare il tuorlo liquido, come succede per le uova barzotte, in camicia o alla coque. L’uovo è l’alimento più ricco in assoluto di colina (vitamina J), una sostanza essenziale per costituire le membrane cellulari e i neurotrasmettitori, oltre a svolgere attività antiossidante e protettiva di fegato, cervello e cuore. Contiene inoltre un poco di tutte le altre sostanze nutritive, rendendolo una sorta di piccolo integratore.

Per quanto riguarda i latticini, i formaggi stagionati sono un condensato di nutrienti, specie il parmigiano e il grana. Sono entrambi nelle prime posizioni per il contenuto di calcio, minerale di cui ci servono 800 – 1000 g al giorno. Una sola porzione da 30 g di parmigiano garantisce già un terzo del fabbisogno giornaliero. Anche il fosforo, altro minerale importante per le ossa, è molto abbondante. Presente anche la vitamina A assieme ad un concentrato elevatissimo di proteine: ben 36 grammi su 100 grammi. Ad ogni modo non bisogna eccedere nel consumo dei formaggi perché sono piuttosto abbondanti anche di grassi saturi. Il formaggio quindi va inteso come fonte proteica animale da alternare a carne, uova e pesce, e non come contorno.

Tra i pesci, il salmone vince il primo premio come fonte alimentare più ricca. Soprattutto le sue proteine nobili e i suoi grassi essenziali lo rendono un alimento sostanzioso e nutriente.

Il salmone selvatico inoltre, contiene anche fino a ben 1300 U.I. di vitamina D per 100 grammi, conquistando così il primo posto in assoluto per contenuto di vitamina D. Quello di allevamento ne contiene mediamente 250 U.I., ma di recente gli allevatori in Germania stanno ricreando le condizioni naturali che permettono ai salmoni di tornare ad essere ricchi di tale vitamina, e si spera che questi allevatori diventino di esempio.

I semi, come le uova, devono essere un condensato di sostanze nutritive per far nascere nuova vita. Così i semi di zucca, ad esempio, sono piccole ma dense fonti di fosforo, magnesio, zinco, rame, ottimi grassi polinsaturi e tante proteine, oltre a buone fibre.

Se i semi di zucca sono un concentrato di nutrienti, da quando ci siamo accorti di aver snobbato la canapa fin troppo a lungo e l’abbiamo reintegrata tra i cibi, ora tutti gli altri semi impallidiscono a confronto. Infatti i semi di canapa non sono solo ricchissimi di tutte le sostanze degli altri semi, ma li superano per concentrazione. In più sono una grande fonte vegetale di omega3. Contengono anche antiossidanti unici come la grossamide, in grado di contrastare diverse patologie degenerative. Le proteine sono molto abbondanti e con tutti gli aminoacidi essenziali presenti. In caso di allergia alla frutta a guscio, i semi di canapa rappresentano un’ottima alternativa priva di rinunce nutrizionali che può rimpiazzare mandorle, noci, nocciole e arachidi anche dal punto di vista del sapore grazie al gusto tostato proprio dei semi di canapa.

Tra i cereali l’avena integrale spicca per la ricchezza delle sue componenti nutrizionali. Sebbene sia diffusa l’idea che l’avena contenga glutine, questo è un mito da sfatatare: l’avena infatti di per sé non ne contiene affatto, ma sono i sistemi di lavorazione di tale cereale che lo inquinano con glutine provenienete da altre fonti. A maggior ragione, chi è celiaco e soffre quindi per una riduzione della varietà della dieta e difficoltà nell’assorbire i cibi, dovrebbe optare per utilizzare l’avena certificata senza glutine nella sua dieta. Questo infatti è il cereale a maggior concentrazione di minerali, vitamine, proteine, grassi insaturi, fibre e antiossidanti dalle molteplici proprietà fitoterapiche.

