Vellutata di Daikon

Il daikon crudo ha un sapore molto simile al ravanello ma ha le sembianze di una grossa carota bianca. E in giapponese, daikon significa proprio grossa radice. Si può consumare sia crudo che cotto. Crudo, possiede proprietà eccezionali: è ricco di vitamina C, aiuta la digestione, in particolare aiuta il fegato nella digestione dei grassi, e in generale, sembra costituire un valido aiuto per numerosi disturbi epatici. Possiede anche proprietà diuretiche, depurative e drenanti delle vie urinarie. Tutte queste virtù terapiche non sono inusuali nella famiglia botanica da cui proviene il daikon: infatti fa parte delle Brassicaceae (o Cruciferae), la stessa famiglia di broccoli, cavolo cappuccio, cavolfiore, rapa, pak-choi, cavoletti di Bruxelles, ecc. Ovvero il gruppo di verdure che più di tutte ci mantengono in salute, e che dovremmo consumare abitualmente.

Assieme al daikon, in questa vellutata aggiungiamo anche una bella batata (Ipomoea Batatas), il cui colore arancione intenso ci dice già a prima vista che è ricca di vitamina A. La batata non è proprio un tubero come la comune patata, ma è una radice tuberosa, e appartiene anche ad una specie botanica diversa. Le patate comuni invece fanno parte della famiglia delle Solanaceae, come i pomodori, i peperoni, le melanzane. Le batate sono un ottimo alimento per via di varie caratteristiche, non solo nutrizionali, ma anche per via della loro digeribilità grazie alla consistenza morbida.

Poi, nella nostra vellutata aggiungiamo due patate medie. Nella foto si vedono le proporzioni degli ingredienti.

Assieme a questi tuberi, ho aggiunto due spicchi di aglione. Ho trovato questo fantastico ingrediente in una sagra toscana, e il suo sapore dolce e delicato è perfetto per questa vellutata. Non è un ingrediente comune e quindi, se non lo trovate, in questa ricetta si può sostituire con un po’ di porro, o comune aglio.

Una volta lavate, sbucciate e tagliate le verdure a cubetti, vanno messe in una pentola con del brodo di carne. Io utilizzo talvolta brodo di pollo che preparo io, altre volte del brodo di carne mista già pronto. Ne serve circa 800ml.

Ovunque possibile, in cucina, è sempre consigliabile usare la preziosa curcuma. In questa vellutata sta benissimo e la cottura rende questa spezia più biodisponibile, ovvero più assimilabile dall’organismo. Se la curcuma non vi è familiare, è una spezia estremamente benefica e antinfiammatoria, della stessa famiglia dello zenzero, che potete utilizzare come insaporitore in moltissimi piatti.

Il rosmarino, pianta mediterranea a cui vengono ascritte molte virtù, tra cui quelle digestive, in questa ricetta va privato del suo rametto e i 4-5 ciuffetti di foglie che ottenete vanno aggiunti agli altri ingredienti. A questo punto accendete il fuoco e bollite il tutto per 20 minuti. Quando la minestra è tiepida, passate tutto al minipimer, e frullate finché non risulta tutto omogeneo. Scaldate e servite oppure, potete attendere che si raffreddi del tutto, e conservare questa vellutata divisa in piccoli contenitori, da riporre nel freezer.

Ingredienti:

1 radice di Daikon
1 Batata rossa grande
2 Patate medie
2 spicchi di Aglione
800 ml di Brodo di carne
Un cucchiaino di Curcuma
Un rametto di Rosmarino

Una volta nel piatto, aggiungete un filo di olio EVO a crudo sulla vellutata, e se volete, qualche scaglia di parmigiano.

La Vellutata di Daikon è pronta, buon appetito e buona salute!

Finocchi Scottati con Anacardi

Questa ricetta super-veloce compone un piatto completo e salutare che soddisferà sia il gusto che l’estetica. Gli ingredienti sono solamente tre.

I finocchi sono una verdura ricca di flavonoidi, sostanze che sono riequilibranti dei livelli ormonali femminili e che possono aiutare a prevenire il tumore al seno. Inoltre regolano e migliorano la funzione epatica. Infine, agiscono beneficamente sul sistema nervoso, prevenendo o alleviando spasmi muscolari. Il finocchio, così come altri vegetali della famiglia delle Apiacee (ad es. cumino e anice), aiuta a digerire ed è molto utile in caso di meteorismo, gonfiore e flatulenza.

Gli anacardi, detti anche noci di acajou, sono per la precisione semi oleosi che contengono abbondanti quantità di grassi buoni, vitamine del gruppo B, vitamina K e una rara forma di vitamina E, il δ-tocoferolo. In quanto ai sali minerali, si evidenziano ottime concentrazioni di: ferro (anche se non altamente biodisponibile), rame, magnesio, fosforo, potassio, zinco e selenio.

Il Parmigiano è un formaggio naturalmente privo di lattosio che viene preparato a partire dal latte parzialmente scremato. Per questo motivo, rispetto alla maggior parte dei formaggi stagionati contiene meno grassi. Essendo stagionato, i suoi nutrienti sono concentrati, e quindi possiede grandi quantità di proteine che sono ad alto valore biologico, molto calcio, fosforo, vitamina A e B2. Dato il suo elevato contenuto di sodio, non andrebbe utilizzato assieme al sale, ma al posto del sale. Una porzione di parmigiano si aggira attorno ai 30 grammi, e in questa ricetta ne utilizziamo 10-15 grammi. Il parmigiano e gli anacardi si completano a vicenda con il proprio profilo aminoacidico dato che rispetto al Parmigiano gli anacardi contengono più arginina, ma una minore quantità degli altri aminoacidi, contenuti invece in abbondanza del Parmigiano. Per aumentare l’assorbimento del ferro contenuto negli anacardi, si può completare il pasto con un frutto che contiene vitamina C, come ad esempio un kiwi, delle fragole, una arancia, una clementina o un pompelmo.

Per molte verdure prediligo la cottura in microonde perchè essendo più rapida e di diversa natura, mantiene molte delle proprietà nutrizionali dell’alimento, differenza che si può persino constatare ad occhio nudo: le parti verdi dei vegetali rimangono più brillanti.

Ingredienti:

  • Mezzo finocchio grande
  • Una manciata di anacardi
  • 10-15 grammi di Parmigiano

Preparazione:

  • Tagliare ciascun finocchio in otto spicchi, lavare bene e disporre 4 spicchi in un piatto.
  • Cuocere i finocchi in microonde a basso wattaggio (450w) per 8 minuti.
  • Estrarre dal forno, aggiungere una manciata di anacardi assieme a 10-15 grammi di parmigiano tagliato in scaglie.
  • Il piatto è pronto per essere servito, tiepido o freddo.

Cibo per gli Occhi

Di solito per cibo per gli occhi si intende un piatto presentato bene, esteticamente gradevole, al punto che anche i nostri occhi “ne traggono nutrimento”.

