Nel Carrello della Spesa (2)

Vi mostro alcune cose nuove trovate nei supermercati che pur essendo confezionate, ci aiutano a mantenere una buona alimentazione. Se volete dare un’occhiata alle precedenti novità alimentari di questa rubrica, qui ci sono i precedenti articoli: Nel Carrello della Spesa (1), Novità nel Carrello, Nella Borsa della Spesa (1), e Nella borsa della Spesa (2).

Noci brasiliane; branzino, salmone e orata in vasetto; tè verde matcha; funghi Shiitake; yogurt Bella Vita; Doppio Concentrato di pomodoro al naturale; Bevanda di anacardo e cocco; Quinoa Mix con verdure e lenticchie rosse.

Le noci brasiliane sono un concentrato di benefici. Sono famose per il loro altissimo contenuto in selenio, ma non mancano di altri minerali, fibre e di vitamine come la E e la B1. Il loro apporto giornaliero non dovrebbe però superare i 30g giornalieri, in quanto sono molto ricche di grassi, non tutti insaturi. Il loro aminoacido limitante è il triptofano, ricco invece nei semi di zucca, nelle uova, nel pollo e nei funghi – giusto per suggerire alimenti con cui fare una bella ricetta che include questi semi oleosi.

Ho trovato all’Interspar tre confezioni diverse di pesce in vasetto di vetro. Salmone, orata e branzino sono gustosissimi sostituti del tonno: la pesca indiscriminata di quest’ultimo ne mette a repentaglio l’esistenza negli oceani. Quindi oltre allo sgombro e alle alici, sono contenta di aver trovato anche questi altri pesci sott’olio, che ho trovato davvero buoni e pratici. Sono proprio a marchio Despar, e vengono confezionati in Spagna.

Molto spesso faccio uso del tè verde giapponese matcha, perchè non solo possiede tutte le virtù del comune tè verde in bustina da mettere in infusione, ma la sua forma in polvere permette di mangiare interamente le sue foglie, aumentando esponenzialmente i suoi benefici. E’ un prodotto costoso, dato che solo questa confezione da 30 grammi costa oltre sei Euro, ma conviene di più fare un infuso di tante foglie che poi vanno buttate, o usare piccolissime quantità che invece si sfruttano interamente? Io preferisco la seconda opzione, e dato che una confezione mi dura oltre un mese, il costo risulta molto basso e non solo: il matcha si può usare crudo, cosa che faccio abitualmente, e così mantiene tutti i benefici. Ne sciolgo la punta di un cucchiaio in una bevanda vegetale (ma non abitualmente nei latticini, dato che la caseina ne abbatte diverse caratteristiche) oppure lo uso in altre ricette. Il tè verde matcha rispetto al tè verde normale, contiene 137 volte antiossidanti in più, risultando enormemente protettivo contro l’infiammazione, l’ossidazione e non per ultimo il tumore. I riscontri nell’ambito della ricerca scientifica sui benefici del tè verde, soprattutto matcha, sono così tanti che non saprei da dove cominciare per mostrarveli e ci sono studi raggruppati in studi, detti revisioni sistematiche, che sono già di per sè numerosi sull’argomento. Comunque, uno tra i tanti è questo.

I funghi shiitake possono rappresentare una fonte di vitamina D, seppure non elevatissima, anche per via del quantitativo limitato di una porzione di funghi. E non per ultimo a causa del loro costo, molto elevato (248,75 Euro/Kg). Ma questi funghi sono anche una buona fonte di potassio, fosforo, zinco, ferro, manganese, e vitamine del gruppo B. Sebbene 100 grammi di funghi shiitake essiccati contengano ben 4640 U.I., una porzione all’interno della bustina è pari a 8 grammi, quindi a circa 400 U.I. (il costo per bustina è di 1,99 Euro). Le vecchie linee guida sulla vitamina D contemplavano valori molto bassi di vitamina D, ponendo in molti casi il fabbisogno consigliato pari a 100 U.I., ma da studi più recenti – e nemmeno tanto recenti ma purtroppo ancora ignorati da molti medici – il fabbisogno di tale vitamina risulta essere di gran lunga più elevato, e la diffusa carenza di vitamina D nel mondo occidentale si ritiene causa o concausa dell’insorgenza di vari disturbi che spaziano dai dismetabolismi alle patologie croniche intestinali, dato che i livelli di vitamina D in queste persone sono sempre molto bassi rispetto alla media. Poi non è tanto importante quanta vitamina D si assume, ma quanta ne serve per raggiungere il livello necessario. Si deve quindi porre l’attenzione ai valori nel sangue, e per raggiungere un valore medio di tale vitamina per qualcuno possono essere sufficienti 1000 U.I. mentre per altri servono 6000 U.I. (varia anche in base al peso corporeo, con maggiori quantitativi per chi ha più grasso). A meno che non facciate un lavoro all’aperto come il muratore o il giardiniere, ci sono elevate probabilità che abbiate una carenza di vitamina D.

Sono fan dello yogurt Bella Vita senza lattosio perchè è uno dei pochi yogurt senza lattosio privo di zuccheri e altri additivi non graditi. Inoltre ha un gusto fresco e la consistenza è disomogenea, proprio come deve essere un vero yogurt. Dato che non ci sono aromi ad adulterarne il sapore, quello che si sente è il gusto buono e autentico di un latte altoatesino di buona qualità, proveniente da mucche al pascolo che vivono in condizioni ottimali, e non rinchiuse in affollate “prigioni”. Faccio sempre caso alla provenienza dei miei latticini (e degli altri prodotti animali), e premio quelli che uniscono qualità ed etica (altro esempio: il latte Mila).

Il Doppio Concentrato di Pomodoro della Alce Nero è un prodotto che uso spesso, sia da solo spalmato sulle gallette, sia come base per altri piatti. Si tratta di puro e semplice pomodoro biologico, super-concentrato, e quindi sia il gusto che tutti i suoi benefici come il licopene, il potassio, il beta-carotene, la luteina e la zeaxantina, sono abbondanti. L’ho usato per fare ad esempio il pane al pomodoro, oppure come base per sughi saporiti.

Non mi piacciono tutte le bevande vegetali, ma questa secondo me è buonissima: il latte di Anacardo e Cocco della Isola Bio. Ha un sapore pieno, con gli aromi delle noci più dolci, e non mi stanca mai.