Le grandi marche di prodotti per celiaci non puntano a beneficiare la salute del consumatore ma a presentare un prodotto che simula a tutti i costi ricette fatte con grano, utilizzando quindi al suo posto farine e sostanze ad altissimo I.G., infiammatorie e povere di nutrienti. Come nel junk food, si fa leva su carboidrati raffinati, zuccheri, grassi saturi e sale, per vendere di più. Solo che le persone sensibili al glutine risentono molto più gravemente di una alimentazione sbagliata e infiammatoria. Nei negozi per celiaci si trovano tanti prodotti confezionati che proprio i celiaci dovrebbero maggiormente evitare. Molto meglio optare per ingredienti e ricette che nascono già senza glutine e che ci nutrono correttamente. L’avena è estremamente versatile sia per prodotti dolci che salati.

Il sorgo integrale è un altro cereale prezioso che non viene quasi mai nemmeno preso in cosiderazione. Eppure la sua crusca (la parte che lo rende integrale) è nei primissimi posti delle tabelle ORAC, ovvero quelle che annoverano gli alimenti con più antiossidanti in assoluto al mondo. Già questo basterebbe a riservargli un posto d’onore, invece si trova di rado e spesso solo nei negozi bio (e online). Il sorgo è naturalmente senza glutine, e il suo sapore di buon cereale è forse quello più simile al grano. Da pani a muffin e biscotti, il sorgo si presta a molte ricette e una volta provato non lo si lascia più.

Tra le verdure, quelle più ricche di nutrienti sono gli spinaci, il kale, i broccoli, i cavolfiori, i cavoletti di Bruxelles, i carciofi e le barbabietole. Se troviamo le versioni essiccate come ad esempio i sacchettini di verdure al naturale che si stanno diffondendo in qualche supermercato ben fornito, saranno ancora più concentrate di nutrienti e quindi da preferire.

Tra la frutta, sono le bacche ad avere il primato degli alimenti più nutrienti. Mirtilli, more, lamponi sono ai primi posti. Ma anche le castagne e i datteri, che sono frutti molto particolari. La frutta essiccata al naturale concentra i nutrienti.

La frutta a guscio come noci, mandorle, nocciole, arachidi, pistacchi, anacardi, ecc. è ricchissima di sostanze nutritive e pertanto andrebbe consumata anche tutti i giorni.

Considerato un prodotto animale e con caratteristiche uniche, il polline fresco è indubbiamente una delle sostanze nutritive più complete. Contiene una incredibile densità di vitamine, minerali, proteine, grassi, carboidrati e persino ormoni. Viene ritenuto praticamente un integratore alimentare, ideale per la colazione.

Alimenti rinforzati come ad esempio l’olio EVO della Plasmon con vitamine A, D, ed E, sono una buona scelta per aumentare l’introito di tali nutrienti.

Anche gli integratori alimentari possono essere un valido aiuto, a patto che si scelgano con cura e corrispondano alle proprie necessità individuali. I multivitaminici presi senza motivazioni ragionate sono spesso inutili mentre le formulazioni di alcuni gruppi di nutrienti o singoli nutrienti con diversi dosaggi scelti in base alle proprie esigenze, dopo un esame competente del proprio stato carenziale, sono senz’altro da preferire.

Succo di Pomodoro

Ingredienti
6 pomodori svuotati e tritati
2 gambi di sedano tritati
1 cucchiaino di truvia
60 ml di cipolla tritata
1 cucchiaino di sale
1/2 cucchiaino di curcuma
2 cucchiai di limone

Preparazione

  1. Per prima cosa bisogna svuotare i pomodori dai semi. Poi i pomodori vanno tritati assieme a cipolla e sedano.
  2. Aggiungere i pomodori tagliati a pezzi, la cipolla e gli steli di sedano in una pentola capiente e cuocere a fuoco lento. Continua a cuocere fino a quando la consistenza è come quella di una zuppa.
  3. Lasciare raffreddare la miscela.
  4. Dopo aver raffreddato la miscela, aggiungerla a un frullatore e frullarla accuratamente.
  5. Filtrare i solidi e aggiungere zucchero, sale, pepe e limone secondo i vostri gusti.

La Nutraceutica Come Terapia

Vi è una crescente evidenza che la disbiosi (squilibrio batterico) del microbiota intestinale è associata alla patogenesi di disturbi sia intestinali che extra-intestinali. I disturbi intestinali comprendono la malattia infiammatoria intestinale (IBD), la sindrome dell’intestino irritabile (IBS), la malattia celiaca, e simili. Mentre i disordini extraintestinali comprendono patologie quali l’allergia, l’asma, la sindrome metabolica, le malattie cardiovascolari e l’obesità.