Ma ci sono cibi specificatamente utili per la salute della vista? Il buon senso popolare indica le carote, e di certo queste possono far parte di quegli alimenti che aiutano il nostro apparato visivo grazie al contenuto di beta-carotene. Ma ci sono sostanze anche più utili e salutari, e in base a come si mangiano, possono diventare più o meno efficaci. Vediamo quindi come beneficiare gli occhi con la dieta.

Gli occhi hanno bisogno di diverse sostanze per funzionare bene.

La vitamina A, nella forma del suo precursore beta-carotene, si trova in diversi frutti e verdure, in quantità diverse. Carote, prezzemolo, pomodori e peperoni sono tra i primi in lista per il contenuto di beta-carotene. Ma… attenzione, perchè questa sostanza è termolabile. Significa quindi che se io cuocio queste verdure, con il calore ne riduco o ne elimino il betacarotene, e non ne ottengo i benefici. Quindi quando si può, è meglio mangiare queste verdure crude, oppure cuocerle nel microonde, il cui sistema diverso di cottura assieme al tempo ridotto, preserva almeno una parte della vitamina.

Un altro modo per ottenere vitamina A, è assumerla nella sua forma di retinolo, che è anche la più biodisponibile, ovvero è meglio assorbito dal nostro organismo. Il retinolo si trova nelle fonti animali, come il fegato bovino e l’olio di fegato di merluzzo. Dato l’elevato contenuto in queste fonti, una breve cottura, come nel caso di fettine di fegato, permette di ottenere molta vitamina A di cui metabolizzeremo un buon quantitativo. Spesso gli integratori di vitamina A contengono proprio olio di fegato di merluzzo, che può quindi essere assunto in capsule insapori. Come per tutte le sostanze, c’è la giusta quantità che ci apporta beneficio, oppure il troppo, che ci danneggia. Il quantitativo consigliato di vitamina A giornaliero è di 800 µg.

Lo zinco è indispensabile per la vista. E’ possibile che certe carenze di vitamina A siano causate in realtà da una carenza di zinco, perchè questo minerale, tra le sue numerose funzioni, ha anche quella di trasportare la vitamina A dove serve. Lo zinco si trova soprattutto in carne, pesce, crostacei, pollame, uova e latticini. Per la precisione al primo posto troviamo le ostriche, seguite da germe di grano e di nuovo, dal super-nutriente fegato bovino. Per quanto riguarda le origini vegetali, queste sono molto soggette al quantitativo di zinco che si trova nel terreno delle piante che utilizziamo. In linea di massima, il grano ne contiene buone quantità, ma non si tratta della farina bianca con cui si fanno pasta e pane, ma bensì del chicco intero completo di crusca e germe. Anche i legumi ne possiedono piccoli quantitativi, così come i semi oleosi come lino, semi di papavero, di zucca, di girasole. Il nostro fabbisogno di zinco è di circa 10 mg al giorno, un po’ di più per le donne e un po’ meno per gli uomini.

Il rame partecipa alla sintesi del tessuto connettivo e a processi di protezione contro lo stress ossidativo. Svolge inoltre funzioni protettive dei tessuti e dei capillari. L’alimento più ricco di rame è il fegato di vitello. A seguire altri fegati di diversi animali, successivamente troviamo le ostriche e i funghi secchi. Seguono gli anacardi, i calamari, le nocciole e le noci. Per le donne il fabbisogno è di 1-1,3 mg al giorno, mentre per gli uomini è di circa 1,6 mg.

Il licopene è un carotenoide che fa sempre parte della famiglia della Vitamina A assieme a retinolo, beta-carotene, luteina e zeaxantina. Tratterò di questi ultimi due carotenoidi a breve. Il licopene è contenuto principalmente nei pomodori, e quando questi vengono cotti, il licopene non va disperso ma anzi, l’aumento di temperatura rende tale sostanza meglio assorbibile e più concentrata. Quindi ben vengano i concentrati di pomodoro. Pompelmo rosa, arance rosse, carote, albicocche e cocomeri rappresentano una fonte minore di licopene. Il licopene presenta una attività antiossidante molto spiccata, e limita i danni della fotoesposizione. Protegge inoltre dalle malattie neurologiche e degenerative in generale.

La luteina è presente soprattutto negli spinaci, nella cicoria, nel radicchio rosso, e in misura minore nella rucola e nei piselli. Questo carotenoide funge da agente protettivo nei confronti di patologie ossidative dell’occhio, quali la cataratta e la degenerazione maculare senile.
La zeaxantina è un altro carotenoide, e a livello fisiologico è stato dimostrato che i carotenoidi zeaxantina e luteina proteggono le cellule della retina la cui degradazione è una delle cause più diffuse di cecità negli anziani. Si trova soprattutto in spinaci, broccoli, radicchio rosso, piselli verdi e crescione.

La vitamina C è importantissima per la salute degli occhi: protegge dall’azione dannosa dei radicali liberi agendo come uno scudo contro alcune patologie degenerative oculari, come ad esempio il glaucoma. Le fonti migliori di tale vitamina sono rappresentate in ordine dcrescente dall’acerola, peperoni gialli, litchi, peperoni rossi, kiwi, broccoli, cavoletti di Bruxelles, papaya, fragole. La dose massima consigliata di vitamina C è pari a 2000 mg, ovvero due grammi al giorno. Molto sensibile al calore, la vitamina C necessita di essere assunta con cibi che non vanno cotti, o in alternativa, si può assumere con degli integratori.

La vitamina E è il nome dato ad un gruppo di composti antiossidanti biologicamente attivi, i tocoferoli. Essa protegge gli acidi grassi polinsaturi delle membrane cellulari dall’ossidazione, prevenendo danni a livello cellulare. È utile nella prevenzione di disturbi oculari quali cataratta e degenerazione maculare senile. L’alimento più ricco di vitamina E (alfa-tocoferolo) è l’olio di germe di grano, a seguire c’è l’olio di nocciola, l’olio di semi di girasole, l’olio di mandorle, l’olio di mais e l’extra vergine di oliva. La frutta secca e i semi oleosi seguono, con le mandorle e i semi di girasole in testa. Attenzione: anche la vitamina E è termolabile, quindi l’utilizzo di oli cotti inficia il quantitativo disponibile.