Buone le minestre pronte della Ecor, questa per me è molto gradevole, la Quinoa Mix con verdure e lenticchie rosse, in confezione da 200 grammi. La quinoa prevede un ammollo e un tempo di cottura per cui non tutti possono pazientare, o avere il tempo di preparare. Questo tipo di pratiche confezioni che si trovano nei negozi biologici permettono di mangiare un alimento sano, e sebbene confezionate sono prive di conservanti sintetici, aromi artificiali e altri additivi indesiderati.

Sebbene in linea generale i cibi confezionati non debbano rappresentare la principale fonte di alimentazione, per chi non ha tempo di cucinare si possono trovare dei buoni compromessi come questi elencati sopra, dove la confezione evita perdite di tempo, sprechi e alternative ben peggiori a base di junk food (cibo spazzatura).

La Ciotola del Buddha

Se la maggior parte delle mode alimentari è riduttiva e sbagliata, almeno una tra le tante si distingue per la sua correttezza nutrizionale. Sto parlando della “Ciotola del Buddha”, dall’inglese Buddha Bowl. La Buddha Bowl è un piatto unico freddo che unisce diversi ingredienti. A prima vista potrebbe sembrare un “insalatone”, ma in realtà gli ingredienti non vanno mescolati ed è composta in modo tale da fornire tutti i macronutrienti: carboidrati, proteine, grassi e fibre.

In particolare, per creare una bella Buddha Bowl bisogna inserire diversi elementi:

1/6 di Proteine animali a scelta tra:

uova, salmone, pollo, gamberi, formaggio.

1/6 di Proteine vegetali come ad esempio:

tofu, ceci, lenticchie, fagioli, soia.

1/6 di Carboidrati da cereali integrali ovvero:

quinoa, riso nero/rosso, grano saraceno, farro, bulgur, miglio e altri.

1/6 di Verdure miste in foglia a scelta tra:

spinacino, radicchio, cavolo cappuccio, rucola, germogli vari da verdura in foglia.

1/6 di Verdure miste colorate come ad esempio:

carote, pomodori, zucca, zucchine, cipolle, cavolfiori, broccoli, funghi, peperoni e altri.

1/6 (circa) tra Grassi buoni, erbe e spezie come:

avocado, noci, anacardi, noci pecan, semi di lino, olive fresche, olio EVO. Prezzemolo, curcuma, zenzero, origano, peperoncino.

Ma cosa mangiava in realtà Buddha? Di certo non mangiava pomodori, quinoa, avocado e altri cibi del genere che erano sconosciuti alla sua epoca nella sua regione. Probabilmente mangiava riso, lenticchie, yak, bufalo, capra, radici di taro, bietole rosse e spinaci, assieme a molte spezie. Tra i frutti, probabilmente mangiava litchi e jackfruit.

Ma non importa se il nome del piatto è stato dato solo perchè suona bene, l’importante è mangiare in modo equilibrato, e se questa Ciotola del Buddha ci aiuta a ricordare di mangiare un po’ di tutto e di curare il momento dei pasti, ben venga.

Esempi di ciotole del Buddha.

Di seguito vi mostro qualche schema che ho disegnato e che può essere usato come traccia per creare le vostre ciotole.

ESEMPI DI BUDDHA BOWLS

Questi schemi contengono i nutrienti in misura equilibrata e sono piatti unici sia molto buoni da gustare che belli da vedere. Si possono mangiare tutti i giorni e, preparati per gli ospiti, saranno una gradita sorpresa che presenterà il cibo in modo nuovo e gradevole.

Involtini con Foglie di Porro

Per le feste ho preparato questi involtini fatti con il porro, un ripieno di fettine di manzo, emmenthal e affettato di pollo.

100 grammi di questi involtini apportano circa 3 g di carboidrati, 3 g di grassi (2 g di grassi saturi e e 1 g di grassi monoinsaturi), e 5 g di proteine. Le calorie per 100 grammi di involtini sono 110.

Per fare questi involtini ho pulito alcuni porri, tagliando le due estremità ed eliminando la foglia più esterna. Ho tagliato le altre foglie per il lungo e ho composto l’involtino appoggiando mezza fetta di affettato di pollo senza conservanti vicino ad una delle due estremità di ciascuna foglia. Poi ho aggiunto una fettina sottilissima di carne di manzo, e mezza fetta di emmenthal per toast (ovvero emmenthal tagliato molto sottile). Infine ho aggiunto un foglia di salvia fresca. Ho arrotolato la foglia di porro, e l’ho chiusa con una cordicella per arrosti. Ho adagiato gli involtini dentro una padella con qualche cucchiaio di brodo di carne sul fondo. Oltre al bell’aspetto che hanno questi involtini, sono anche un modo per far mangiare qualche verdura in più a chi è un po’ refrattario.

Non è facile trovare un affettato senza conservanti, aromi e altre sostanze indesiderate. L’unico che trovo è di marca Golfera, biologico, presso il Natura Si. Qui il sito con la linea Bio Delizie Golfera (senza glutine).

Ho servito gli involtini con un purè di carciofi e olio EVO, che aggiunge buone fibre e grassi al pasto, e cracker al mais, che completano i carboidrati.

È più difficile utilizzare le foglie interne del porro perchè si rompono e sono più strette. Si riescono ad usare all’incirca le prime 3 foglie di ciascun porro.

Questi involtini si prestano a molte varianti. Penso che ad esempio, un ripieno con salmone e asparagi sia altrettanto goloso.

Cucina Giapponese e Glutine

Dato che in Giappone il consumo di alimenti glutinosi è ancora abbastanza basso, la celiachia e l’intolleranza al glutine sono presenti nello 0,05% della popolazione, mentre nel mondo occidentale siamo già saliti all’1% della popolazione (febbraio 2018), e ormai di malattia rara non si può più nemmeno parlare.

Anche questo dato conferma, assieme a molti altri elementi, che sono soprattutto i fattori esterni come l’alimentazione e non la genetica, a determinare l’insorgenza di malattie autoimmuni e infiammatorie come la celiachia.

Dato che in Giappone la celiachia al momento è ancora effettivamente rara, non c’è ancora una conoscenza diffusa di questo disturbo nel settore della ristorazione e questo si riflette anche nei ristoranti giapponesi qui in Italia. Ma sebbene il cereale principale del menù giapponese sia il riso, naturalmente senza glutine, ci sono ingredienti contenenti grano e derivati che sono poco riconoscibili, complice il fatto che ci sono parole straniere e alimenti poco noti nel listino.