In molte di queste condizioni, i meccanismi che portano allo sviluppo della malattia coinvolgono la fondamentale relazione mutualistica tra il microbiota del colon, i loro prodotti metabolici e il sistema immunitario ospite. Da molti studi recenti sta emergendo un quadro che identifica in modo sempre più preciso le particolari specie batteriche che costituiscono un microbiota del colon sano e la loro correlazione con una dieta sana. Oltre all’infiammazione, ci sono alcune prove che le alterazioni nel microbiota intestinale sono coinvolte nello sviluppo del cancro del colon-retto. La causa è da ricercare nei prodotti dell’interazione tra dieta e microbioma disbiotico. Si ritiene infatti che alcune diete si traducano nella produzione di metaboliti cancerogeni da parte del microbiota del colon, che possono causare l’induzione di neoplasie nell’epitelio del colon.

Sulla base delle prove fino ad oggi, si può valutare il potenziale di modulare positivamente la composizione del microbiota del colon e migliorare l’attività delle malattie attraverso l’intervento batterico: modificando la dieta possiamo modulare e selezionare i ceppi batterici del nostro intestino.

Nel caso della celiachia, uno studio recente ha gettato luce sull’interazione tra la genetica ospite e la composizione del microbiota in relazione allo sviluppo della malattia. La celiachia deriva dalla reattività delle cellule T CD4 alla gliadina alimentare (proteina del glutine), con alcune specie batteriche in grado di digerire la gliadina e, quindi, ridurre l’immunopatogenicità della gliadina ingerita. Ovvero: lo squilibrio dei ceppi batterici nell’intestino (disbiosi) causa la riduzione o l’assenza dei batteri buoni in grado di digerire la gliadina (proteina del glutine), responsabile dei danni all’intestino.

La disbiosi sembra avere un ruolo principale nel causare la Leaky Gut Syndrome, ovvero la Sindrome dell’Intestino Permeabile: questo è il primo passo verso un processo infiammatorio cronico causato da proteine e peptidi che normalmente non dovrebbero trapassare le pareti intestinali e che allarmano il sistema immunitario; successivamente funghi, batteri e tossine possono attraversare la barriera intestinale indisturbati, innescando un processo di risposta infiammatoria che si cronicizza, sfociando nelle diverse manifestazioni intestinali ed extra-intestinali delle più varie malattie, da quelle infettive a quelle autoimmuni.

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Per revertire al più presto tale situazione o per migliorare una patologia già in atto, bisognerebbe seguire innanzitutto una dieta antinfiammatoria, in più possono essere utili ulteriori accorgimenti, come evitare il glutine anche se la celiachia non è manifesta: infatti l’esposizione prolungata alla gliadina (proteina presente nel glutine di vari cereali) causa una scarsa espressione dei geni collegati ad una specifica proteina, la zonulina, presente nella parete intestinale a livello delle giunzioni serrate, dette Tigh Junction, che svolgono una funzione sigillante, ovvero mantengono unite le due cellule adiacenti senza lasciare spazi interstiziali, in modo tale che le molecole idrosolubili non filtrino facilmente tra una cellula e l’altra dell’intestino; e questo vale sia nei soggetti celiaci che non-celiaci. L’assunzione cronica di glutine è direttamente collegata all’aumento della permeabilità intestinale.

Altri accorgimenti utili possono essere quelli suggeriti dalla nutraceutica inserendo nella dieta caseine idrolizzate, presenti naturalmente nel latte, in grado di ridurre la produzione di zonulina e migliorare quindi la permeabilità intestinale. La lattoferrina, presente anch’essa nel latte oltre che nel colostro e in altre secrezioni, promuove l’eubiosi (condizione normalizzata del microbiota) e rafforza il sistema immunitario.

La curcumina, presente nella curcuma, a dosi concentrate riduce lo stato infiammatorio e favorisce la permeabilità intestinale.

La glutammina è un aminoacido che possiede funzioni immunomodulanti, è inoltre in grado di proteggere la mucosa intestinale e le funzioni cellulari.