La vitamina B è un insieme di otto diverse vitamine, una volta credute un’unica vitamina. Dato che sono solubili in acqua, ad eccezione della vitamina B12 l’organismo non è in grado di immagazzinarle, e quindi di solito ogni eccesso viene eliminato con l’urina. Recenti ricerche hanno dimostrato che la combinazione di B6, B12 e acido folico (vitamina B9) riduce il rischio di insorgenza di degenerazione maculare. La vitamina B6 si trova in diversi alimenti proteici, soprattutto frattaglie, carni, pesci e legumi. Altri fonti importanti sono patate e altre verdure, cereali integrali, frutta secca, uova. Presente negli alimenti di origine animale, la vitamina B12 è indispensabile per la formazione di DNA, RNA, per la crescita e la divisione cellulare e per la produzione di globuli rossi. Una carenza di vitamina B può aumentare la sensibilità alla luce, la propensione a contrarre infiammazioni e il rischio di paralisi dei muscoli oculari. L’acido folico è sensibile al calore, mentre le vitamine B6 e B12 non ne risentono.

Il selenio è un minerale che interagisce soprattutto con la vitamina E e lo iodio, ma anche con il rame e lo zinco. Bassi livelli di selenio sono collegati ad un maggior rischio di cancro, disturbi cardiovascolari, malattie infiammatorie e ad altre patologie associate al danno da radicali liberi, inclusi l’invecchiamento precoce e la cataratta. Tra i primi alimenti ricchi di selenio, troviamo il rene di maiale, il tonno, i semi di girasole, le seppie, le cozze, il polipo, il germe di grano, il salmone e altri alimenti di origine ittica. Il quantitativo giornaliero di selenio si aggira attorno ai 55 µg.

Anche in questo caso si evince che per assumere le sostanze necessarie per il nostro metabolismo e il nostro benessere, abbiamo bisogno di mangiare in modo vario e naturale. Specificatamente, per la salute degli occhi, dovremmo prediligere le verdure arancio e rosse, quelle a foglia scura, le crucifere, il fegato, il pesce, le uova, la frutta secca, i semi oleosi, i cereali integrali e i legumi.

Per approfondire:

http://www.valori-alimenti.com/

https://it.wikipedia.org/wiki/Dose_giornaliera_consigliata#Valori_raccomandati

I Magnifici 8 (Nutrienti)

Per molti anni la dieta mediterranea è stata promossa come uno stile alimentare associato a una migliore salute fisica e mentale. Alla luce di queste informazioni, i ricercatori dell’Università dell’Illinois Urbana-Champaign hanno esaminato attentamente 32 importanti sostanze nutritive associate alla dieta mediterranea per vedere quali potevano essere specificamente collegati a prestazioni cognitive più sane negli anziani. Le loro scoperte, pubblicate online nel dicembre 2018 e nel numero di marzo 2019 della rivista NeuroImage, hanno circoscritto i benefici a otto sostanze nutritive chiave.

Piuttosto che basarsi su questionari alimentari standard che richiedono ai partecipanti allo studio di ricordare cosa e quanto hanno mangiato durante specifici periodi di tempo, o test cognitivi tradizionali, i ricercatori hanno usato l’analisi del sangue per esaminare lo stato reale dei nutrienti dei partecipanti e la risonanza magnetica (immagini di risonanza magnetica) e per misurare l’efficienza delle loro reti cerebrali. Questi metodi diretti di raccolta delle informazioni hanno fornito ai ricercatori prove più chiare e più accurate di eventuali associazioni tra dieta e salute del cervello.

 

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La Dieta Mediterranea è ricca di verdure, legumi, frutta, pesce, noci, olio extravergine di oliva e cereali integrali: tutte fonti di nutrienti importanti.

 

I ricercatori hanno ristretto le 32 sostanze nutritive fornite da una dieta mediterranea tradizionale a diverse che sembrano giocare ruoli chiave in un sano invecchiamento cerebrale, in prestazioni cognitive potenziate, nell’efficienza funzionale della rete cerebrale, nella funzione esecutiva e nell’intelligenza generale. Questi includono acidi grassi omega-3, che si trovano in quantità significative in grassi pesci e oli di pesce; acidi grassi omega-6, presenti in oli vegetali, noci, semi, prodotti a base di pollame e cereali integrali; licopene, presente negli alimenti vegetali a pigmenti rossi, come pomodori e anguria; carotenoidi, trovati in alimenti a pigmenti gialli e arancioni, come patate dolci, zucca e carote; vitamina D, che si trova principalmente nei pesci grassi e in alcuni funghi; e la vitamina B riboflavina, presente nei latticini e nei cereali arricchiti; i folati, trovati in verdure a foglia verde scure e altre verdure e frutta; e B12, trovati in prodotti di origine animale come carne, pollame, pesce, uova, latticini. Un sottoinsieme dei partecipanti allo studio originale è ritornato due anni dopo per un follow-up e sono stati confermati modelli di nutrienti simili.

Tuttavia, non è solo il consumo di questi singoli nutrienti che influisce sulla salute del cervello e sull’efficienza cognitiva, hanno scoperto i ricercatori, ma piuttosto sul modo in cui lavorano insieme e vengono elaborati collettivamente dall’organismo più importante. Ecco perché gli esperti di nutrizione raccomandano, quando possibile, di ottenere i nutrienti da una dieta varia ed equilibrata, dove sono naturalmente confezionati insieme in quantità salutari e utili.

La ricerca continua spesso a concentrarsi sui benefici del mangiare una dieta in stile mediterraneo, perché questo particolare modello alimentare garantisce la disponibilità di una grande varietà di nutrienti noti per essere essenziali per la prevenzione delle malattie e una salute duratura. (Ovviamente, nei casi in cui i nutrienti specifici non sono facilmente disponibili nella dieta, un medico o un nutrizionista può raccomandare integratori).

 

Per approfondire:

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1053811918321517?via%3Dihub

La Vitamina A nel Sistema Immunitario

Nuove scoperte sul ruolo della vitamina A nella mediazione della relazione tra i batteri intestinali e il sistema immunitario potrebbero rivelarsi “critiche” per l’ideazione di nuove terapie per condizioni autoimmuni, come la malattia di Crohn, la colite ulcerosa e altre malattie infiammatorie che colpiscono l’intestino.

I batteri intestinali sono noti per svolgere un ruolo cruciale nel mantenerci sani. La ricerca ha dimostrato che le migliaia di miliardi di microrganismi amici ospitati dalle nostre viscere possono mantenerci magri, e giovani e sani sia nel corpo che nella mente.

Ma come fanno i batteri intestinali a fare questo? Una risposta riguarda il sistema immunitario. Vari studi hanno lentamente svelato la complessa relazione tra i batteri intestinali e l’immunità. Suggeriscono che le interazioni tra l’intestino dell’ospite e i batteri che colonizzano il nostro intestino aiutano a controllare come il nostro corpo risponde alla malattia.

Gli scienziati sanno da tempo che il microbioma aiuta a regolare le risposte immunitarie. Tuttavia, molti dei meccanismi dettagliati alla base di questa interazione sono rimasti sconosciuti. Per esempio, come esattamente il sistema immunitario del corpo – progettato per proteggerci dagli agenti patogeni – consente a questi batteri amici di vivere “felici” nel nostro intestino?