Partendo dagli ingredienti più ricchi di glutine, troviamo gli spaghetti o ramen, o noodles. I giapponesi utilizzano sia il grano che il riso per i loro spaghetti, e anche la soia. Quindi attenzione perché se c’è scritto spaghetti di grano o frumento, o anche se non c’è scritto di quale farina sono fatti, vanno evitati, mentre via libera teoricamente per riso e soia. Possiamo anche trovare gli spaghetti indicati come “udon”, e vige la stessa regola. Se invece troviamo gli spaghetti “soba”, questi di norma sono fatti con il grano saraceno che non contiene glutine, ad ogni modo meglio controllare gli ingredienti.

La tempura è un patto di pesce o verdure fritte in pastella di farina di grano, anche questa è da evitare.

Il panko sono palline di pane croccante sempre contenente grano e quindi glutine.

Il sushi classico è formato da un mattoncino di riso aromatizzato con aceto di riso, sale e zucchero, e una fettina di pesce. Questi sono tutti ingredienti senza glutine ma attenzione che sia pesce naturale e non “surimi”: questo preparato infatti è composto da pesce, amidi e farine tra cui quella di grano. Talvolta il “surimi” o “surini” viene indicato con “bastoncini di granchio” o “bastoncini al sapore di granchio”. Nel dubbio che sia vero granchio (privo di glutine) o surimi (con glutine), evitiamo di rischiare e scegliamo invece salmone, tonno, branzino, gambero e gli altri pesci al naturale.

La salsa di soia contiene, tra gli ultimi ingredienti, anche il grano. Di conseguenza contiene glutine. Purtroppo molte altre salse, contenendo come base la salsa di soia, contengono anche glutine.

Queste sono la salsa teryiaki e tonkatsu, inoltre altre salse di invenzione del ristorante possono contenere derivati del grano. Il wasabi invece può contenere orzo e malto d’orzo, un altro cereale contenente glutine, e va quindi evitato anche quello. Tra le salse tradizionalmente senza glutine troviamo la salsa mirin, che dovrebbe contenere solamente riso fermentato e zucchero. Un’altra salsa teoricamente sicura è la salsa sriracha, che dovrebbe contenere solo peperoncini, aglio, aceto, sale e zucchero. Nel dubbio, è meglio evitare le salse.

Per le alghe, il rischio d contaminazione da glutine si può avere se le alghe sono in polvere, mentre nel caso delle alghe in fogli sembra perlopiù assente.

Mangiare fuori casa è sempre un rischio e per i celiaci bisognerebbe scegliere un ristorante con piatti espressamente gluten-free. In assenza di questa possibilità si può imparare a fare qualche semplice sushi a casa acquistando ingredienti sicuri senza glutine come ad esempio la salsa di soia senza glutine della Kikkoman.

Per chi ha ancora una certa tolleranza al glutine e alle sue contaminazioni, i piatti più sicuri sono quelli più semplici fatti con riso e pesce senza salse a base di salsa di soia, che possono essere accompagnati dal gari (fettine di zenzero marinate) e i rotolini di alga. Il sashimi è solo pesce crudo al naturale mentre il daikon è una rapa bianca anch’essa priva di glutine.

 

Per approfondire:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28389733

http://www.vita.it/it/article/2018/01/23/aumenta-il-numero-dei-celiaci-in-italia/145717/

I Cibi che Aiutano il Fegato

Una delle condizioni più frequenti di danno epatico che peraltro non provoca alcun sintomo per lungo tempo, è un particolare stato infiammatorio cronicizzato derivante molto spesso da alimentazione e stile di vita sbagliati. È possibile prevenire questo grave disturbo semplicemente modificando in meglio la dieta. Vediamo quali sono i cibi e le sostanze che beneficiano il fegato, e quali invece sono da eliminare.

Pesce grasso
Come sottolinea uno studio nel World Journal of Gastroenterology, consumare grassi e integratori di olio di pesce può aiutare a prevenire e ridurre l’impatto di condizioni come la NAFLD (Non Alcoholic Fatty Liver Disease), o Steatosi Epatica Non Alcolica.

Il pesce grasso è ricco di acidi grassi omega-3, che sono i grassi buoni che aiutano a ridurre l’infiammazione. Questi grassi possono essere particolarmente utili nel fegato, poiché sembrano prevenire l’accumulo di grassi in eccesso e mantenere i livelli degli enzimi nel fegato.

Lo studio raccomanda di mangiare pesce grasso due o più volte alla settimana. Se non piace incorporare nella dieta i pesci grassi come l’aringa o il salmone, si può prendere un supplemento giornaliero di olio di pesce. Essendo l’omega-3 un grasso essenziale, è necessario al nostro corpo e alla nostra salute.

Noci
Lo stesso studio dice che mangiare noci potrebbe essere un altro modo semplice per mantenere il fegato sano e proteggere contro la NAFLD. Le noci contengono generalmente acidi grassi insaturi, vitamina E e antiossidanti. Questi composti possono aiutare a prevenire la NAFLD e ridurre l’infiammazione e lo stress ossidativo.

Mangiare una manciata di frutta a guscio come noci o mandorle ogni giorno, può aiutare a mantenere la salute del fegato.

Olio d’oliva
Si dice che mangiare grasso non fa bene al fegato, ma dipende da quali grassi. Alcuni grassi possono aiutarlo. Secondo lo studio del World Journal of Gastroenterology, l’aggiunta di olio d’oliva (meglio se extravergine) alla dieta può aiutare a ridurre lo stress ossidativo e migliorare la funzionalità epatica. Ciò è dovuto all’alto contenuto di acidi grassi insaturi nell’olio.

Fiocchi d’avena
Il consumo di farina d’avena è un modo semplice per aggiungere fibre alla dieta. La fibra è uno strumento importante per la digestione e le fibre specifiche nell’avena possono essere particolarmente utili per il fegato. L’avena e la farina d’avena sono ricchi di composti chiamati beta-glucani.

Come uno studio del 2017 nel rapporto dell’International Journal of Molecular Sciences, i beta-glucani sono biologicamente molto attivi nel corpo. Aiutano a modulare il sistema immunitario ea combattere l’infiammazione e possono essere particolarmente utili nella lotta contro il diabete e l’obesità.

