Sappiamo che i legumi sono cibi nutrienti a basso Indice Glicemico e pertanto ci evitano i picchi di insulina post-prandiali (ovvero dopo i pasti) che contribuiscono ad aumentare l’infiammazione del nostro organismo.
Ma ciò che è meno noto è una curiosa proprietà chiamata “Effetto Lenticchia” o “Effetto del Secondo Pasto“.
In uno studio, due gruppi di partecipanti ricevevano uno del pane bianco per colazione, e un altro delle lenticchie. Come previsto, il gruppo che aveva mangiato il pane aveva un picco di insulina elevato, perchè il pane bianco è un alimento ad alto I.G. Mentre il gruppo che aveva mangiato lenticchie rimaneva pressochè inalterato.
Poi successivamente, per pranzo entrambi i gruppi ricevevano pane bianco. A quel punto, anche a distanza di quattro ore dalla colazione, il gruppo che aveva mangiato precedentemente lenticchie mostrava comunque una reazione glicemica ridotta rispetto a quella del gruppo che aveva mangiato solo pane in entrambi i pasti.
Dopo questi primi studi, questo fenomeno fu chiamato “Lentil Effect” (Effetto Lenticchia”) ma si è poi visto che questo valeva anche per i ceci, e si è quindi chiamato “Second Meal Effect” (Effetto del Secondo Pasto).
I legumi, se mangiati a cena, persino la mattina dopo preservano un sensibile effetto protettivo moderando il livello di zucchero nel nostro sangue. Eppure di certo li abbiamo già digeriti. Quindi come è possibile che continuino a produrre effetti benefici a distanza di tante ore?
Il mistero da allora è stato risolto. Se hai seguito i miei precedenti post a questo punto sai cosa fanno i batteri buoni del nostro intestino con le fibre: se ne nutrono e in cambio producono sostanze benefiche per il nostro metabolismo. In particolare, uno dei composti, il propionato, che fa parte degli Acidi Grassi a Catena Corta (SCFA), rallenta il processo di svuotamento gastrico, impedendo un assorbimento di zuccheri troppo veloce. Questo permette anche di controllare il senso di fame e mantenere un livello di energia più costante, senza attacchi di fame.
E’ proprio una simbiosi: noi nutriamo i batteri benefici e loro ci nutrono a loro volta.
Se noi ceniamo con una zuppa di ceci, il mattino dopo è il turno del nostro microbiota di mangiare i resti di quella zuppa e di darci in cambio i loro preziosi prodotti della digestione che influiscono su come assorbiremo la nostra colazione.
Sebbene alcuni studiosi abbiano proposto di inserire propionato e altri prodotti della fermentazione batterica per via rettale, e altri abbiano proposto invece di somministrare oralmente capsule contenenti feci (ricche di ceppi batterici benefici), il mio modesto suggerimento è di mangiare un po’ di legumi più volte a settimana, assieme ad altro cibo sano, preferibilmente somministrato per via orale…
Per approfondire il Lentil Effect:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21957874
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21813808
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2844076
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16600933
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1713902/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/6282105
Wow! Post fantastico👌 Mi hai illuminato!
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Grazie, mi fa piacere condividere quello che scopro ☺
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