Una nuova ricerca potrebbe aver trovato una risposta: la vitamina A. Un team di scienziati, guidato da Shipra Vaishnava, un assistente professore di microbiologia molecolare e immunologia presso la Brown University di Providence, RI, ha scoperto che livelli moderati di vitamina A nell’intestino evitano che le difese del sistema immunitario diventino iperattive.

I risultati, pubblicati sulla rivista Immunity, possono avere implicazioni significative per i disturbi autoimmuni, come il morbo di Crohn.

La vitamina A mantiene sotto controllo la risposta immunitaria.
Il microbiota intestinale è costituito da oltre 100 trilioni di batteri, spiegano i ricercatori, che sono principalmente suddivisi in Phyla: Firmicutes e Bacteroidetes.

Utilizzando un modello murino del microbioma, Vaishnava e il team hanno scoperto che questi batteri intestinali regolano le risposte immunitarie dei loro ospiti regolando una proteina che attiva la vitamina A nel tratto gastrointestinale.

La proteina è chiamata retinolo deidrogenasi 7 (Rdh7) perché trasforma la vitamina A in acido retinoico, che è la forma attiva della vitamina A.

Inoltre, gli scienziati hanno scoperto che i batteri Firmicutes, in particolare i batteri che fanno parte della famiglia Clostridia, riducono l’espressione di Rdh7. I batteri Clostridi fanno anche sì che il fegato immagazzini una maggiore quantità di vitamina A, hanno scoperto gli scienziati.

Vaishnava e la sua squadra hanno progettatto geneticamente dei topi che mancavano della proteina Rdh7 nelle cellule che rivestivano il loro intestino. Questi roditori presentavano livelli carenti di acido retinoico nel loro tessuto intestinale, nonché un minor numero di cellule immunitarie che formano la cosiddetta molecola IL-22. IL-22 è una molecola di segnalazione che dirige la risposta antimicrobica del sistema immunitario.

Il capo-ricercatore sottolinea inoltre che altri elementi del sistema immunitario – come le cellule immunoglobuliniche A e altre cellule T – sono rimaste inalterate dopo aver depauperato i topi di Rdh7. Ciò indica che Rdh7 è l’unica chiave per il modo in cui il sistema immunitario risponde ai batteri.

Nuove terapie per le malattie autoimmuni.

Gli scienziati spiegano l’impatto della loro ricerca. Dicono che comprendere le interazioni tra i batteri intestinali e la risposta immunitaria può far luce su nuove terapie per i disturbi autoimmuni, come la sindrome dell’intestino irritabile.

“Molte di queste malattie sono attribuite ad una maggiore risposta immunitaria o attivazione immunitaria, ma abbiamo trovato un nuovo modo in cui i batteri nel nostro intestino possono smorzare la risposta immunitaria”, dice Vaishnava.

“Questa ricerca potrebbe essere fondamentale nel determinare terapie nel caso di malattie autoimmuni, come il morbo di Crohn o altre malattie infiammatorie intestinali, oltre alla carenza di vitamina A”. Ha aggiunto Shipra Vaishnava.

“Il ruolo della vitamina A nell’infiammazione dipende dal contesto ed è molto difficile da separare”, aggiunge il ricercatore. In futuro, gli scienziati hanno in programma di esaminare perché la soppressione di Rdh7 è vitale per la risposta immunitaria e in che modo i batteri controllano l’espressione del gene Rdh7.

“Un cambiamento nello stato di vitamina A e nei geni metabolici della vitamina A coincide con le malattie infiammatorie dell’intestino, ma non sappiamo se questo promuova l’infiammazione o no. Speriamo che aggiungendo la nostra scoperta – ovvero che i batteri possano regolare come la vitamina A viene metabolizzata o immagazzinata nell’intestino – potrebbe aiutare a chiarire perché si sviluppano determinate patologie. ”

Il ricercatore continua a sottolineare il ruolo della dieta e dei batteri intestinali per mantenere sano il nostro sistema immunitario. “Sia la nostra dieta che i batteri nel nostro intestino sono criticamente legati nella regolazione del comportamento delle nostre cellule immunitarie“, dice Vaishnava.

“Trovare come sono strutturati questi legami a livello molecolare è importante per capire come possiamo usare sia dieta che batteri, o entrambi insieme, per avere un effetto terapeutico su malattie infiammatorie o infettive”.

Anche questa nuova scoperta quindi converge verso la sempre maggiore consapevolezza che la dieta e i nutrienti che ingeriamo hanno un ruolo determinante nella prevenzione e nella cura di numerose malattie.

Fonti di vitamina A (per 100g di parte edibile) sono:

Olio di fegato di merluzzo 100000 IU

Fegato di tacchino 72382 IU

Paprika 49254 IU

Fegato di vitello 39056 IU

Fegato di suino 21560 IU

Carote 16706 IU

Patata dolce lessa 15740 IU

Spinaci surgelati lessi 12061 IU

Lattuga 8710 IU

Barbabietole rosse lesse 7654 IU

Zucca lessa 4992 IU

Albicocche 1926 IU

Tuorlo d’uovo 1442 IU

Mango 1082 IU

Parmigiano 781 IU

Gorgonzola 763 IU

Broccoli 623 IU

Zafferano 530 IU

Mozzarella 481 IU

Pistacchi 415 IU

Pollo arrosto 348 IU

Cannella 295 IU

Latte 233 IU

Mais giallo 214 IU

Salmone cotto 197 IU

Carciofi 154 IU

Avocado 146 IU

Capperi 138 IU

Per approfondire:

https://www.cell.com/immunity/fulltext/S1074-7613(18)30526-0?

Cavolfiori alla Canapa

In questa semplice ricetta sono protagonisti i cavolfiori in tutte le loro varietà, la cipolla e i semi di canapa decorticati.

Per creare questo primo piatto (per due persone) servono 500 g di cavolfiori vari, una cipolla gialla, un litro di brodo di verdure, due cucchiai di semi di canapa decorticati, un cucchiaio di olio extravergine di oliva.

Le verdure, lavate e tagliate, vanno cotte nel brodo per 35-40 minuti, poi si servono nel piatto e si aggiungono a crudo l’olio EVO e i semi di canapa decorticati.

Agli enormi benefici di una verdura crucifera quale il cavolfiore, e a quelli della cipolla con le sue ottime fibre, si aggiungono i nutrienti dei semi di canapa, un concentrato di vitamine, minerali, proteine, fibre e grassi di ottima qualità. Questo piatto possiede proprietà antinfiammatorie e antitumorali grazie a sostanze quali il sulforafano contenuto nel cavolfiore e ai grassi essenziali omega3 della canapa. Non mancano inoltre vitamine quali la E, la A, la K, quelle del gruppo B e la C. Per quanto riguarda i minerali abbiamo: calcio, potassio, fosforo, rame, zinco, magnesio, ferro, sodio. I semi di canapa contengono inoltre proteine ad alto valore biologico con tutti gli amminoacidi essenziali presenti.