La recensione rileva inoltre che i beta-glucani dell’avena sembrano aiutare a ridurre la quantità di grasso immagazzinata nel fegato nei topi, che potrebbe anche aiutare a proteggere il fegato. Ulteriori studi clinici sono necessari per confermare questo, tuttavia.

Chi vuole aggiungere avena o farina d’avena alla propria dieta dovrebbe cercare l’avena integrale, magari addirittura in chicchi. In alcuni casi la farina d’avena preconfezionata può contenere altri ingredienti come farina di grano o zuccheri, che non saranno così benefici per il corpo. Chi non tollera il glutine può trovare nei negozi specializzati degli appositi fiocchi di avena senza glutine.

Tè verde
Il consumo di tè verde può aiutare a ridurre il contenuto complessivo di grassi.
Uno studio del 2015 nel World Journal of Gastroenterology rileva che il tè verde può aiutare a ridurre il contenuto di grasso complessivo, combattere lo stress ossidativo e ridurre altri segni di steatosi epatica non alcolica (NAFLD).

È importante notare che il tè puro può essere migliore degli estratti, poiché alcuni estratti possono danneggiare il fegato piuttosto che guarirlo.

Lo studio rileva che non ci sono ancora raccomandazioni specifiche per le persone con questa condizione di consumare estratti di tè o di tè, ma il legame con la salute del fegato è promettente.

Aglio
L’aggiunta di aglio alla dieta può aiutare a stimolare il fegato. Uno studio del 2016, pubblicato sulla rivista Advanced Biomedical Research, osserva che il consumo di aglio riduce il peso corporeo e il contenuto di grassi nelle persone con NAFLD, senza modifiche alla massa magra. Questo è utile, in quanto il sovrappeso e l’obesità sono un fattore che contribuisce alla NAFLD.

Sembra che anche il caffè possa aiutare il fegato in qualche misura ma data la sua natura controversa come alcuni effetti collaterali su apparato cardiocircolatorio e apparato digestivo, può essere lasciato da parte.

Alimenti da evitare
In generale, trovare l’equilibrio giusto nella dieta manterrà il fegato sano. Tuttavia, ci sono anche alcuni alimenti e gruppi alimentari che il fegato trova più difficile da elaborare. Questi includono:

Cibi grassi: questi includono cibi fritti, fast food e da molti ristoranti. Anche snack, patatine e noci confezionati possono essere sorprendentemente alti nei grassi.
Alimenti amidacei: includono pane, pasta e dolci o prodotti da forno.
Zucchero: ridurre lo zucchero e alimenti zuccherini come cereali raffinati, prodotti da forno e caramelle può aiutare a ridurre lo stress sul fegato.
Sale: modi semplici per ridurre l’assunzione di sale includono mangiare meno fuori casa, evitando carni in scatola o verdure e riducendo o evitando salumi e pancetta salata.
Alcol: chiunque desideri interrompere il processo di danneggiamento del proprio fegato dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di eliminare completamente l’alcol dalla dieta.

Per approfondire:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4588084/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4763563/

Alimenti Contro le Carenze

Ci sono alimenti che sono così ricchi di nutrienti che si rendono particolarmente adatti per coloro che hanno un cattivo assorbimento dei nutrienti come ad esempio i celiaci, le persone con Morbo di Crohn, anziani, persone con disbiosi, ecc.; ma anche per chi necessita di controbilanciare la povertà nutrizionale della dieta occidentale moderna con cibi in grado di apportare le vitamine e i minerali di cui necessitiamo ogni giorno.

Le spezie e le erbe sono sempre ai primissimi posti nelle classifiche degli alimenti che contengono più minerali o vitamine, con concentrazioni altissime specie se sono essiccate. Un uso vario e costante nei nostri piatti ci garantisce i loro benefici che vanno spesso ben oltre la nutrizione per comprendere anche la fitoterapia, tenendoci al riparo da molteplici disturbi e malattie.

Mentre è abbastanza facile (per gli italiani) usare le nostre erbe mediterranee, può risultare più difficile utilizzare spezie più esotiche o forti. Se non siamo abituati, possiamo provare a mettere piccolissime quantità nel latte (meglio caldo) che farà da base, e assaggiare ciascuna spezia: cannella, chiodi di garofano, zenzero e curcuma. Una volta che ne conosciamo e riconosciamo i diversi sapori, proviamo ad accoppiare curcuma e zenzero, e poi cannella e chiodi di garofano. Proviamo altre combinazioni con queste quattro spezie preziosissime. Sono quelle che si trovano più facilmente un po’ ovunque nei supermercati, ma sono esternamente benefiche e ricchissime di sostanze antiossidanti, minerali, vitamine e sostanze curative.

Un altro alimento ricchissimo di nutrienti è il fegato. Sia di manzo che di tacchino o pollo, contiene le concentrazioni più elevate di vitamina A, rame, zinco, ferro, vitamina B3, B5, B12; assieme a 20 grammi di proteine ad alto valore biologico per ogni 100 grammi. Il fegato è facilmente digeribile grazie alla scarsità di grassi e di tessuto connettivo. Date le caratteristiche filtranti del fegato è bene che sia di origine biologica, onde evitare la presenza di antibiotici e pesticidi da mangime non biologico, e che sia nato, allevato e macellato in Italia, dove le leggi sulla sicurezza alimentare sono più ristrette. Data la sua elevata densità nutrizionale non ne viene consigliato il consumo per più di 2-3 volte al mese salvo diverse indicazioni del medico nutrizionista.

Altre fonti animali ricche di nutrienti comprendono certamente l’uovo, che è un concentrato di sostanze nutritive facilmente digeribili e assimilabili. Per trarne il massimo nutrimento bisogna cuocere l’albume ma lasciare il tuorlo liquido, come succede per le uova barzotte, in camicia o alla coque. L’uovo è l’alimento più ricco in assoluto di colina (vitamina J), una sostanza essenziale per costituire le membrane cellulari e i neurotrasmettitori, oltre a svolgere attività antiossidante e protettiva di fegato, cervello e cuore. Contiene inoltre un poco di tutte le altre sostanze nutritive, rendendolo una sorta di piccolo integratore.