I cibi fermentati come lo yogurt, l’amasake, il kefir, il kombucha, sono tutti alimenti in grado di equilibrare la flora batterica intestinale.

I grassi buoni come gli Omega 3 ma anche l’utilizzo di un buon olio EVO, che ha proprietà antinfiammatorie, permettono di ridurre l’infiammazione e ottenere un assorbimento migliore delle vitamine.

Tè CBD: il cannabidiolo, principio attivo della cannabis utilizzato da millenni per curare le malattie gastrointestinali, oggi si trova in prodotti deprivati della componente psicoattiva e la ricerca attuale ne conferma i benefici antinfiammatori.

Il brodo di ossa è un lungo e laborioso alimento da produrre, ma è estremamente salutare per chi soffre di patologie autoimmuni. Contiene infatti importanti minerali quali: calcio, fosforo, potassio, magnesio. Contiene inoltre aminoacidi come prolina, e glicina, con il suo quantitativo abbondante di collagene è in grado di riparare i tessuti sia intestinali che extra-intestinali. Riduce le infiammazioni, favorisce le funzioni antiossidanti e il ripristino dell’impermeabilità intestinale.

E’ di grande importanza che il brodo di ossa venga prodotto da animali di qualità. Il modo più facile per procurarsi le ossa è utilizzare i resti di pollo e manzo da tagli convenienti (cioè non puliti dalle ossa) e biologici. Una volta prodotto, si può conservare porzionato nelle vaschette di ghiaccio o in piccoli contenitori dato che ne bastano piccole quantità (troppo diventa controproducente).  Trovate la ricetta qui: Brodo di Ossa.

 

Per approfondire:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4910123/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29637999

 

 

 

 

Alimenti Per le Articolazioni

Certi alimenti, meglio di altri, promuovono la salute delle articolazioni grazie ai loro composti.

È il caso ad esempio del tè verde che, ricco in catechine, aiuta a prevenire la riduzione di collagene e cartilagine. La melagrana invece, ricchissima di antiossidanti flavonoli, protegge la cartilagine dai danni. I semi di chia, oltre a contenere eccellenti quantità di Omega 3, sono anche ricchi di calcio e magnesio, che promuovono ossa sane.

Le albicocche e le ciliegie, con le loro antocianidine, contrastano l’infiammazione, mentre il loro contenuto di magnesio riduce il dolore articolare. Le mele, grazie alla quercetina, riducono le infiammazioni.

Lo yogurt contiene batteri benefici che aiutano ad alleviare il gonfiore articolare. La curcuma è la spezia di eccellenza per combattere le infiammazioni articolari grazie agli abbondantissimi antiossidanti e antinfiammatori che contiene. Anche lo zenzero, con i suoi gingeroli e shogaoli, è un potente antinfiammatorio e analgesico naturale.

L’amaranto, un cereale privo di glutine, contiene un peptide detto lunasina, che agisce da antinfiammatorio.

Tra le verdure invece, il kale e i broccoli grazie al sulforafano, contrastano i danni alle articolazioni.

 

Per approfondire:

https://www.arthritisresearchuk.org/arthritis-information/daily-life/diet-and-arthritis.aspx

Un Assaggio di Sri Lanka

Cynta, una simpatica signora dello Sri Lanka, mi racconta del suo paese, una grande isola a sud dell’India.
Com’è lo Sri Lanka, Cynta?
Il clima è sempre caldo, ma abbiamo anche montagne molto alte con la neve perenne. Quindi puoi scegliere se stare in spiaggia al caldo, o in montagna al fresco.
Che cosa cresce ne tuo paese?
Ci sono molti cocchi, dall’aereo quando sto per atterrare Colombo, la capitale, vedo tutto verde: sono gli alberi di cocco. C’è molta altra frutta. Abbiamo tantissimi tipi di banane, non solo gialle ma anche tante varietà verdi e rosse. Quelle rosse sono un po’ tinte anche dentro, e sono molto nutrienti.
Ci sono i rambutan, rossi fuori con la polpa bianca e i semi neri, poi ci sono i durian frutti molto grandi con la buccia verde spessa e spinosa, e i grandi jackfruit.
Qual’è una ricetta tipica dello Sri Lanka?
Il pollo al curry dello Sri Lanka. Il curry dello Sri Lanka è diverso da quello indiano. Noi usiamo un mix di spezie con molto coriandolo e senza curcuma.