I semi di canapa vengono considerati ipoallergenici ed estremamente nutrienti e possono essere quindi una validissima alternativa ai frutti a guscio come noci, arachidi e simili, a cui invece molte persone sono allergiche. La quantità giornaliera consigliata è 30g che equivalgono ad un cucchiaio.

Tempo di Cavolfiori

Tra le verdure di stagione in questo periodo troviamo il cavolfiore, un ortaggio estremamente benefico e salutare. I benefici per la salute del cavolfiore comprendono un ridotto rischio di cancro, disturbi cardiaci e cerebrali, sollievo da indigestione, disintossicazione del corpo, aumento dell’assorbimento di ferro e perdita di peso. Questo superalimento aiuta anche a migliorare la salute degli occhi, mantenere l’equilibrio ormonale e prevenire il diabete, la colite, la papillomatosi respiratoria, l’ipertensione e gli effetti nocivi delle radiazioni ultraviolette. È ricco di nutrienti e potere antiossidante che aiutano a rafforzare il sistema immunitario, a mantenere la salute delle ossa e dei tessuti, l’equilibrio elettrolitico e i livelli ottimali di colesterolo.

Cos’è esattamente il cavolfiore?

Il cavolfiore è un ortaggio crucifero appartenente alla famiglia delle Brassicaceae, che comprende broccoli, cavoli e cavoli. Deriva il suo nome dalla parola latina “caulis” che significa cavolo con un fiore. I fiori sulla testa del cavolfiore, disposti a corimbo, sono strettamente raggruppati e consistono in boccioli di fiori immaturi attaccati a un gambo centrale. Per proteggere il sapore e la morbidezza delle teste di cavolfiore, vengono tenuti lontani dalla luce solare per prevenire lo sviluppo del pigmento clorofillico e la sovra-maturazione.

Il cavolfiore è una ricca fonte di vitamina C, acido folico, vitamina K, vitamine del complesso B e vitamina E. Fornisce minerali vitali come calcio, magnesio, fosforo, potassio, zinco, sodio e ferro. È una buona fonte di proteine, una notevole quantità di sostanze fitochimiche, grassi insaturi e acidi grassi essenziali omega-3 e contiene molto grassi. Fornisce anche fibre alimentari e contiene piccole quantità di zuccheri naturali rispetto agli altri membri dei suoi parenti botanici, come i broccoli.

Tipi di cavolfiore

Il cavolfiore è disponibile in quattro gruppi principali: annuali asiatici, italiani, nord-occidentali europei e nordeuropei, rappresentati da più di un centinaio di varietà. Oltre al bianco, esiste anche in molti altri colori menzionati di seguito.

Verde: il cavolfiore verde è un mix tra il cavolfiore e il broccolo. Può essere trovato in una comune forma a corimbo e in una variante appuntita chiamata broccolo Romanesco.
Viola: il gruppo antiossidante degli antociani, presente nel cavolfiore viola, fornisce il colore di questa varietà.
Arancio: il cavolfiore arancione è altamente nutriente e contiene un’immensa quantità di vitamina A, rispetto alla varietà bianca.

Ho trovato di recente una bella confezione che racchiude tutti e quattro i colori principali del cavolfiore e ne ho fatto una bella zuppa con del porro e del brodo:

 

Vediamo ora le numerose proprietà del cavolfiore.

 

Previene lo stress ossidativo

Il cavolfiore contiene vitamina C, manganese e altri potenti antiossidanti che aiutano a dare nutrimento al corpo. Contiene anche sostanze fitochimiche, chiamate indoli e glucosinati, vale a dire glucobrassicina, glucorapanina e gluconasturtiina. Questi componenti stimolano gli enzimi che bloccano il cancro e proteggono le cellule del corpo dallo stress ossidativo e dai danni causati dai radicali liberi.

Migliora la salute cardiovascolare

Il consumo regolare di cavolfiore garantisce la circolazione sanguigna e aiuta a mantenere il corretto funzionamento dei vasi sanguigni, che può essere attribuito alla presenza di glucorafanina e vitamina K. La glucocapina viene convertita in isotiocianati che attivano le attività antinfiammatorie e prevengono l’accumulo di lipidi nel vasi sanguigni. Questo aiuta il flusso di sangue senza ostruzioni, che riduce il rischio di condizioni come l’aterosclerosi e promuove la salute cardiovascolare. La ricerca ha anche dimostrato che la funzione antitrombotica e antipiastrinica dell’indolo-3-carbinolo, che si trova in abbondanza nel cavolfiore, contribuisce in modo significativo a un cuore sano.

Gli studi hanno dimostrato che l’indolo-3-carbinolo presente nel cavolfiore ha effetti chemiopreventivi e anti-estrogeni che aiutano a ostacolare la crescita delle cellule tumorali. La ricerca ha fornito prove a sostegno del fatto che il consumo di verdure di brassica come il cavolfiore aiuta a ridurre il rischio di vari tipi di cancro come cancro ai polmoni, alla vescica, alla mammella, alla prostata, alle ovaie e al collo dell’utero.

Previene i disturbi dello stomaco

Il cavolfiore è una fonte di fibra alimentare che aiuta la digestione e favorisce l’eliminazione delle tossine dal corpo. La presenza di glucosinolati, glucorafanina e sulforafano in questa verdura protegge il rivestimento dello stomaco e aiuta a resistere alla crescita dei batteri Heliobacter pylori. Oltre a questo meccanismo di difesa, gli isotiocianati alimentari nel cavolfiore prevengono il rischio di vari disturbi addominali come le ulcere gastriche e il cancro del colon.

Assorbimento di ferro

La vitamina C presente nel cavolfiore aiuta ad assorbire meglio il ferro nel sangue. Questo aiuta ad aumentare il numero di emoglobina nel corpo.

Tratta problemi respiratori

La papillomatosi respiratoria è causata dal papillomavirus umano che colpisce le corde vocali della laringe, della trachea, dei polmoni e dei bronchi. Studi hanno dimostrato che l’aumento del consumo di verdure crocifere, come il cavolfiore, aiuta a ridurre la gravità della papillomatosi respiratoria.

Migliora la salute delle ossa

Il cavolfiore contiene vitamina C, che svolge un ruolo importante nella produzione di collagene che protegge le articolazioni e le ossa dai danni infiammatori. Inoltre, contiene vitamina K, che può aiutare a prevenire la perdita ossea in uomini e donne.

Degenerazione maculare

È ricco di vitamina C e antiossidanti e, quindi, è efficace nel ridurre il rischio di degenerazione maculare legata all’età che può portare alla cecità, in particolare negli anziani. Il sulforafano protegge i tessuti retinici dai danni causati dallo stress ossidativo, previene la compromissione della vista e vari disturbi agli occhi come la cataratta.