Per quanto riguarda i latticini, i formaggi stagionati sono un condensato di nutrienti, specie il parmigiano e il grana. Sono entrambi nelle prime posizioni per il contenuto di calcio, minerale di cui ci servono 800 – 1000 g al giorno. Una sola porzione da 30 g di parmigiano garantisce già un terzo del fabbisogno giornaliero. Anche il fosforo, altro minerale importante per le ossa, è molto abbondante. Presente anche la vitamina A assieme ad un concentrato elevatissimo di proteine: ben 36 grammi su 100 grammi. Ad ogni modo non bisogna eccedere nel consumo dei formaggi perché sono piuttosto abbondanti anche di grassi saturi. Il formaggio quindi va inteso come fonte proteica animale da alternare a carne, uova e pesce, e non come contorno.

Tra i pesci, il salmone vince il primo premio come fonte alimentare più ricca. Soprattutto le sue proteine nobili e i suoi grassi essenziali lo rendono un alimento sostanzioso e nutriente.

Il salmone selvatico inoltre, contiene anche fino a ben 1300 U.I. di vitamina D per 100 grammi, conquistando così il primo posto in assoluto per contenuto di vitamina D. Quello di allevamento ne contiene mediamente 250 U.I., ma di recente gli allevatori in Germania stanno ricreando le condizioni naturali che permettono ai salmoni di tornare ad essere ricchi di tale vitamina, e si spera che questi allevatori diventino di esempio.

I semi, come le uova, devono essere un condensato di sostanze nutritive per far nascere nuova vita. Così i semi di zucca, ad esempio, sono piccole ma dense fonti di fosforo, magnesio, zinco, rame, ottimi grassi polinsaturi e tante proteine, oltre a buone fibre.

Se i semi di zucca sono un concentrato di nutrienti, da quando ci siamo accorti di aver snobbato la canapa fin troppo a lungo e l’abbiamo reintegrata tra i cibi, ora tutti gli altri semi impallidiscono a confronto. Infatti i semi di canapa non sono solo ricchissimi di tutte le sostanze degli altri semi, ma li superano per concentrazione. In più sono una grande fonte vegetale di omega3. Contengono anche antiossidanti unici come la grossamide, in grado di contrastare diverse patologie degenerative. Le proteine sono molto abbondanti e con tutti gli aminoacidi essenziali presenti. In caso di allergia alla frutta a guscio, i semi di canapa rappresentano un’ottima alternativa priva di rinunce nutrizionali che può rimpiazzare mandorle, noci, nocciole e arachidi anche dal punto di vista del sapore grazie al gusto tostato proprio dei semi di canapa.

Tra i cereali l’avena integrale spicca per la ricchezza delle sue componenti nutrizionali. Sebbene sia diffusa l’idea che l’avena contenga glutine, questo è un mito da sfatatare: l’avena infatti di per sé non ne contiene affatto, ma sono i sistemi di lavorazione di tale cereale che lo inquinano con glutine provenienete da altre fonti. A maggior ragione, chi è celiaco e soffre quindi per una riduzione della varietà della dieta e difficoltà nell’assorbire i cibi, dovrebbe optare per utilizzare l’avena certificata senza glutine nella sua dieta. Questo infatti è il cereale a maggior concentrazione di minerali, vitamine, proteine, grassi insaturi, fibre e antiossidanti dalle molteplici proprietà fitoterapiche.

Le grandi marche di prodotti per celiaci non puntano a beneficiare la salute del consumatore ma a presentare un prodotto che simula a tutti i costi ricette fatte con grano, utilizzando quindi al suo posto farine e sostanze ad altissimo I.G., infiammatorie e povere di nutrienti. Come nel junk food, si fa leva su carboidrati raffinati, zuccheri, grassi saturi e sale, per vendere di più. Solo che le persone sensibili al glutine risentono molto più gravemente di una alimentazione sbagliata e infiammatoria. Nei negozi per celiaci si trovano tanti prodotti confezionati che proprio i celiaci dovrebbero maggiormente evitare. Molto meglio optare per ingredienti e ricette che nascono già senza glutine e che ci nutrono correttamente. L’avena è estremamente versatile sia per prodotti dolci che salati.

Il sorgo integrale è un altro cereale prezioso che non viene quasi mai nemmeno preso in cosiderazione. Eppure la sua crusca (la parte che lo rende integrale) è nei primissimi posti delle tabelle ORAC, ovvero quelle che annoverano gli alimenti con più antiossidanti in assoluto al mondo. Già questo basterebbe a riservargli un posto d’onore, invece si trova di rado e spesso solo nei negozi bio (e online). Il sorgo è naturalmente senza glutine, e il suo sapore di buon cereale è forse quello più simile al grano. Da pani a muffin e biscotti, il sorgo si presta a molte ricette e una volta provato non lo si lascia più.

Tra le verdure, quelle più ricche di nutrienti sono gli spinaci, il kale, i broccoli, i cavolfiori, i cavoletti di Bruxelles, i carciofi e le barbabietole. Se troviamo le versioni essiccate come ad esempio i sacchettini di verdure al naturale che si stanno diffondendo in qualche supermercato ben fornito, saranno ancora più concentrate di nutrienti e quindi da preferire.

Tra la frutta, sono le bacche ad avere il primato degli alimenti più nutrienti. Mirtilli, more, lamponi sono ai primi posti. Ma anche le castagne e i datteri, che sono frutti molto particolari. La frutta essiccata al naturale concentra i nutrienti.

La frutta a guscio come noci, mandorle, nocciole, arachidi, pistacchi, anacardi, ecc. è ricchissima di sostanze nutritive e pertanto andrebbe consumata anche tutti i giorni.

Considerato un prodotto animale e con caratteristiche uniche, il polline fresco è indubbiamente una delle sostanze nutritive più complete. Contiene una incredibile densità di vitamine, minerali, proteine, grassi, carboidrati e persino ormoni. Viene ritenuto praticamente un integratore alimentare, ideale per la colazione.

Alimenti rinforzati come ad esempio l’olio EVO della Plasmon con vitamine A, D, ed E, sono una buona scelta per aumentare l’introito di tali nutrienti.

Anche gli integratori alimentari possono essere un valido aiuto, a patto che si scelgano con cura e corrispondano alle proprie necessità individuali. I multivitaminici presi senza motivazioni ragionate sono spesso inutili mentre le formulazioni di alcuni gruppi di nutrienti o singoli nutrienti con diversi dosaggi scelti in base alle proprie esigenze, dopo un esame competente del proprio stato carenziale, sono senz’altro da preferire.