Ecco la ricetta di Cynta per il Pollo al Curry Dell Sri Lanka.

 

Ingredienti:
2 – 3 cucchiai di olio di cocco
½ cipolla gialla o rossa
4 spicchi d’aglio tritati
Zenzero 1,5 cm circa, tritato
6 – 7 foglie di curry o 2 foglie di alloro
2 ½ cucchiai di polvere di curry dello Sri Lanka tostato
1 bastoncino di cannella
½ cucchiaino di sale più altro a piacere
1 cucchiaino di pepe di cayenna o peperoncino in polvere (meno se ti piace meno piccante)
1 cucchiaio di paprika non affumicata o paprika dolce
1 chilo di pollo, pollo intero tagliato in sezioni (pezzi grandi della coscia dovrebbero essere tagliati a metà)
2 peperoni serrano, tagliati in lunghezza, con o senza semi
3 pomodori tagliati a cubetti
1 cucchiaino di miele
2 cucchiai di aceto di mele
½ tazza di latte di cocco
½ tazza d’acqua

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Preparazione:

  1. Aggiungi l’olio di cocco in una grande casseruola e scalda l’olio a fuoco medio. Aggiungi la cipolla, l’aglio, lo zenzero all’olio riscaldato e cuoci fino a quando non si ammorbidisce.
  2. Aggiungi la polvere di curry, peperoncino in polvere / pepe di cayenna, paprika, cannella e mescola per unire. Lascia cuocere per qualche minuto fino a quando non inizi a sentire l’odore delle spezie. Aggiungi il pollo, peperoni serrano / peperoncino verde, sale, 3 pomodori, miele e mescola bene.
  3. Cuoci per 10 minuti senza coperchio, a fuoco medio alto. Mescola spesso per assicurarti che il pollo o le spezie non brucino. Aggiungi latte di cocco, acqua, aceto e porta a ebollizione il curry. Se vuoi meno sugo, aggiungi meno liquido.
  4. Abbassa il fuoco e fallo sobbollire con il coperchio chiuso, per 15 – 20 minuti, mescolando di tanto in tanto. Condisci con sale a piacere. Il pollo dovrebbe essere completamente cotto a questo punto. Se il sugo al curry di pollo è troppo, scoprite e fate sobbollire il curry per altri 10 minuti o più. Questo passaggio è facoltativo, ma permetterà all’acqua di evaporare e il sugo di addensarsi.
  5. Spegni il fuoco e lascia che il pollo si raffreddi leggermente. Servi con riso o roti.

Insalata di Uova di Quaglia

Le uova di quaglia sono un alimento nutrizionalmente eccezionale.

Infatti se le compariamo all’uovo di gallina, che è già l’alimento più nutrizionalmente completo di tutti, troviamo che le uova di quaglia possiedono valori analoghi, ma con un apporto di vitamine e minerali superiore.

È tutto più concentrato dentro questo piccolo uovo screziato: il quantitativo di ferro è addirittura doppio. Fa eccezione la vitamina D, più abbondante invece nell’uovo di gallina.

Unico neo delle uova di quaglia, può essere l’elevato contenuto di colesterolo per chi soffre di ipercolesterolemia. Ma in una dieta equilibrata che contempla il giusto apporto di fibre, di Omega 3, di olio extravergine di oliva, di vitamina D, di vitamina C e di rame, assieme ad una passeggiata al giorno, il colesterolo di qualche uovo di quaglia non comporta un problema. Il colesterolo tra l’altro non va eliminato dalla dieta: è necessario per alcune importanti funzioni metaboliche.

Assieme alle uova è sempre buona regola mangiare verdure. Ad esempio il cavolo cappuccio presente in questa ricetta contiene fibre che limitano l’assorbimento del colesterolo in eccesso oltre che a promuovere il corretto funzionamento intestinale e a supportare i ceppi benefici del microbiota. Inoltre contiene elevate quantità di vitamina C e di B-carotene (pro-vitamina A). Le sue sostanze antiossidanti (soprattutto di tipo fenolico) ne fanno un alimento protettivo nei confronti di varie forme tumorali.