Disintossica il corpo

Il cavolfiore contiene indolo-3-carbinolo, un fitonutriente che, insieme al sulforafano, aiuta ad attivare e regolare la funzione degli enzimi disintossicanti.

Cura della pelle

Studi hanno dimostrato che il sulforafano presente nel cavolfiore è efficace nel proteggere la pelle dal danno causato dalle radiazioni ultraviolette. L’azione protettiva del sulforafano difende il corpo da infiammazioni, cancro della pelle, eritema indotto dai raggi UV e danno cellulare.

Cura dei capelli

Il cavolfiore, insieme alla pelle sana, promuove anche la crescita dei capelli dovuta alla presenza di zolfo e silicio.

Tratta i disturbi nervosi

Il sulforafano e gli indoli presenti nel cavolfiore svolgono un ruolo chiave nel ridurre la progressione delle malattie neurodegenerative. Attivano gli enzimi di disintossicazione, che elevano il livello di glutatione e aiutano nel trattamento delle lesioni neuronali causate da infiammazione e stress ossidativo nelle malattie di Alzheimer e Parkinson.

Riduce l’ipertensione

Le proprietà antiossidanti e antinfiammatorie della glucorafanina e del sulforafano presenti nel cavolfiore aiutano a ridurre lo stress ossidativo, insieme ai livelli di colesterolo LDL (cattivo). Promuove anche la stimolazione del colesterolo HDL (buono) e abbassa la pressione sanguigna. Oltre a questo, gli acidi grassi delle fibre e degli omega 3 presenti nel cavolfiore impediscono anche l’indurimento delle arterie.

Mantiene l’equilibrio elettrolitico

Il contenuto di potassio nel cavolfiore aiuta a mantenere l’equilibrio elettrolitico nel corpo, che è essenziale per il funzionamento del sistema nervoso nella trasmissione degli impulsi nervosi e delle contrazioni muscolari.

Aumenta l’immunità

Il cavolfiore è ricco di antiossidanti e nutrienti rinforzanti. Insieme ad altri componenti sani, la presenza di vitamina C in esso inibisce varie infezioni e rafforza i meccanismi di difesa del corpo ostacolando la crescita dell’infiammazione che causa la malattia.

Previene l’obesità

Il cavolfiore contiene indoli, che possiedono effetti antiobesità. Gli studi hanno sostenuto il fatto che il consumo di cavolfiore è utile per prevenire vari disturbi infiammatori e metabolici nel corpo. Aiuta anche nella stimolazione della termogenesi brucia-grassi, aiuta nella perdita di peso e previene l’obesità.

Aiuta la crescita fetale

L’inclusione del cavolfiore nella dieta è benefica durante la gravidanza a causa della presenza di folato essenziale, che contribuisce a un sano sviluppo neuronale del bambino.

Migliora la salute del cervello

Il cavolfiore contiene colina e fosforo, entrambi efficaci nel riparare le membrane cellulari. Ciò è essenziale per il funzionamento efficiente del cervello e del sistema nervoso per la trasmissione dei segnali nervosi. Oltre a questo, la presenza di potassio e vitamina B6 nel cavolfiore gioca un ruolo importante nel mantenimento della salute del cervello e nella promozione di una corretta comunicazione nei nervi.

Controlla il diabete

L’assunzione regolare di cavolfiore aiuta a ridurre il rischio di diabete a causa della presenza di vitamina C e potassio. Il contenuto di potassio nel cavolfiore aiuta a regolare il metabolismo del glucosio. È anche utilizzato dal pancreas per secernere l’ormone insulina che combatte l’iperglicemia nel corpo. Inoltre, studi hanno sostenuto che la vitamina B6 presente nel cavolfiore è anche efficace nel migliorare la tolleranza del glucosio nei pazienti con diabete gestazionale.

Cura la colite

Gli studi hanno suggerito che gli estratti di cavolfiore esercitano effetti anti-infiammatori sui sintomi della colite ulcerosa. Questo effetto protettivo può essere attribuito alla presenza di feniletil isotiocianato, che esercita un effetto curativo sul danno verificatosi nei tessuti del colon e nell’epitelio del colon.

Previene l’ictus

Il consumo di frutta e verdura a polpa bianca come il cavolfiore aiuta a ridurre il rischio di ictus, a causa della presenza di un allicina composta, che aiuta anche la pulizia del fegato e del sangue.

Come selezionare e conservare un cavolfiore?

I cavolfiori con fiori bianchi cremosi, strettamente impacchettati e cremosi con foglie verde brillante sono i migliori da scegliere. Gli ornamenti gialli e macchiati con foglie cadenti sono quelli privi di nutrimento e freschezza. Macchie di colore scuro sul cavolfiore possono anche indicare la presenza di una muffa nota come peronospora.

Il cavolfiore può essere conservato in frigorifero per 5 giorni. I fiori tagliati devono essere consumati entro 4 giorni in quanto non durano a lungo.

Ricette salutari con il cavolfiore

Il cavolfiore è un ortaggio versatile che è diventato uno dei preferiti tra chi cura la salute. Qui ci sono diversi modi per gustarlo:

Contorno: i cavolfiori possono essere cotti al vapore o arrostiti con spezie, oppure possono essere corri in forno con aglio e parmigiano.
Riso al cavolfiore: quando viene grattugiato e arrostito, il cavolfiore può essere usato come sostituto a basso contenuto di carboidrati del riso.
Crosta o involtini di cavolfiore: pizze e involtini possono essere fatti sani con una crosta fatta con questa verdura crucifera.
Verdure e salse: i fiori di cavolfiore, salati e sbollentati, possono essere serviti con hummus o salse a base di yogurt.
Sostituto di carne: si può arrostire a fette con delle spezie, poi immerso in una pastella di uova e cotto in padella.
Purè di cavolfiore: schiacciare il cavolfiore bollito e mescolarlo con lo yogurt permette di ottenere un sostituto ricco di antiossidanti e più leggero del purè di patate al burro.

Le Proprietà dei Semi di Papaya

La maggior parte delle persone estrae i semi dalla frutta e li butta via. Eppure la papaya tropicale produce semi commestibili che aiutano a rimediare a diversi problemi di salute. Sia che li si raccolga da frutta fresca, o che li si compri sfusi, o in una forma in polvere, i semi di papaia possono essere la soluzione per una serie di disturbi.

I semi di papaya migliorano la digestione
Se cronici o occasionali, i disturbi allo stomaco e della digestione sono spesso risolti con antiacidi. È anche importante conoscere ciò che si può fare in modo naturale per migliorare la digestione.

Prendersi cura dei propri enzimi digestivi può cambiare la vita. I semi di papaya contengono l’enzima papaina. La papaina aiuta ad abbattere le proteine in modo che il corpo possa assorbirle e usarle meglio.