Alimenti per Capelli Splendenti

I migliori alimenti che puoi aggiungere alla tua dieta per avere capelli belli e sani includono agrumi, riso integrale, ostriche, verdure a foglia verde, alcuni tipi di noci, salmone, lenticchie, yogurt, uova e molti altri.

Insieme alla nostra pelle, i capelli sono le parti più esposte e visibili del nostro corpo, il che significa anche che sono quasi sempre suscettibili ai danni e agli agenti esterni. La salute dei tuoi capelli è importante per il loro aspetto perchè i prodotti cosmetici potranno arrivare solo fino ad un certo punto. È essenziale proteggerli sia dall’esterno che dall’interno per assicurarsi che rimangano pieni, setosi e belli. Alcuni dei problemi più comuni quando si tratta dei nostri capelli sono la caduta dei capelli, l’essiccazione, le doppie punte, la crescita lenta e la variazione dei colori. Mentre alcuni di questi problemi sono inevitabili con l’età, la maggior parte di essi sono prevenibili se si struttura la dieta per includere specificamente ciò di cui i capelli hanno bisogno.

Per contrastare gli effetti nocivi sui capelli e proteggere i follicoli e i capelli dalle condizioni atmosferiche, dallo stress, dalla bassa circolazione, dai radicali liberi, dalla carenza di nutrienti, dalla disidratazione e da altre cause sottostanti, è necessario implementare la dieta in modo adeguato. I nutrienti e i minerali più efficaci che possono influenzare positivamente la salute dei tuoi capelli includono zinco, selenio, ferro, biotina, vitamina C, D ed E e acidi grassi omega-3.

Alimenti per capelli sani

Mentre ci sono centinaia di alimenti che contengono una combinazione o una percentuale di questi elementi nutrizionali, se si desidera il miglioramento più efficace ed efficiente per la salute dei capelli, i seguenti 10 alimenti forniranno i migliori risultati.

Uova
Anche se molte persone potrebbero non associare più facilmente le uova al miglioramento della salute dei loro capelli, le uova contengono una quantità impressionante di proteine, che sono un componente importante dei capelli umani. Oltre a ciò, le uova sono anche buone fonti di zolfo, ferro, selenio e zinco. Il ferro aumenta la circolazione al cuoio capelluto e lo zinco rafforza i capelli che hai già. Il pollo è un’altra opzione ricca di proteine che dà gli stessi risultati, oltre a una solida base di vitamine del gruppo B. Poco utile è spargersi l’uovo sui capelli: meglio mangiarselo.

Ostriche
Quando stai cercando una buona quantità di zinco nella tua dieta, le ostriche sono ottime. Forniscono quasi il 500% del fabbisogno giornaliero, il che garantirà che non inizi a perdere i capelli per tale carenza. Lo zinco è essenziale per evitare la perdita dei capelli e rafforzare i capelli che hai, in modo che continui a ricevere nutrienti dal cuoio capelluto.

Mirtilli
Un sacco di persone parlano di superfoods e dei vari incredibili benefici che hanno per il corpo. Queste tendenze della cultura pop vanno e vengono; tuttavia, i mirtilli sono qui per rimanere, e tra il loro impressionante livello di antiossidanti, che proteggono il cuoio capelluto dai radicali liberi, e la vitamina C che stimola la produzione di collagene e la circolazione del cuoio capelluto, questi deliziosi piccoli frutti dovrebbero sicuramente essere aggiunti alla tua dieta.

Lenticchie
Le lenticchie sono una delle migliori fonti alimentari per le proteine, e i capelli sono costituiti da cheratina indurita, una proteina, quindi senza una quantità significativa di proteine nella dieta, i capelli non cresceranno rapidamente. In secondo luogo, le lenticchie sono una fonte importante di ferro che, se combinato con la vitamina C, può aumentare il metabolismo, la circolazione e l’ossigenazione delle cellule, che sono essenziali per la salute dei follicoli dei capelli.

Salmone
Gli acidi grassi omega-3 svolgono un ruolo importante nell’avere capelli sani, in quanto il corpo non può creare questi acidi grassi, ma costituiscono tra il 2-3% dei capelli. Inoltre, questi oli mantengono la pelle e i capelli adeguatamente idratati e sono parti essenziali delle membrane cellulari presenti sul cuoio capelluto. Salmone e pesce simile sono le principali fonti di acidi grassi omega-3 in una dieta.

Noci
Le noci sono una fonte sorprendente di biotina, che è una vitamina B idrosolubile che è necessaria per la salute del cuoio capelluto e dei capelli. Le noci sono anche l’unico tipo di frutta a guscio che fornisce acidi grassi omega-3. Vari tipi di frutta a guscio sono elogiati per il loro impatto, in particolare quelli che contengono rame, poiché questo minerale aiuta a mantenere il colore e la lucentezza dei capelli.

Verdure a foglia verde
L’aggiunta di spinaci, cavoli, bietole e verdure simili alla tua dieta darà al tuo corpo ferro, acido folico, vitamina C e beta-carotene, una potente miscela di nutrienti per la salute dei capelli che stimolerà la crescita, promuoverà l’idratazione, aumenterà la circolazione e manterrà colore e lucentezza. Questi tipi di verdure contengono anche metilsulfonilmetano, che aiuta nella produzione di cheratina, la principale proteina di cui sono fatti i capelli.

Alimenti ricchi di iodio
Molti problemi di capelli possono essere attribuiti a una ghiandola tiroide disfunzionale, che controlla molte delle nostre azioni ormonali. Capelli che si assottigliano, crescita lenta, decolorazione e secchezza possono essere tutti segni di un problema ormonale. Lo iodio è il nutriente più importante per regolare la ghiandola tiroidea, quindi mangiare cibi come le verdure di mare (kelp, wakame) può aumentare significativamente i livelli di iodio.

Yogurt
Se vuoi aumentare l’assunzione di vitamina B (in particolare l’acido pantotenico, che è direttamente collegato alla salute dei capelli), aggiungi un po ‘di yogurt alla tua dieta quotidiana. La vitamina D si trova in piccole quantità nello yogurt, che migliora la salute dei follicoli piliferi.

Cos’è l’Infiammazione?

L’infiammazione è uno dei processi naturali del corpo. Ha uno scopo benefico in risposta a lesioni o infezioni. Se ti procuri un taglio o una contusione, il gonfiore intorno alla ferita è un buon esempio del tuo sistema immunitario che agisce per proteggerti e guarire.