La cipolla rossa si distingue per la presenza abbondante di enzimi in grado di stimolare il metabolismo e la digestione. Sebbene la cipolla non sia ricca di micronutrienti (c’è di tutto un pochino), i solforati tipici della cipolla unitamente al flavonoide quercetina, conferiscono a questo ortaggio una potenziale attività antitumorale, soprattutto per quanto riguarda il cancro al colon, allo stomaco e alla prostata.

Riporto una mia semplice ricetta che unisce i benefici di questi alimenti e aggiunge qualche spezia salutare come condimento.

Ingredienti:

4 uova di quaglia
60 grammi di cavolo cappuccio
1/8 di cipolla rossa
Mezzo cucchiaino di curcuma in polvere
Un pizzico di origano
Un pizzico di prezzemolo fresco
Un cucchiaio di olio EVO.

Preparazione:

  1. Fai bollire a fuoco basso 4 uova di quaglia per 6-7 minuti.
  2. Poi raffredda sotto l’acqua corrente oppure in un contenitore con acqua e ghiaccio.
  3. Sbuccia le uova con delicatezza e tagliale a metà con un coltello con la lama bagnata.
  4. Taglia a julienne un cavolo cappuccio pulito delle foglie esterne e lavato.
  5. Taglia fettine sottili di cipolla rossa sbucciata e lavata, e aggiungile al cavolo in un piatto.
  6. Aggiungi la curcuma e l’origano. Aggiungi le uova, poi prezzemolo e olio EVO. Se vuoi, aggiungi un po’ di succo di limone o aceto di mele.
  7. Servi l’insalata di uova di quaglia, super-nutriente e antiossidante. È ottima da abbinare a delle fette di pane integrale ai semi.

Insalata di uova di quaglia + 80g di pane integrale ai semi = Kcal Totali: 482

Carboidrati: 37%
Grassi: 47%
Proteine: 16%

Salmone alle Mandorle

Ecco un’altra ricetta per rimanere in ottima salute. Facciamo scorta di Omega 3 dal potere antinfiammatorio, di abbondanti vitamine del gruppo B, di vitamina A e PP; di fosforo e selenio con questa ricetta a base del preziosissimo e nutriente salmone.

Aggiungiamo le mandorle con le loro vitamina E, manganese, magnesio, fosforo, calcio, rame e zinco, fibre, e preziosi lipidi.

La rucola ci regala vitamine A, C, calcio e potassio. Inoltre favorisce la digestione, è benefica per il fegato, sgonfia la pancia e stimola la diuresi.

A questo aggiungiamo le virtù preziose delle spezie con i loro composti antiossidanti, antinfiammatori e antiage. Con il limone e le spezie ad insaporire il piatto, il sale non ti servirà. Nei link trovi gli ingredienti che ho usato io.

 

Ingredienti per due persone:

1/2 filetto di salmone fresco con la pelle (600-700 g)
60 grammi di petali di mandorle
100 grammi di rucola (già lavata in sacchetto va benissimo)
2 cucchiai di preparato per bevanda alla mandorla al naturale (farina finissima di mandorle)
1 cucchiaino di curcuma in polvere
1 cucchiaino di zenzero fresco grattuggiato
1 cucchiaino di aneto tritato
il succo di 1 limone

 

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Preparazione:

  1. Spremi il succo di un limone in una ciotolina e aggiungi il preparato per bevanda alla mandorla al naturale, la curcuma, lo zenzero e l’aneto tritato; e mescola bene.
  2. Disponi il filetto di salmone in una teglia da forno con la pelle rivolta verso il basso.
  3. Cospargi bene tutto il salmone con uno strato del composto al limone e spezie che hai preparato.
  4. Cuoci il salmone per circa 15-20 minuti a 200 gradi.
  5. Prendi due piatti piani e disponi su ciascuno un “nido” di rucola. Dividi in due il salmone (basta una spatola) e disponi ciascuna metà nei piatti sopra alla rucola.
  6. Guarnisci con i petali di mandorla e servi il salmone alle mandorle. E’ buono anche freddo!