Uno studio pubblicato su Neuro Endocrinology Letters ha esaminato specificamente l’effetto dei semi di papaia sulla digestione. I ricercatori hanno condotto una sperimentazione clinica di 40 giorni con una preparazione di semi di papaya di una marca specifica. I partecipanti soffrivano di problemi gastrointestinali cronici. Lo studio ha dimostrato che i semi di papaia riducevano in modo significativo i sintomi di stitichezza e gonfiore, ma avevano meno effetto sul bruciore di stomaco. I ricercatori hanno concluso che i semi potrebbero essere utili per coloro che soffrono di IBS (Irritable Bowel Syndrome o Sindrome dell’Intestino Irritabile).

Aiuta a combattere le infezioni
Un altro dei principali vantaggi dei semi di papaia è la presenza dell’alcaraloide carpaina. Questo composto chimico attacca i batteri nocivi e gli agenti patogeni. Le infezioni intestinali possono verificarsi in qualsiasi condizione, da focolai locali di E. coli a malattie mortali contratte all’estero. Le febbri come quella tifoide sono spesso infezioni da cui proteggersi in paesi stranieri dove le zanzare trasmettono queste malattie.

Semi di papaia e cancro
Si crede che polpa e semi di Papaya combattano la cirrosi epatica, il deterioramento renale e la diffusione di cellule cancerose. Gli isotiocianati, un altro componente chimico trovato in questo frutto, lavorano contro i tumori e danni sistemici. Questi effetti possono essere attribuiti a proprietà anti-infiammatorie. Ciò significa che i semi possono anche aiutare a trattare i dolori da l’artrite.

La ricerca è stata condotta specificamente sull’effetto dei semi sul cancro alla prostata. I ricercatori dell’Università della Virginia hanno testato semi di papaia matura contro semi di papaia acerba. Le loro scoperte sono state pubblicate sul Journal of Cancer Metastasis and Treatment. “I semi neri della papaia potrebbero avere un potenziale per ridurre la crescita delle cellule della prostata; tuttavia, il consumo di semi bianchi dovrebbe essere evitato in quanto potrebbe stimolare il cancro alla prostata preesistente. ”

Vitamine e minerali sono ulteriori benefici dei semi di papaia
Gli orari intensi, lo stress e anche gli allenamenti hanno un costo, la depletazione delle sostanze nutritive e delle riserve energetiche. I semi di papaya forniscono diverse vitamine e minerali di cui si ha bisogno per un benessere fisico e mentale ottimale. Questi mattoni fondamentali includono:

Vitamina A: rinforza e sostiene il sistema scheletrico e le strutture cellulari e aiuta a prevenire le malattie oculari e le infezioni.
Vitamina C: fondamentale per un sistema immunitario sano; migliora la forza della pelle e dei tessuti.
Tiamina: conosciuta anche come vitamina B-1, estrae energia dagli alimenti e supporta la crescita e le funzioni cellulari.
Magnesio: mantiene l’immunità e la salute mentale, tratta e previene i crampi muscolari, rinforza ossa e denti.
Potassio: agisce come un elettrolita ed è vitale per un sistema nervoso sano.
Calcio: essenziale per le funzioni e la forza cellulare, scheletrica, nervosa, cardiaca e muscolare.

I semi possono essere consumati crudi, interi o frantumati, fornendo un gusto piccante pepato a frullati, succhi, insalate e zuppe. Tuttavia, si noti che questa quantità di papaina non è considerata sicura per le donne che stanno cercando di concepire, già incinta, o nella fase dell’allattamento al seno.

È altresì importante sottolineare che si può essere allergici alla papaya e ai suoi costituenti.

Consultare sempre un medico nutrizionista prima di apportare modifiche sostanziali alla dieta. Uno specialista di medicina integrativa / funzionale può aiutare a raggiungere il giusto equilibrio di nutrienti per le proprie esigenze di salute individuali.

Proprietà della Zucca

Oggi è Halloween e parliamo di zucca.

La zucca è un alimento altamente nutriente. È ricca di vitamine e minerali ma a basso contenuto di calorie. I semi di zucca, le foglie e i succhi racchiudono un buon apporto di elementi importanti per la salute.

Ci sono molti modi in cui la zucca può essere incorporata in dessert, zuppe, insalate, conserve e anche come sostituto del burro.

Il potassio contenuto nelle zucche può avere un effetto positivo sulla pressione sanguigna e i suoi antiossidanti potrebbero aiutare a prevenire il danno degenerativo agli occhi.
Le zucche intere devono essere conservate in un luogo fresco e buio, per un massimo di 2 mesi.

Possibili benefici per la salute
Le zucche hanno una gamma di benefici per la salute comprovati grazie a sostanze come il beta-carotene.

Il beta-carotene è un potente antiossidante. Dà anche alle verdure e ai frutti il caratteristico colore arancio vivace. Il corpo converte il beta-carotene in vitamina A.

Consumare alimenti ricchi di beta-carotene può ridurre il rischio di sviluppare determinati tipi di cancro, offrire protezione contro l’asma e le malattie cardiache, ritardare l’invecchiamento e la degenerazione del corpo.

Molti studi hanno suggerito che mangiare più cibi vegetali come la zucca riduce il rischio di obesità e mortalità generale. Può anche aiutare a prevenire il diabete e le malattie cardiache e promuovere una carnagione sana e capelli sani, favorire un aumento di energia e un indice di massa corporea salutare (BMI).

Le zucche sono anche una potente fonte di fibre e hanno dimostrato di produtre benefici per la salute quali la regolazione della pressione sanguigna e promuovere la salute del cuore grazie alla fibra, al potassio e al contenuto di vitamina C.

Gli studi suggeriscono che consumare abbastanza potassio può essere quasi altrettanto importante della riduzione dell’apporto di sodio per il trattamento dell’ipertensione. Ridurre l’assunzione di sodio comporta mangiare pasti che contengono poco o niente sale.

L’aumento dell’assunzione di potassio è anche associato a un ridotto rischio di ictus, protezione contro la perdita di massa muscolare e conservazione della densità minerale ossea.

Ridurre il rischio di cancro
La ricerca ha suggerito una relazione positiva tra una dieta ricca di beta-carotene e un ridotto rischio di cancro alla prostata.

Il beta-carotene ha anche dimostrato di frenare lo sviluppo del cancro del colon.

Le zucche contengono una ricchezza in antiossidanti. La vitamina C, la vitamina E e il beta-carotene hanno dimostrato di supportare la salute degli occhi e prevenire danni degenerativi.

I composti vegetali nei semi e nella polpa di zucca sono eccellenti per aiutare l’assorbimento del glucosio correttamente nei tessuti e nell’intestino, nonché per equilibrare i livelli di glucosio epatico.

Tali composti possono essere associati a un minor rischio di diabete di tipo 2, ma questo effetto non è ancora dimostrato in modo coerente. Tuttavia, i composti hanno un tale impatto che i ricercatori suggeriscono che potrebbero essere rielaborati in un farmaco antidiabetico, anche se sono necessari ulteriori studi.