Questo però è un esempio di infiammazione acuta. Può essere intenso, ma dura solo per un tempo limitato. Nell’area interessata, potresti notare una colorazione rossa, calore extra, dolore, gonfiore e persino una perdita di funzionalità. Avrai bisogno di pulire e prenderti cura della ferita per il tempo necessario. Tu e il tuo corpo in quel frangente state lavorando insieme per guarire e proteggerti.

Se il processo segue il suo corso, i tuoi globuli bianchi e gli altri componenti del sistema immunitario attaccano le impurità che invadono e i batteri che causano malattie. Bloccheranno questi contaminanti dalla diffusione nel tuo corpo. Il gonfiore si attenuerà naturalmente e di solito c’è poco da preoccuparsi.

Quand’è il momento di combattere l’infiammazione?
L’infiammazione cronica si verifica quando il sistema immunitario del corpo non si ferma e continua a combattere battaglie immaginarie per un tempo indefinito. Questi sono i problemi di infiammazione che bisogna ridurre, perché possono durare a lungo e causare molti problemi di salute.

Le malattie autoimmuni spesso causano infiammazione cronica. In quel caso il sistema immunitario del tuo corpo continua a combattere contro il tuo stesso corpo, anche se non c’è alcuna minaccia invasiva. Il diabete di tipo 1, l’artrite reumatoide, la psoriasi, il cancro e persino le allergie sono tutti esempi. L’obesità, la depressione cronica e la malattia di Alzheimer hanno anch’esse una connessione con l’infiammazione.

Se soffri di sintomi di infiammazione cronica, inclusi gonfiore, dolore, indolenzimento o altri problemi cronici correlati, potresti essere in grado di ridurre l’infiammazione “cattiva” cronica modificando la tua dieta.

Cosa non mangiare

La tua dieta attuale potrebbe causare problemi, mantenendo elevato o incrementando il livello di infiammazione. Prima di esaminare gli alimenti che combattono l’infiammazione, esaminiamo brevemente gli alimenti che sono controproducenti e che effettivamente causano l’infiammazione.

Pane bianco, dolci e snack
Cibo fritto, comprese patatine fritte
Zucchero raffinato e non, sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio, zuccheri in genere.
Carne rossa lavorata come hamburger, hot dog e salsiccia
Margarina

Cibi che combattono l’infiammazione

Quindi andiamo a quello che dovresti mangiare per ridurre l’infiammazione. Molte di queste raccomandazioni possono sembrare familiari perché già abbiamo sentito diverse volte che frutta e verdura “fanno bene”. Ma fanno molto di più, in quanto contrastano efficacemente l’infiammazione. Ciò che non si deve fare però, è ritenere che un po’ di verdura possa fare da antidoto al cibo spazzatura e che quindi si possano mangiare assieme anche i cibi infiammatori. Purtroppo non è così: per ridurre l’infiammazione è necessario fare tutto il possibile e ancora non basterebbe per eliminare lo stato infiammatorio cronico, che è un processo inarrestabile almeno fintantoché non impariamo di più sul sistema immunitario.

Verdure

Broccoli
Carote
Spinaci, cavoli e cavolfiori (verdure a foglia verde)
Peperoni rossi
Barbabietole

Frutta

Avocado
Pomodori
Mirtilli
Fragole
Ciliegie
Arance
Ananas
Mele

Proteine

Fagioli neri, fagioli rossi e fagioli borlotti
Salmone
Altri pesci grassi, come il tonno
Uova
Ostriche

Grassi

Mandorle
Olio extravergine di oliva
Noci e altra frutta a guscio
Semi di chia, di lino, di zucca
Olio di canapa

Altri carboidrati

Patate dolci
Avena
Topinambur

Altro

Tè verde, aloe, cannabis medicale, omega3
Zenzero, chiodi di garofano, cannella, curcuma
Yogurt bianco naturale senza zucchero

La lista continua. Molti piatti di altre culture, specie preindustriali, in tutto il mondo contengono spesso alimenti che aiutano a combattere l’infiammazione. Quando si guarda la lista di cosa non mangiare, è abbastanza facile capire perché queste malattie invece sono un problema nel mondo occidentale. Siamo circondati da scelte alimentari che causano infiammazione e malattia, in quanto l’industria alimentare ha spesso il solo scopo di creare un prodotto attraente a discapito della salute del consumatore.

Acquisire Peso nel Modo Migliore

Al di sotto di una determinata soglia di BMI (Indice di Massa Corporea) si parla di sottopeso.

È probabile che una persona sottopeso vada incontro a problemi di salute, tra cui:

infertilità
ritardi nello sviluppo
un sistema immunitario indebolito
osteoporosi
un aumentato rischio di complicanze durante l’intervento chirurgico
malnutrizione

Guadagnare peso per qualcuno può essere una lotta tanto quanto per qualcun altro cercare di smaltire il peso in eccesso, e i seguenti alimenti possono aiutare, aumentando anche i muscoli e aumentare la salute generale.

I seguenti alimenti ricchi di sostanze nutritive possono aiutare una persona ad aumentare di peso in modo sicuro ed efficace.

1. Latte

Il latte offre un mix di grassi, carboidrati e proteine.

È anche un’ottima fonte di vitamine e minerali, compreso il calcio.

Il contenuto proteico del latte lo rende una buona scelta per le persone che cercano di costruire muscoli.

Uno studio ha rilevato che dopo un allenamento di resistenza, bere latte scremato ha contribuito a costruire muscoli più efficaci di un prodotto a base di soia.

Uno studio simile che ha coinvolto donne in allenamento di resistenza ha mostrato risultati migliori in coloro che hanno bevuto latte dopo un allenamento.

Per tutti coloro che desiderano aumentare di peso, il latte può essere aggiunto alla dieta e assunto in più momenti del giorno.

2. Carne rossa

La bistecca contiene sia la leucina che la creatina, sostanze nutritive che svolgono un ruolo significativo nell’aumentare la massa muscolare. La bistecca e altre carni rosse contengono sia proteine che grassi, che favoriscono l’aumento di peso.

Mentre si consiglia di limitarne l’assunzione, i tagli più magri della carne rossa sono più salutari per il cuore rispetto ai tagli più grassi.

Uno studio ha rilevato che l’aggiunta di carne rossa magra alle diete di 100 donne di età compresa tra 60 e 90 anni le ha aiutate ad aumentare di peso e ad aumentare la forza del 18 per cento durante l’allenamento di resistenza.