Salute immunitaria
La zucca può proteggere l’immunità.

La polpa e i semi di zucca sono ricchi sia di vitamina C che di beta-carotene. Questi offrono un aiuto al sistema immunitario utilizzando una potente combinazione di sostanze nutritive.

Il beta-carotene viene convertito in vitamina A. Questo innesca la creazione di globuli bianchi che combattono l’infezione.

Ripartizione nutrizionale
Secondo l’USDA National Nutrient Database, una tazza di zucca cotta, bollita o scolata senza sale contiene:

1,76 g di proteine
2,7 g di fibra
49 calorie
0,17 g di grassi
0 g di colesterolo
12,01 g di carboidrati

Questa quantità di zucca fornisce anche:

più del 200% della dose giornaliera raccomandata (RDA) di vitamina A
il 19% della RDA di vitamina C
il 10% o più della RDA di vitamina E, riboflavina, potassio, rame e manganese
almeno il 5% di tiamina, B-6, acido folico, acido pantotenico, niacina, ferro, magnesio e fosforo
Preparare la zucca fresca a casa porterà i maggiori benefici per la tua salute, ma anche la zucca surgelata è un’ottima scelta. La zucca conserva i suoi benefici per la salute anche surgelata.

Ecco un consiglio per includere la zucca nella dieta:

Fai un semplice dessert combinando yogurt greco, purea di zucca, miele crudo bio e cannella.

Proprietà del Sambuco

Le bacche di sambuco sono il frutto dell’albero del Sambucus. Il tipo più comune è il Sambucus nigra.

L’albero ha grappoli di piccoli fiori bianchi o color crema, e mazzi di piccoli frutti di sambuco blu o neri.

I nativi americani e gli erboristi europei hanno usato a lungo il sambuco per la sua presunta gamma di benefici per la salute. Questi includono l’aumento del sistema immunitario per aiutare il corpo a combattere raffreddori, influenza e altre infezioni respiratorie.

Il sambuco contiene alcuni composti e sostanze che potrebbero avere un impatto benefico sulla salute.

Diamo uno sguardo alle prove che stanno alla base di alcuni dei principali benefici sulla salute delle bacche di sambuco:

Combattere raffreddori e influenza
Ci sono alcune prove a sostegno dell’indicazione che il sambuco può aiutare a curare raffreddori e influenza, sebbene gli studi disponibili siano piccoli.

Una revisione sistematica del 2010 ha concluso che le bacche di sambuco possono avere effetti antiossidanti e antivirali, sebbene gli autori affermino che sono necessarie ulteriori ricerche.

In uno studio, 60 persone con sintomi simil-influenzali hanno assunto 15 millilitri (ml) di sciroppo di sambuco quattro volte al giorno. I loro sintomi sono migliorati 4 giorni prima delle persone che hanno assunto un placebo.

In un altro studio, 32 persone con sintomi simil-influenzali hanno preso le compresse contenenti 175 milligrammi (mg) di estratto di sambuco quattro volte al giorno per 2 giorni. Dopo 24 ore, hanno riportato un miglioramento dei sintomi, quali febbre, mal di testa, dolori muscolari e congestione nasale.

Uno studio di controllo randomizzato in doppio cieco ha esaminato se l’estratto di sambuco potesse impedire alle persone di manifestare sintomi simili a quelli del freddo dopo aver viaggiato su un aereo. Un gruppo prendeva pasticche contenenti 300 mg di estratto di sambuco e un altro 150 mg di farina di riso due volte al giorno per 10 giorni prima del viaggio.

I ricercatori hanno scoperto che le capsule non prevengono i sintomi, ma le persone che avevano assunto sambuco hanno presentato sintomi meno gravi che sono durati per un tempo più breve.

Trattare l’acne
I frutti di sambuco contengono alti livelli di flavonoidi, il che significa che potrebbero avere proprietà anti-infiammatorie e antiossidanti. Questi aiutano a proteggere le cellule sane dai radicali liberi dannosi che svolgono un ruolo nei problemi della pelle.

L’American Nutrition Association (ANA) suggerisce che l’uso di un lavaggio del viso con sambuco può aiutare a combattere l’acne a causa dei suoi effetti antisettici.

Ridurre le rughe
I frutti del sambuco contengono alti livelli di vitamina A. L’ANA afferma anche che i sambuco possono lenire la pelle, aiutare ad alleviare la comparsa di macchie senili e prevenire o ridurre le rughe.

I frutti del sambuco contengono molte vitamine e sostanze nutritive che possono giovare alla salute.

Una tazza di bacche di sambuco fornisce circa un terzo dell’assunzione giornaliera raccomandata di fibre (10,2g) e contiene 106 calorie e 26,68 grammi (g) di carboidrati. Una tazza contiene anche le seguenti vitamine e minerali:

870 mg di vitamina A
406 mg di potassio
52,2 mg di vitamina C
9 mg di folato
55 mg di calcio
2,32 mg di ferro

L’incontro con le raccomandazioni giornaliere sulle fibre può avere i seguenti benefici per la salute:

prevenire la stitichezza
migliorare la funzione intestinale
proteggere contro il cancro del colon-retto
ridurre la pressione sanguigna
proteggere contro le malattie cardiovascolari
abbassare il colesterolo nel sangue

Effetti collaterali del sambuco crudo
Le persone possono mangiare i fiori di sambuco crudi o cotti. Tuttavia, le bacche di sambuco crude, così come i semi, le foglie e la corteccia dell’albero, contengono una sostanza tossica.

Mangiare o bere bacche di sambuco o un’altra parte tossica della pianta può portare a nausea, vomito e diarrea.

Come usare il sambuco

Diverse capsule di sambuco, pastiglie e sciroppi sono disponibili in commercio per il trattamento di raffreddore o influenza. In alcuni negozi sono disponibili anche prodotti per la cura della pelle a base di sambuco.

Ricapitolando, le bacche di sambuco si sono utilizzate per le loro proprietà di potenziamento della salute per molti anni, in particolare per combattere raffreddori e influenza.

Mentre ci sono alcuni studi che sembrano sostenere queste affermazioni, tendono a presentare un numero limitato di partecipanti. Ciò significa che i ricercatori devono indagare ulteriormente prima di essere sicuri dei benefici per la salute delle bacche di sambuco per tutti i consumatori.

Le bacche di sambuco contengono alti livelli di fibre. Il consumo di bacche di sambuco come parte di una dieta salutare può portare ad alcuni benefici per la salute, compresa la protezione dalle malattie cardiovascolari e dal cancro del colon-retto.

Tuttavia, non bisogna mangiare bacche di sambuco crudo, in quanto possono causare nausea, vomito e diarrea. Vale anche la pena notare che lo sciroppo di sambuco contiene alti livelli di zucchero, vanificandone le proprietà benefiche.