3. Frutta a guscio e burro di noci

Consumare la frutta a guscio regolarmente può aiutare una persona ad aumentare di peso in modo sicuro. Le noci, mandorle, nocciole, ecc. sono un ottimo snack e possono essere aggiunte a molti pasti, comprese le insalate.

4. Pane integrale

Questi pani contengono carboidrati complessi, che possono favorire l’aumento di peso. Alcuni contengono anche semi, che forniscono ulteriori benefici.

5. Altri amidi

Gli amidi aiutano alcuni dei cibi già elencati per aumentare la crescita muscolare e l’aumento di peso. Forniscono il maggiore contributo ai pasti e aumentano il numero di calorie consumate.

Altri alimenti ricchi di amidi includono:

patate
mais
quinoa
grano saraceno
fagioli
avena
legumi
ortaggi a radice
patate dolci
cereali integrali
pane integrale

Oltre ad aggiungere calorie, gli amidi forniscono energia sotto forma di glucosio. Il glucosio è immagazzinato nel corpo sotto forma di glicogeno. La ricerca indica che il glicogeno può migliorare le prestazioni e l’energia durante l’esercizio.

6. Salmone

100g di salmone contengono circa 200 calorie, e il salmone è anche ricco di grassi sani, che lo rende una buona scelta per coloro che desiderano aumentare di peso.

Contiene anche molti nutrienti, tra cui omega-3 e proteine.

7. frutta essiccata

I frutti essiccati sono ricchi di nutrienti e calorie, con un quarto di tazza di mirtilli rossi secchi contenenti circa 130 calorie.

Molte persone preferiscono ananas essiccato, ciliegie o mele. La frutta secca è ampiamente disponibile, o una persona può asciugare la frutta fresca a casa.

8. Avocado

Gli avocado sono ricchi di calorie, fibre e grassi buoni, così come alcune vitamine e minerali. Sono molto nutrienti e sono l’ideale per contrastare la malnutrizione.

9. Uova

Le uova sono una buona fonte di proteine, e altri nutrienti. La maggior parte dei nutrienti è contenuta nel tuorlo.

10. Olio d’oliva e affini

Gli olii, come quelli derivati da olive e avocado, apportano calorie e grassi insaturi benefici per il cuore. Un cucchiaio di olio d’oliva contiene circa 120 calorie.

11. Yogurt

Lo yogurt magro fornisce proteine e sostanze nutritive. Si può aromatizzare con frutta o noci per renderlo anche più saporito e nutriente.

“Ricette”?

Mi piace cucinare per vari motivi: perché è un processo creativo, perché posso rendere i miei pasti più “normali” e vari nonostante le mie limitazioni dietetiche (allergie, intolleranze varie, ecc.), e perché posso stare meglio facendo attenzione a ciò che introduco tutti i giorni nel mio metabolismo.

Però non mi ritengo per niente una cuoca, sebbene abbia anche lavorato come tale per qualche anno, mentre studiavo. Un cuoco per me è qualcuno che crea cose molto più elaborate delle mie, con lo scopo principale di creare impatto, sia in termini di gusto che di aspetto.

Il mio scopo principale invece è utilizzare il cibo antinfiammatorio nella migliore combinazione possibile per ottenere un buon pasto equilibrato e benefico. Le mie “ricette” richiedono spesso solo 3-4 ingredienti, e per giunta non lavorati. Quindi sono un po’ perplessa quando mi vengono richieste ricette da qualche mia amica, perché molto spesso le mie si limitano ad essere semplici “composizioni” di alimenti, niente di più.

Inoltre non ho nessuna vergogna ad utilizzare un pesce surgelato già pulito e porzionato anziché alzarmi alle 4 per andare al mercato del pesce; o prendere i fagioli in scatola anziché comprare quelli secchi per poi cuocerli ore e salarli, ottenendo lo stesso risultato.

Quindi anche la praticità per non dire la pigrizia, laddove possibile, prende il posto della pignoleria culinaria tipica dei bravi cuochi, che io non ho.

Comunque, ecco qualcuna delle mie “non-ricette”, che fanno parte dei miei pasti quotidiani.

A partire dalla prima in alto a sinistra, nelle foto:

1) Insalata di ceci con pomodorini ciliegia, carote, sedano, cipolla bianca, prezzemolo e olio EVO al limone. A parte i ceci e le carote, gli altri ingredienti sono crudi. È importante mangiare sia verdure crude che cotte, ma data la minore digeribilità delle verdure crude (specie cipolle e sedano in questo caso), queste vanno tagliate fini o in piccoli pezzi. Uso spesso l’olio EVO al limone perché ha un gusto delicato di agrumi senza gli effetti collaterali dati dagli acidi del limone.

2) merluzzo al vapore condito con mezzo cucchiaino di brodo granulare di verdure bio, con fagioli, carote e sedano cotti, e olio EVO.

3) ricotta, pomodorini ciliegia, carote (crude), carciofi e prezzemolo.

4) insalata con cetrioli, pomodori, cipolla rossa, olive verdi, uova barzotte, condita con yogurt magro al naturale.

5) insalata di cavolo rosso crudo con mozzarella, pomodorini ciliegia e avocado.

6) contorno di carote crude, pompelmo rosa e olive verdi (di solito lo mangio con il tonno)

7) insalatona con lattuga, peperoni rossi e gialli, olive, tonno, carote, yogurt e prezzemolo.

8) cavolo rosso cotto brevemente al microonde, uovo e carciofi, con olio EVO.

9) salmone, pane integrale, caprese con pomodoro, mozzarella, capperi, basilico e olio EVO.

 

 

Spesso per me questi sono piatti unici, a cui accompagno solitamente dei cracker al mais o di riso nero. Anche se presto maggiore attenzione alle proprietà nutraceutiche degli ingredienti, mi piace comunque comporre piatti belli colorati e buoni. Talvolta concludo il pasto con una macedonia.

Tra un piatto principale e l’altro faccio uno snack, solitamente di frutta secca, soprattutto mandorle sgusciate (non pelate), oppure qualcuno dei miei biscotti (vedi ricette in pagine precedenti), o uno yogurt greco al naturale (talvolta ci aggiungo tè verde Matcha o vaniglia), oppure un bicchiere di latte con curcuma e zenzero.

Data che si è da poco conclusa l’estate, questi erano per lo più piatti estivi, ma prossimamente aggiungerò altre mie “composizioni”.